Era il 29 luglio quando il PdL ha di fatto espulso Gianfranco Fini. Sono passati quattro mesi e mezzo. Nei quali non è successo niente: niente è cambiato politicamente, ma abbiamo semplicemente buttato via il tempo e i giorni in uno stillicidio inutile che non si è ancora concluso. I finiani avrebbero potuto votare la sfiducia al governo già il 30 luglio per quello che sappiamo: le condizioni erano identiche a quelle del 14 dicembre. Avrebbero dovuto chiuderla non appena avevano sostenuto che fosse chiusa. Ecco perché la questione della complicità con questa maggioranza non si è esaurita con la nascita di Futuro e Libertà. Quel partito non segna di certo una discontinuità innovativa: ancora oggi stanno a discutere se fare un passo indietro o mezzo avanti. E c’è tutto un paese stordito e ipnotizzato a pendere dalle loro balbuzienti labbra.
Complici
Abbonati al
Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.
E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.
È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.
Il problema è che per fare qualcosa, qualunque cosa, bisogna prima di tutto sapere cosa fare, poi avere il coraggio, e infine la forza di farla.
Fini e i suoi, al di là dei fiumi di parole di cui ci inondano quotidianamente, hanno dimostrato di essere mancanti di tutti e tre i requisiti.
Ma il tempo sta per scadere: martedì prossimo vedremo se finalmente prenderanno una decisione, in un senso o nell’altro purché chiara e definitiva.
suprema indecisione… se davvero stesse loro a cuore il bene comune avrebbero già votato la sfiducia…
Che poi questi sono balbuzienti come Stefano di X Factor. Ce pigliano pure in giro!
I finiani stanno dimostrando che l’antiberlusconismo di destra mostra gli stessi limiti di quello di sinistra: affascina ed attrae l’elettorato radicale e militante, ma politicamente alla prova del dunque si dimostra debole nel reggere l’urto dei sotterfugi di Berlusconi.
Ci sono persone che hanno l’occasione, temporeggiano, e non ce l’hanno più. Fini si accomodi vicino a Segni.
Tocca citare Striscia (brrr! Scusate! Scusate! Vi prego scusatemi!):
Con l’invenzione di FLI l’unica novità è che c’è un altro partito che appoggia Berlusconi.
All’epoca si diceva che dovevano prendere tempo per strutturarsi come partito, per radicarsi. Pare non abbiano fatto una cippa.
A me non sembra che neanche il PD si sia mosso granche’ bene, ma e’ tutt’un altro discorso.
Fini per ora non si sta dimostrando all’altezza del ruolo che sembrava volersi ricucire. Si è aggregato a dei grandi personaggi come Casini e Rutelli e non riesce (o forse non vuole) a smarcarsi integralmente da Berlusconi.
Ad ogni modo ho l’impressione che siano tutti “annunci” finalizzati a sondare l’opinione pubblica per poter fare le scelte con più consensi. Dobbiamo aspettare il 14 per sapere cosa succederà il 14, tutto ciò che viene detto prima è solo puro gioco politico.
Pingback: Random notes 1 « Il Crinale
Pingback: links for 2010-12-12 « Champ's Version
pensatevi solo se i finiani avessero votato la sfiducia il 30 luglio, sarebbero stati di meno, non sarebbe passata, Fini avrebbe dovuto andarsene di sua sponte e B avrebbe potuto lavorare meglio senza un intrigo come l’ex An. Tutto un favore al capo.
Oggi almeno si è intavolato qualche altro discorso, che poi nella sostanza non cambi nulla ok, però almeno si è incrinato il potere di B in Parlamento, al punto che nuovi scenari sono alla porta.
Capisco l’irritazione, ma pensiamo sempre anche all’aspetto più negativo che può essere stato evitato. In questo caso non è poco….
Ehm marco, quale sarebbe “l’aspetto più negativo” che avremmo evitato, il fatto che Fini se ne sarebbe andato? Pensa te che io farei carte false per questo…e prescindendo dal destino del berlusca, che mi interessa meno. Vedi a volte com’è vario il mondo.
no beh, piano, john. Un B senza neppure un barlume di “opposizione interna” significa disastro assoluto, completo, senza ritorno.
Tanto di quella esterna a lui non interessa, finchè comanda a regime il Parlamento della sua parte ognuno può dire quel che vuole tanto non cambia l’esito. Se qualcuno invece rompe le balle dalla sua, beh, ha il dovere di mediare.
E di un B senza remore, beh, avrei gran paura sinceramente, non oso pensare a quanti danni potrebbe fare ancora…
che io manco a cena ce lo inviterei Fini!!
http://frankezze.com/2010/12/13/io-a-cena-gianfranco-nun-ce-lo-invitavo/
La politica ha i suoi tempi. Snervanti, qualora si intraveda l’ineluttabilità dell’esito.
Ma la sedimentazione delle rotture dipende dalla vorticosità e viscosità del liquido di contrasto mediatico in cui è immersa la fanghiglia.
Ed è dalle dune formatisi, che parte la rincorsa agli scranni.