Quando sei bravo, viene bene tutto

Ogni tanto le cose del mondo fuori da qui diventano così grosse e invadenti che è impossibile eluderle, e continuare a parlare di Ruby e Sanremo mentre in Africa fanno rivoluzioni diventa un po’ più imbarazzante: passa anche quella residua voglia, e il merito va allora non alle pigre televisioni italiane ma ad Al Jazeera, divenuta in queste settimane protagonista di quello che sta avvenendo in tutti i paesi in subbuglio. Come per la CNN o per Internazionale (il settimanale) dopo l’11 settembre, si diventa grati a chi è capace di raccontare cose che le nostre reti abituali non sembrano in grado di afferrare, nemmeno telefonando a Lucio Caracciolo, l’unico esperto di geopolitica sulle agende delle redazioni.
Ma guardando Al Jazeera con maggiore assiduità – come con altre tv internazionali – ci si trova a godere della qualità generale dei prodotti di informazione, della competenza e sicurezza dei conduttori, dell’elasticità dei palinsesti e delle successioni dei temi, dei piccoli dettagli inventivi da poco che fanno al differenza tra la noia e la curiosità.
Come quando la giornalista in studio, chiamando la pubblicità e annunciando il servizio successivo sulle reazioni alla situazione libica, su una ripresa aerea della Casa Bianca commenta: “E non abbiamo ancora sentito una parola dall’uomo che abita qui”.

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro

6 commenti su “Quando sei bravo, viene bene tutto

  1. norway

    Avresti voglia di darmi il più bel consiglio che abbia mai sentito su come imparare l’inglese restando in Italia, alla veneranda età di trent’anni?! (il mio è scolastico, il che è tutto un dire!)

  2. Al

    @ norway non vorrei andare fuori tema… allora, prendi Al Jazeera, ti procuri la lista dei programmi e cerchi “Pippo Baudo de noantri”.

  3. johngradycole

    Norway: guarda la BBC, guarda “Big Bang Theory” coi sottotitoli e leggi libri di divulgazione in inglese. (Stephen Jay Gould è fantastico). Ah, e leggi Harry Potter, serio.

    Al Jazeera: bravi son bravi. Come spesso capita di questi tempi, ci si ritrova a invidiare quei Paesi in cui le interviste mettono in difficoltà gli intervistati e i servizi si spogliano del sensazionalismo per raccontare un po’ la verità dei fatti.

  4. pieros

    Norway: hai una passione qualsiasi? La pesca? I computer? Il Wrestling? Ok: allora abbonati a una rivista inglese o americana che parli di quello, e ti troverai in breve a sapere più inglese di quel che ti serve. Una lingua è quasi sempre un mezzo, non un fine: la impari se ci trovi un’interesse o un’utilità. Anche mettersi con una straniera che lo parli bene aiuta. Take care, P.

  5. valentina

    @norway sei un ragazzino, digita “corsi di inglese” con la tua città o provincia su google, ci vogliono solo un po’ di settimane per capire quanto basta, prima cominci meglio è. Nel frattempo leggi Internazionale, e cerca i sottotitolati su YouTube. Comincia da qui: http://bit.ly/fABJ14 è un film, ma dà una buona idea di come funzioni l’informazione (è The Yes Men Fix the World). Worldwide, peraltro. Take care, V.

  6. Simonluca Merlante

    @norway: se ti piace la musica, trovati su google i testi delle canzoni degli artisti che ti piacciono di più (canticchiarle è il modo migliore per imparare la pronuncia). E poi i film, ovvio, magari prima sottotitolati in Italiano, quando migliori un po’ sottotitolati in inglese, poi senza sottotitoli.

    Ah, e evita accuratamente il british english parlato, almeno all’inizio.

Commenti chiusi