Se il nuovo “paywall” del sito del New York Times stia funzionando o no, è presto per dirlo. Però ha ragione Arianna Huffington a dire che il “muro” è pieno di buchi ed eccezioni, forse in parte voluti. Io so che tutte le pagine a cui si accede dalla homepage e che mostrano il messaggio che chiede di pagare, diventano visibili liberamente eliminando dalla URL tutto il suffisso di provenienza che è dopo “.html”.
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