What kind of news

Detto con tutto il rispetto umano del mondo, ma sul piano professionale io credo non ce ne debba fregare di meno della fine dell’attività dei giornalisti del News of the World, né della chiusura di quel giornale, per cui adesso si dicono incazzati e indignati. Loro hanno il diritto di protestare ma per noialtri qua fuori facevano un lavoro pessimo, diseducativo e deplorevole ben prima che quel lavoro venisse aggravato dalle vergognose pratiche di cui si parla in questi giorni. Un giornale brutto e pieno di notizie irrilevanti, guardone, inaffidabili, terroristiche, non ha niente a che fare con la responsabilità e la qualità dell’informazione e del giornalismo: è un’attività commerciale come un’altra, con standard etici del tutto ordinari se non insufficienti, come produrre vino scadente, scrivere programmi tv mediocri, vendere borse firmate orrende. Tutte cose superlecite – ci mancherebbe – ma di cui non sentiremmo la mancanza, per cui non è il caso di condurre battaglie e che niente di buono aggiungono alle nostre civiltà se non un lavoro per chi ne viene occupato.
È una delle molte buone occasioni per riflettere sulle generalizzazioni corporative che stanno dentro i discorsi sul giornalismo e sui giornalisti e sui giornali (come dentro molti altri discorsi generalizzanti): non è rilevante la distinzione tra il giornalismo e il non giornalismo, tra la professione e il dilettantismo, tra l’ordine e il non ordine, tra la carta e il web, eccetera. È rilevante la distinzione tra ciò che è buono per i lettori e ciò che non lo è, sia semplicemente inutile oppure addirittura cattivo. Tra ciò che scriviamo e di cui saremmo lettori noi stessi e ciò che scriviamo e non leggeremmo se non sghignazzando. Il mondo senza News of the World non sarà un mondo peggiore, ed è plausibile persino pensare che sia un mondo migliore. Che a quei giornalisti possa mancare un lavoro è un problema di tutti solo per la solidarietà che si ha verso chiunque non abbia un lavoro: per il resto, le cose buone che ci mancano dal giornalismo sono altre e per parafrasare un abusato e superficiale modo di dire, “ogni volta che chiude un giornale brutto è una buona notizia” .

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