La passione per i numeri primi

Che mi è piaciuto Moneyball lo avevo già scritto, anche se ne ho scritto solo un decimo dei motivi, per non rovinare il film a nessuno. Mi ha anche dato molto da pensare per quel che la storia è metafora di rivoluzioni riuscite o rivoluzioni possibili o rivoluzioni incomplete che ci sono molto vicine. Ma di questo magari dico ancora un’altra volta: stavolta aggiungo solo una cosa che ora vedo aveva notato anche David Denby del New Yorker, anche se io non la trovo né un’ironia né una stranezza, ma una realistica e lucida lettura. Nel film si contrappongono – come in molta altra letteratura e cinema – una visione delle cose legata all’istinto, alla passione, all’esperienza umana, all’intuizione e una che investe sulla scienza, sui numeri, sull’uso dei dati e delle macchine: ma in questo caso, per la prima volta, i buoni sono quelli della seconda.

there’s an inescapable oddity at the center of “Moneyball”: Beane and Brand are possessed by a passion that is almost sacred in its strength, yet it’s devoted not to character or courage but to hard, cold numbers, an irony that the moviemakers could have made more of.

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro

6 commenti su “La passione per i numeri primi

  1. uqbal

    Non per buttarla in cronaca…ma l’ultimo che pensava di poter fare le cose a istinto, è stato Schettino…

  2. glipari

    Ma davvero c’è questa contrapposizione tra istinto, intuizione, passione, esperienza umana da una parte, e numeri e scienza dall’altra? Non è forse la passione e l’intuito, e a volte perfino il caso, che hanno guidato i più famosi scienziati a realizzare scoperte meravigliose? E non è forse vero che alcuni famosi letterati hanno avuto una meravigliosa attrazione per la razionalità e per l’indagine “scientifica”?
    Forse sarebbe ora di lasciar cadere questo trito e tristo cliché di Gentiliana memoria, e di cominciare a vedere le cose da un altro punto di vista.

  3. pla8

    @uqbal
    secondo il tuo “ragionamento”, tutte le persone fuggite dalla nave hanno agito “male”. ti ricordo, visto che non sembri in grado di comprendere in autonomia i fatti, che i passeggeri scappati, i sopravvissuti, sono stati animati dalla stessa volontà di schettino, una stupida paura. è sempre un piacere vedere la scarsa qualità dei commenti

    @glipari
    la gentiliana memoria la lascio al passato insieme ai morti. ad essere sincero, mi riferivo al conflitto tra dominio della tecnica sull’uomo e libertà dal dominio della tecnica sull’uomo di origine habermasiana. un aggiornamento ogni 20anni non sarebbe male, professore

  4. pla8

    @uqbal
    Reince Priebus ha detto che Obama è un capitan schettino, più o meno. adesso sono onorato del tuo paragone col capitan schettino, grazie

Commenti chiusi