Vanity Fair mi ha chiesto una playlist dei Wilco, per questo numero del giornale.
Reservations, Yankee Hotel Foxtrot
Lunga, dolce e trascinata, chiude il loro disco più venduto di sempre, quello di cui divenne famosa la storia che l’etichetta Reprise non volle pubblicarlo, e loro se lo presero e se ne andarono a farlo con la Nonesuch. Fece il botto appunto.
Jesus, Etc., Yankee Hotel Foxtrot
La 61ma migliore canzone del decennio, per il seguitissimo sito di musica Pitchfork.
Theologians, A Ghost Is Born
Se ne era andato Jay Bennett, litigando con Jeff Tweedy. La canzone se la prende con i teologi che “non sanno niente della mia anima” né dell’inafferrabile presenza di Dio. Il verso “A ghost is born” diede il titolo al disco.
Comment (If All Men Are Truly Brothers), Kicking Television
È una cover di un vecchio pezzo di una soul band degli anni Sessanta, che allora contestava le discriminazioni razziali negli Stati Uniti. Chiude il disco dal vivo del 2005.
Either Way, Sky Blue Sky
Lei ha bisogno di un po’ di tempo, lui cercherà di capire, le cose andranno a posto, in un modo o nell’altro.
Impossible Germany, Sky Blue Sky
Fu celebrata da molte riviste specializzate, e in particolare da Rolling Stone, che la misse tra le 100 migliori canzoni del 2007. Ha un assolo di chitarra meraviglioso che merita di stare con i più grandi della storia del rock, quelli che non se ne sentivano più.
Sunloathe, The Whole Love
Una conversazione con il sole, in un momento un po’ depresso.
Rising Red Lung, The Whole Love
Versi d’amore e meteorologia, molto evanescenti.
You and I, Wilco (The Album)
Ci canta Feist, cantautrice canadese con cui avevano fattao amicizio alla serata dei Grammy.
Heavy Metal Drummer, Yankee Hotel Foxtrot
Su quelle band heavy metal, che arrivavano l’estate e facevano le cover dei Kiss.
Spiders (Kidsmoke)
Ashes of american flags (Yankee Hotel Foxtrot). La più bella di tutte.
E “How to fight lonliness”? Sarà pure scontata e già conosciuta, ma chi non sa deve sapere no?
Non credo che ne avremmo azzeccata nessuna, considerando che per me gli Wilco sono soprattutto Being There. Butto lì: Dreamer in my Dreams…