Ho scritto una cosa su Che futuro, sul presente e il futuro delle news, forse.
Ecco, per capire cosa sia l’informazione oggi e cosa sarà sempre più in futuro, io credo dobbiamo cominciare a immaginare di essere in uno di quei paesi – ce ne sono, eccome – in cui non ci sono un sistema scolastico, ospedaliero o di amministrazione della giustizia diffusi e progrediti, garantiti. In cui se ti ammali, hai grossi rischi di morire; in cui imparare a leggere o imparare di più è raro e difficile; in cui se ricevi un danno o un sopruso probabilmente non avrai giustizia.
Ecco, il nostro rapporto con l’informazione diventerà probabilmente così, forse lo è già: che non possiamo contare sul fatto che le cose che leggiamo e sentiamo siano vere, che raccontino accuratamente il mondo e la realtà. Alcune lo saranno, altre no, altre ancora un po’ sì e un po’ no. Possiamo decidere che non ci importa, che diventiamo destinatari di un groviglio di notizie e informazioni e dati che disegna la nostra idea del mondo, e non importa quanto si avvicini alla verità. Sarà un disastro per il funzionamento della democrazia, ma non vi pare infatti che il funzionamento della democrazia già zoppichi?
chi ha un’informazione indipendente dal sistema informativo “cattivo” non ha motivi per collaborare al male comune
Tanto per contestualizzare il post, le pagine online odierne del Corriere romano regalano un articolo sulla raccolta differenziata a Trastevere che piu’ insulso non potrebbe essere (http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_luglio_28/differenziata-multe-utenti-ama-brogi-2011209268779.shtml#commenti).
Si da’ voce a qualche non ben identificato “residente” che si lamenta per la complicazione delle modalita’, ma senza dar conto che la differenziata in quel rione e’ stata introdotta da anni, che crea problemi gravi proprio per i comportamenti “difformi” di alcuni cittadini, che a brevissimo l’azienda comunale provvedera’ a rivoluzionare le modalita’ di raccolta (e ormai lo sanno anche i muri), ecc.
Insomma un articolo indegno anche del giornalino della parrocchia.
E questo e’ solo l’ennesimo episodio in cui il Corriere (dicesi IL CORRIERE) si dimostra di un’insulsaggine imbarazzante.
Il direttore De Bortoli e’ stato informato piu’ volte e fortunatamente dallo scorso gennaio ha provveduto a sostituire il caporedattore (quello di prima era un ex-compagno di banco di Alemanno, ed ho detto tutto). Purtroppo pero’ la scarsa professionalita’ della redazione romana del Corriere pare essere impermeabile a qualsiasi modifica.
E gli ignari lettori romani del Corriere continuano ad essere convinti di informarsi su una fonte autorevole.