Io ho una pregiudiziale stima per l’avvocato Ambrosoli: ho letto suoi articoli e l’ho visto in televisione, e senza conoscerlo, mi piacciono delle cose che ha via via detto sulla politica e su Milano. Se si decidesse che sia lui il candidato del centrosinistra me ne informerei meglio, ma potrebbe essere una buona scelta.
“Me ne informerei meglio”, significa che ci sono delle cose che ancora non so di lui e dei suoi approcci alle cose. Per esempio, da qualche giorno ho imparato che non vuole fare le primarie, e che di fronte alle naturali richieste in questo senso ha contrapposto l’ipotesi di una cosa che sta diventando le “primarie civiche”, un animale già mitologico nel dibattito milanese, in cui “i cittadini partecipano con un contributo di idee ai programmi”. Una presa in giro per far credere agli elettori che li si sta ascoltando mentre il candidato tanto è stato già deciso escludendoli. E che però tutti stanno prendendo molto sul serio.
«la forma partecipativa indicata è quella di una prima giornata indetta da un Comitato civico entro la metà del mese di dicembre in tutta la regione e in rete, che consenta a cittadine e cittadini di valutare il progetto di cambiamento e di contribuire allo sviluppo della campagna elettorale»
Per carità, io non sono convinto delle “primarie sempre”, e penso che in teoria i partiti possano essere in grado di fare buone scelte verticistiche. Ma non mi sembrano i tempi adatti, i partiti non hanno oggi il necessario credito di fiducia, ed eventualmente bisogna avere il coraggio di rivendicarlo: non inventarsi il pavido trucco delle “primarie civiche” mentre in altre città e regioni i candidati vengono scelti dagli elettori. E se Ambrosoli teme che le primarie lo identifichino troppo come “candidato del centrosinistra” o dei partiti, è un timore legittimo, ma allora direi che per sua dichiarazione non è il caso che faccia il candidato del centrosinistra: ce ne sono altri, e non è il modo migliore per cominciare a esserlo.
A dire il vero oggi Ambrosoli ha detto che le primarie del Patto Civico potranno essere “competitive” (cit.). Il fatto che ci sia stato qualcuno nel PD (su tutti, Pizzul e Civati) che ha tenuto botta ha portato Ambrosoli a tornare indietro sulla sua insensata pregiudiziale.
Se poi saranno poco competitive non sarà certo colpa del vincitore ma della debolezza dei suoi eventuali competitor (o di chi ha preferito competere altrove)
Ben detto.
PS Ben detto è riferito all’intervento di Sofri; marcocampione non me ne voglia.
La forza di Ambrosoli sta nel nome. È una brava persona, ma non brilla né per pensiero politico né per scienza giuridica. Un po’ come Rita Borsellino. Siamo prigionieri dei parenti delle vittime e dei figli di, che fanno più testimonianza morale che azione politica: capisco bene perché Ambrosoli non voglia saperne di primarie. Chi crede che si ripeterebbe il successo di Pisapia, perché crede che Ambrosoli e Pisapia siano figure simili, sbaglia di grosso.
Io conosco ancora meno l’avvocato Ambrosoli. Ma mi pare in effetti un discorso fumoso quello riportato, e quindi sono d’accordo con la perplessità espressa.
*
Quanto a Rita Borsellino ne so qualcosa di più. E le differenze mi paiono molte: entrambi (Borsellino-Ambrosoli) hanno cognomi illustri, ma mentre il secondo è il figlio di un eccellente professionista che ha una propria vita, una professione e per ragioni anagrafiche non ha conosciuto che fuggevolmente il padre (aveva quasi otto anni quando è morto). È quindi un personaggio che si è costruito una formazione, un’esperienza e una storia politica del tutto personali nel corso di una vita.
**
Rita Borsellino invece era ben matura quando il fratello è stato ammazzato. E faceva un lavoro lontano anni luce da quello del fratello. E lontano anni luce anche dalle funzioni politiche che poi ha deciso di assumere. Aggiungerei anche in schieramenti politici politici lontani anni luce da quelli che il fratello notoriamente prediligeva.
Ma quindi sono l’unico ad essere sorpreso che si confondano Milano e Lombardia? È per quest’ultima che si candida Ambrosoli e che si farebbero le primarie.
D
” … mentre in altre città e regioni i candidati vengono scelti dagli elettori.”
Per il momento non sembra che per Zingaretti (Lazio) si stia mettendo in moto la procedura primarie.
Il 3 Ottobre la Direzione Regionale del PD ha dato mandato al segretario (Gasbarra) di “sondare” le forze politiche per individuare un programma e un candidato alla presidenza della regione … a partire da Zingaretti.
Altro che “primarie per finta”, a Roma sembra di essere rimasti ai tempi del Pentapartito.
Saluti
In questi anni è passata una – vogliamo chiamarla – narrazione per cui le primarie non sono UNO strumento di selezione e neppure LO strumento di selezione ma semplicemente un modo per scardinare i vecchi gruppi dirigenti, per cui sono vere solo se vince il candidato considerato ostile all’apparato. Vince Pisapia? Primarie vere. Vince Fassino? Primarie pantomina . Vince Doria? primarie vere. Vince Gasbarra? Primarie false. Se vince Renzi saranno primarie vere, se vince Bersani saranno primarie addomesticate.
Ora essendo Ambrosoli uno che non fa parte di apparati, si chiede giustamente -dal suo punto di vista ovviamente – perché dovrebbe sottoporsi ad un rito che non può interessare la santa e pura società civile.
Scelte verticistiche senza primarie,in italia, il paese dei baroni(anche in politica) le vedo dure ma dure sul serio.