Quando eravamo bambini nostro padre ci portò a vedere 2001 Odissea nello Spazio. Io avrò avuto meno di dieci anni e mio fratello circa otto, credo. Potrei dirvi quanto il genio visionario di quel film ci influenzò e le mature riflessioni che ne ricavammo, invece no. Non eravamo quel genere di bambini lì. 2001 Odissea nello Spazio rimase invece da allora nella nostra cultura comune come il paradigma del film mortalmente noioso, o di cui non si capiva niente: negli anni successivi ogni tanto citavamo il prisma e le scimmie dandoci di gomito, o paragonavamo altri film noiosi e sconclusionati a quello standard lì. Convinti come si è da ragazzini – ma c’è chi non ha ancora smesso – che quelli che avevano capito tutto eravamo noi, e che gli adulti che ammiravano quel film erano dietro a un impazzimento loro. E benché siamo invecchiati abbastanza da aver rivisto quell’impressione, ancora adesso ogni tanto ci scherziamo su.
Così, mi ha commosso scoprire che la produzione di un film che comunque avrei ritenuto poco adatto a un pubblico infantile pensò invece anche a quel pubblico con delle operazioni promozionali, come un fantastico fumetto – usato sui menu di una catena di alberghi – che ho trovato ripreso su questo sito e che immagina due bambini emozionati dall’anteprima del film.
Nè uscì anche una versione a fumetti della Marvel, scritta e disegnata dal grande Jack “The King” Kirby.
Al di là dello stile tipicamente marveliano, lo sviluppo rimaneva comunque poco appetibile al lettore medio di Capitan America e co. di quegli anni.
Psichedelica e visionaria.
Anch’io lo vidi quando avevo pressappoco la tua età. Niente genio visionario o mature riflessioni, soltanto credo che quando il film finì il mio cervello (o forse il mio cuore) decise che da quel momento in poi avrei adorato il cinema. Fu insomma un pò come avere toccato il monolite.
Non ti andò così male, mio padre mi portò a vedere sono un fenomeno paranormale di alberto sordi