Many miles away

Quello che allora scoprì i Police tra di noi, fu mio fratello. Una volta andammo a un concerto a Bologna, prima di loro suonava Graham Parker, nel pubblico si scatenò una di quelle selvagge guerre di bottiglie di plastica lanciate che allora capitavano, moda deficiente. Synchronicity, il vinile, lo comprammo al negozio di Piazza Garibaldi a Pisa, si chiamava Magic Sound. Una delle ragioni per cui ci rimane più memorabile è la bruttezza della canzone Mother, paragonabile forse solo a Who Dunnit in Abacab dei Genesis (in entrambi i dischi lavorò Hugh Padgham, vedi un po’). Ma le altre ragioni sono invece che fu un gran disco, pieno di canzoni fantastiche, e il video col contrabbasso, e quello con le candele. Poi si seppe che fu anche l’ultimo disco dei Police, che già litigavano molto tra loro.
Uscì il 1° giugno 1983, sono passati trent’anni.

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2 commenti su “Many miles away

  1. Fulvio

    mi pare incredibile che io possa avere preceduto Luca in qualcosa che ha a che fare con la musica… io i Police li scopersi una sera di luglio del 1979 in un locale di Hastings (una delle tante località dell’Inghilterra del Sud dove la EF spediva i ragazzi italiani a ‘imparare l’inglese’) dove sul jukebox qualcuno aveva selezionato Roxanne. e poi fui uno dei fortunati che assistettero al concerto di aprile del 1980 in un Palasport (a Torino) zeppo fino all’inverosimile (l’incendio al cinema Statuto, che sotto questo punto di vista cambiò tutto, accadde nel 1983). serata memorabile, di cui se non ricordo male qualche tempo fa scrisse perfino Gramellini, anche lui lì quella sera.

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