Su Josefa Idem

“Sono una persona onesta”, è l’espressione usata dal ministro Idem per difendersi e rifiutare di dimettersi da ministro dopo che si è scoperta una sua evasione fiscale che lei ha definito uno sbaglio comprensibile e rimediato.
Solo che non esistono le “persone oneste” per le regole della comunità: sono materia da letteratura o da conversazione al bar e giudizi personali. Per la comunità esistono le cose giuste e quelle sbagliate, esistono i reati, esistono di volta in volta le cose fatte bene e quelle fatte male, esistono gli errori e le loro conseguenze. Non importa che tu sia “onesto” importa che tu faccia cose oneste. Puoi persino essere un buon ministro anche se una volta hai compiuto dei reati, perché “onesto” e “disonesto” non sono etichette genetiche.
Ma se sei un ministro appena nominato in un clima di buon esempio e di lotta all’evasione, e se credi come dovresti che da grandi poteri derivino grandi responsabilità, quello sbaglio rivelato e corretto ora vale: tra averlo fatto e non averlo fatto, una differenza c’è. E molte persone non lo hanno fatto, e hanno pagato le tasse che dovevano. E tu puoi anche viverlo come una disgrazia che ti è capitata senza colpa, ma le disgrazie hanno conseguenze.
Senza gogne e senza pietre scagliate, si dà semplicemente il caso che oggi Josefa Idem non sia più adatta a fare il ministro in questo governo, perché quello che le è successo la rende meno credibile, meno ammirevole e meno straordinaria agli occhi di cittadini che i ruoli importanti li vogliono ricoperti da persone straordinarie, credibili e ammirevoli in quei ruoli. Che non corrono il rischio di evadere le tasse perché “sono una sportiva, non me ne occupo”, e che non predichino da pulpiti fragili.
E se anche lei non fosse d’accordo con questo – ne ha diritto – c’è una cosa indiscutibile: quasi nessuno è insostituibile, e non lo è il ministro Idem oggi. Se quello che è successo vale anche 1 solo grammo su un piatto della bilancia, sull’altro non c’è niente che pesi di più, dopo due mesi di governo. Si fa miglior figura a metterci una pezza subito, con ogni gentilezza dovuta.

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24 commenti su “Su Josefa Idem

  1. robertot

    Che il ministro difenda con le unghie un posto che fino a poche settimane fa non si immaginava neanche e’ cosa umana e comprensibile. E non ho difficolta’ a pensare che lo faccia con la convinzione di riuscire a fare bene in quel posto, che abbia buone idee e le motivazioni giuste per portarle avanti.
    Le sue responsabilita’ sulla storia della sua palestra non sono pero’ eludibili e ben farebbe chi l’ha scelta per quel posto a prenderla a quattr’occhi e convincerla a fare un passo indietro.
    La signora non e’ stata infatti eletta ma selezionata dal Presidente del Consiglio. Quello che non si comprende e’ cosa aspetti lo stesso Presidente del Consiglio a ritirare la fiducia accordata (non c’e’ nulla di cui vergognarsi, anzi) e precedere con una giusta sostituzione.
    E qualcuno dovrebbe spiegare al ministro che anche lei ci farebbe una figura migliore.

  2. camcam85

    ma non è un po’ eccessivo licenziare ministri (dalla Germania all’Italia) per cose che sono sì importanti ma forse un po’ di poco conto? Un po’ di ICI, capirai. Un po’ di citazioni sbagliate in una tesi di dottorato di 20 anni prima? Ha davvero senso questo ricambio di politici? Insomma le cavolate le fanno tutti, l’importante è correggerle, o no? Hai voglia cercare uomini perfetti.

  3. Pingback: Su Josefa Idem | Wittgenstein http://www.wittgenstein.it/2013/06/23/su-josefa-idem/ | 256 Shades of Think

  4. lucas67

    Uomini perfetti? Beh, anzitutto sottolineo che la ministra e’ una donna. Non mi sembra una cosa di poco conto, vista la solerzia con la quale le nostre amiche del gentil sesso sottolineano la loro maggiore capacita’, attenzione e, come poteva mancare in questo contesto, onesta’. La ministra dovrebbe avere la decenza di andarsene per tanti motivi: questo governo nasce in un contesto in cui la parola responsabilita’, intesa come impegno personale per il bene del Paese, assume un significato pregnante; non mi sembra stiamo parlando di una scienziata o, per dirla con Sofri, se andasse via potrebbe essere sostituita senza problema alcuno; se la ministra non e’in grado di gestire le sue cose figurati un intero dicastero della Repubblica; aggiungerei che le giustificazioni addotte sono ridicole, non credibili e al limite del vilipendio alla nostra intelligenza.

  5. reta

    sono d’accordo. si deve dimettere.
    detto questo solo fra i miei conoscenti conosco diversi coniugi che dichiarano di avere residenza in case diverse per non pagare l’ici sulla seconda casa e ora, credo, l’imu. e tutti lo sanno tranne evidentemente equitalia…

  6. sueshine

    Non sono d’accordo – se “si dà semplicemente il caso che oggi Josefa Idem non sia più adatta a fare il ministro in questo governo, perché quello che le è successo la rende meno credibile, meno ammirevole e meno straordinaria agli occhi di cittadini che i ruoli importanti li vogliono ricoperti da persone straordinarie, credibili e ammirevoli in quei ruoli” – allora dovrei fare le pulci ad ogni ministro di questo mal-governo, e francamente Josefa Idem, nonostante questa leggerezza, rimane una persona straordinaria e credibile nei miei occhi da semplice cittadino, cosa che non sottoscriverei per tanti altri ministri (di cui tra l’altro non so di più).
    Diceva la Idem, in tempi non sospetti (l’anno scorso, durante le olimpiadi): Ci ho messo trent’anni a imparare che la fortuna te la costruisci con le tue mani, ma la buona e la cattiva sorte ti toccano e basta, ci devi stare dentro.
    Una Ici non pagata non può essere cattiva sorte!

  7. nunzio

    anni di garantismo, anche di fronte a sentenze passate in giudicato, ed eccoci qua. C’e’ una condanna? no. c’e’ un rinvio a giudizio? no. c’e’ un’iscrizione al registro degli indagati? no. Non c’e’ manco un reato, finora. C’e’ un contenzioso col fisco, come hanno milioni di italiani e che si risolve pagando un bollettino all’ufficio postale. Io ne ho pagato uno di recente, se vi dicessero che mi devo dimettere dal mio lavoro per questo motivo vi mettereste a ridere. Vabbe’, lo spirito del tempo e’ quello che e’, c’e’ un Travaglio in ognuno di noi, pure in quelli dove non dovrebbe. ci vediamo al prossimo pensoso editoriale in difesa di sallusti o altri mascalzoni del genere.

  8. andrea61

    Siamo tutti a dire che bisogna salvare l’Italia dalla logica che i furbi vincono sempre e poi difendiamo una ministra che ha giocato con le residenze per non pagare l’ICI e che quando è stata nominata assessore si è fatta assumere fittiziamente da suo marito per incassare i contributi INPS che a norma di legge il Comune deve versare a chi rinuncia ad un lavoro per servire la comunitá. Ovviamente, appena decaduta da assessore, la ministra ha ben ben pensato di cessare tale rapporto di lavoro fasullo.
    Non ha commesso alcun reato e sicuramente è molto più onesta di tantissimi altri, ma ha dimostrato di appartenere a quella immensa categoria dei furbetti che stanno dando un sostanzioso contributo a trascinare questo paese nel baratro.

  9. signorisinasce

    Dispiace solo che questo blog,filopiddino da sempre,non abbia usato le stesse maniere dolci quando si trattava di mettere in discussione non la “compagna di canoa” Sefa,ma onorevoli di altra estrazione,come Gelmini,Carfagna e,da ultima-but not least-Biancofiore.
    La parzialità poco aiuta la buona riuscita di un sito,specie se vuole farsi passare per indipendente,non essendosi accorto del contrario,ineffabilmente.

  10. Pingback: La Banda Degli Onesti | Pizzeriaitalia

  11. lino68

    Mi stupisce che un Ministro della Repubblica abbia il coraggio di dire “sono una persona onesta”, avendo violato le leggi dello Stato. Mi stupisce perchè in Italia è evidentemente così normale fare i furbi, violando le leggi, che chi lo fa non si sente nemmeno in difetto e non ha nemmeno il coraggio di dire “scusate sono stata disonesta”. Anche l’espressione “fare i furbi” è sbagliata perchè dà un giudizio positivo e assolutorio della cosa. Un furbo è una persona intelligente. Se si dicesse “fare l’evasore” o “fare il ladro” avrebbe una diversa connotazione. Tutto questo a prescindere dal fatto che l’abbia fatto la Idem, ne abbiamo viste e sapute altre come quelle di Scaiola e Grilli, che sono le prime che mi vengono in mente. Fanno tutti così. Chi riesce ad evadere lo fa e non si sente in colpa.

  12. MAGO

    è tutta da ridere! Il “Ministero delle Opportunità” è una oscenità e uno spreco in sè; è stupendo che sia stato attribuito alla Idem, una che appunto, se intravvede l’opportunità di arraffare qualcosa, abbiamo visto che non ci pensa due volte! Bello pure che i compagni sovietici la difendano perchè “è una gran donna”, cooptata dal grande Bersanov! Nossignore, non abbiamo bisogno di persone straordinarie, abbiamo bisogno di persone che abbiano il coraggio di attenersi alla Ragione; i tempi sono straordinari semplicemente perchè la misura è colma, non è affatto strano che al Governo siano stati chiamati insieme PD e PDL, perchè non bisogna essere del PDL per dire che i.v.a. e i.m.u. sono troppo alte, che la spesa pubblica va ridotta, che la burocrazia impone standard insostenibili

  13. pifo

    Esiste un’espressione formale che ricorre spesso nell’annuncio delle dimissioni di un politico che diventa, suo malgrado ed improvvisamente, “chiacchierato” ed e’ quella che rivendica il diritto alla propria difesa senza pero’ creare imbarazzi o difficolta’ alla istituzione che si rappresenta.
    La Idem ha diritto ad una difesa piena e rapida della sua dignita’ e della sua onorabilita’, nella quale io personalmente ancora credo pienamente, ma affinche’ questa “difesa” si possa dispiegare con autorevolezza in tutte le sedi e’ opportuno che esca dall’ombrello che la carica istituzionale in qualche modo le concede.
    Il rispetto della carica e la priorita’ posta a garanzia della istituzione sono degli elementi che testimonieranno implicitamente a difesa.
    La Idem si dimetta, si difenda, dimostri la sua buona fede sia nel caso della IMU non corrisposta sia nel caso, piu’ complicato, dei contributi versati a carico del comune di Ravenna e nessuno avra’ piu’ motivo di poter reclamare in futuro la sua esclusione da una qualsiasi carica istituzionale.

  14. Fagal

    Aldilà dei profili di merito, sui quali non ho cognizioni per esprimermi, metterei in rilievo alcuni profili di metodo comunicativo (per i quali non ho competenze ma volevo condividere alcune osservazioni).
    Nei film americani quando c’è il politico messo sotto accusa dalla stampa si vedono sempre stuoli di analisti esperti di comunicazione. Si dice, a ragion veduta, che le nostre università siano state invase da eserciti di iscritti a Scienza della comunicazione ma probabilmente non hanno poi un impatto adeguato nelle scienze sociali.
    Dopo aver letto l’articolo di LSofri leggo l’intervista al seguente link:
    http://www.corriere.it/politica/13_giugno_24/idem-mi-stanno-massacrando-spieghero-tutto-a-enrico_f1a957f2-dc8b-11e2-98cd-c1e6834d0493.shtml

    Alcune osservazioni:
    1) Come giustamente fatto notare su questo blog, non si vuole processare nessuno (non esiste forse neppure un processo nella realtà); probabilmente i fatti di natura amministrativa saranno chiariti, come avviene nella vita di ognuno di noi. Non si capisce allora perché presentarsi con l’avvocato; dai l’immagine di essere o sentirti accusato di qualcosa;
    2) Le carte le porto al PdC; costituzionalmente la procedura sarà anche corretta; ma siccome trattasi anche di parlamentare eletto con primarie, bisogna che “le carte” vengano rese disponibili (per meglio si comunichi di renderle accessibili) agli elettori oppure a nessuno, se non alle autorità competenti. Nella democrazia 2.0 qualcuno avrebbe detto “mettile on line”..
    3) Mi rimetto al PdC; mi pare che tecnicamente non vi sia una mozione di sfiducia parlamentare; non trovo quindi molto corretto il modo di procedere. E’ come per l’IMU e l’IVA: Letta trovi le risorse. Ma il PdC non é il deus ex machina che calato sui problemi abbia poteri taumaturgi di risoluzione. Si tratta di decisioni, anzi di decidere. In questo caso il singolo ministro avrebbe dovuto esprimere una decisione (mi dimetto/non mi dimetto), previo consenso degli altri ministri, senza scaricare sull’istituzione questioni di natura individuale
    4) Io mi dimetterei ma non posso perché me lo chiedono gli elettori, gli amici etc… non é un modulo comunicativo “decisionale”. E’ un po’ come dire facciamo così perché ce lo chiede l’Europa….

  15. lorenzo68

    Fagal,
    a proposito del tuo punto 3 ritengo che insita nel Ministro Josefa Idem ci sia molta incompetenza politica e di mestiere nel suo ‘modus operandi’. A proposito del tuo punto 3. In fin dei conti non ha scoperto per caso di avere intestata un’abitazione senza saperlo.

    Piuttosto leggo che qualcuno parla parla di diritto alla difesa prima che di diritto nell’appurare lo stato dei fatti e l’eventuale luogo a procedere. In fin dei conti di un Ministro della Repubblica si parla non di un povero imprenditore che lotta ogni giorno contro le sofferenze economiche e burocratiche.

  16. Fagal

    Concordo sul giudizio del modus operandi. Io ne ne faccio una questione di merito, l’ho premesso. Non debbo esprimere giudizio di valore, non mi interessa la comparazione con altri precedenti ministri etc…Mi interessava ragionare sul registro comunicativo. Infatti, giustamente, tu dici: non si tratta di un povero imprenditore etc… Questo é corretto; in termini di comunicazione, con un po’ più di avvedutezza la si sarebbe potuta proprio ridurre a quanto capita ad ogni cittadino, coinvolto in fatti e circostanze di natura amministrativa. Ma l’analisi che fa LSofri é sostanzialmente corretta. L’unico appunto é che fa un’analisi prescrittiva più che descrittiva, sbaglia solamente Paese quando si rivolge ad elettori che fanno parte di una comunità qualitativamente elevata in termini di rispetto delle regole etc … Sembra un po’ estratto da “Gli elettori sono sulla Terra ed i politici vengono da Marte”….

  17. fosti4

    Giusta analisi, non ci sono se è ma, ne abbiamo avuti troppi, non è giustizialismo ma un giusto rispetto della legalità e delle istituzioni, in questo caso “l’errore” è minimo, ma lo è comunque. Grazie lo stesso, ma passa la mano Josefa.

  18. nunzio

    Allora, come richiesto la testa della Idem e’ rotolata. Ora procedere col pensoso editoriale per cui berlusconi, condannato ormai a 13 anni di galera per reati gravissimi, debba invece rimanere al suo posto finche’ non lo battiamo politicamente. Se necessario affidare a Facci.

  19. Stefano R.

    Concordo su tutto. Deve diventare una abitudine indagare negli affari di una persona che ricopre importanti cariche istituzionali, ed errori come questi non vanno tollerati.
    In questi casi le dimissioni sono doverose, il cittadino le deve pretendere.
    Queste sono le persone che ci governano e dobbiamo pretendere da loro una rettitudine nei comportamenti che noi, per colpa o per dolo – possiamo non avere.

  20. lorenzo68

    @Fagal

    Si, effettivamente ragionandoci a mente fredda concordo. Però presentarsi in una conferenza stampa con l’avvocato…

    La parte stonata di questi signori è che sbagliano sempre tutti paese.

  21. lucas67

    Si parla di piccoli errori ( corretti con il ravvedimento) e di un abuso quasi irrilevante. In realta’ bisognerebbe smetterla di pesare l’onesta’ con la bilancia. Il valore non e’ quantitativo, anzi. La Idem tenta la furbata e per questo paga dazio. Il fatto che riguardi una casa- palestra e non un intero complesso residenziale o un albergo di lusso non deve essere il metro per decidere se sia stata poco o molto disonesta. Potrei dire che si e’ limitata nella quantita’ solo perche’ non aveva occasione di fare una furbata piu’ grande.

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