Per il postero biografo delle Notizie che non lo erano, nate come rubrica della Gazzetta nel 2007: c’erano degli embrioni già nel 2003.
Un paio di anni fa mi imbattei in una notizia particolarmente assurda e inverosimile ripresa da qualche giornale. Ora non mi ricordo neanche cos’era. La notizia era riferita a una ricerca di un tale Istituto Superiore di Psicologia, o qualcosa del genere. Un nome solenne, comunque, che pareva garantire attendibilità. Per curiosità, e non avendo niente di meglio da fare direte voi, cercai il nome dell’istituto in internet. Trovai che compariva solo associato a questo o quel dato più o meno inatteso ricavato da misteriose ricerche. Ma niente di più serio. Allora – non avendo davvero niente di meglio da fare, insisterete voi – chiamai un mio amico psicologo di Roma e gli chiesi se ne sapeva niente: mi disse che non gli risultava niente di conosciuto nel settore con quel nome. Mi fermai lì, quando avrò un giornale mio chiederò a un mio giornalista di fare un’indagine seria e raccontarmi la storia del probabile unico membro dell’istituto eccetera e dei suoi affari. E forse è per idee come questa che non mi hanno ancora dato un giornale mio.
Comunque, ieri ho trovato una notizia sul sito del Corriere della Sera. La notizia – stupida e un po’ indegna di un grande quotidiano, in un paese normale, ma divertente – è questa: ci sono degli italiani che fingono di andare in vacanza e si chiudono in casa, mettono la macchina in garage e non rispondono al telefono. Scrivono anche false cartoline e ordinano souvenir delle vacanze su internet. Abbastanza buffa, come storia, da essere ripresa anche da alcuni blogs. Anche io decido di metterla. Ma mi fa tentennare la seconda notizia, che è questa: questi italiani sono tre milioni. Tre-mi-lio-ni. Quindi, sul sito del Corriere c’è scritto che tre-mi-lio-ni di italiani (uno su venti, e non facciamo calcoli più accurati) si chiudono in casa e fingono di andare in vacanza, ad agosto. Che stronzata, direbbe chiunque. Beh, non proprio chiunque, evidentemente. Leggo che il dato viene da una ricerca dell'”associazione di psicologi volontari Help me”.
Se la notizia è vera è follia.
Santoku
Gesù, tutto il post è sul fatto che girano notizie false clamorosamente balorde, e tu te ne esci con questo commento??
Quanto ci piace credere alle fesserie? Quanto speriamo che siano vere, per poter dire “follia”?
uqbal
catalogare le notizie come follia o come fesseria mi pare la stessa cosa. Cioe’ a che serve?
Trovi che sia impossibile che un certo numero di persone decida di allontanarsi dal suo “quadretto” anche mentendo o nascondendosi (che strano, sia io che te abbiamo dei nick, qui) di ritirarsi per motivi suoi . Non ci dice anche tanto sul bisogno di far vedere agli altri che siamo tutti uguali, tutti normali, tutti in vacanza al mare…Non ci fa capire la difficolta’ che abbiamo ad accettarci e a comunicare agli altri cio’ che siamo veramente?
Solito problema affrontato in altro post…Qua neppure ci é concessa la base per l’analisi statistico-induttiva che sarebbe stata fatta. Replico con questo articolo che pensavo potesse trovare spazio
http://www.presseurop.eu/it/content/article/3961081-la-statistica-e-un-opinione
La cosa più simpatica che, incuriosito, ho cercato ed ho scoperto che quest’associazione esiste, fa parte di un gruppo collegato alla protezione civile e che pubblica persino una sua rivista… Rivista che tratta questi argomenti.
Non ho trovato l’articolo preciso ma …, mi son chiesto, quante sono le fondazioni che assorbono soldi in italia???
http://www.iltempo.it/politica/2013/07/14/il-bluff-dell-opinione-pubblica-1.1156373