New York state of mind

Dal 27 gennaio il Madison Square Garden – celeberrimo palazzo dello sport di Manhattan – diventerà lo stadio anche di Bily Joel, oltre che delle squadra di basket dei Knicks e delle Liberty e di quella di hockey dei Rangers. Billy Joel è infatti diventato artista “resident”, e – come le squadre sportive – si esibirà una volta ogni mese, a tempo indeterminato (sono già state fissate le date dei primi nove mesi, le prime sette esaurite: e a maggio, il concerto sarà la sera del suo 65mo compleanno).
Cantanti che si “insediano” in un posto non sono una novità: ma di solito si tratta di Las Vegas e di teatri più adatti a esibizioni rituali di pensionati dell’entertainment. Billy Joel in effetti non fa un disco dal 1993, ma non è Celine Dion e il Madison Square Garden non è il circo di lustrini un po’ kitsch di Las Vegas (nel 2006 fa lo ha riempito per 12 sere di seguito, comunque).
Billy Joel è uno bravo, grande interprete di quella scuola di cantautori rock ritenuti meno tosti perché suonano un pianoforte invece che una chitarra: come Elton John, Joe Jackson o Randy Newman. Se avete in programma di andare a New York – che è casa sua, e lo ha cantato molto – piuttosto che il solito musical, cercate un biglietto per “Billy Joel at the Garden”. Ma da agosto, ormai.

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