La musica che piace a Ivano Fossati

Ivano Fossati ha scritto un romanzo, si chiama “Tretrecinque”, è bello, scritto con grande capacità di raccontare una vita quasi ordinaria e quasi straordinaria, e riuscitissimo nel tenere il lettore lontano dalla ricerca di autobiografismi del Fossati noto finora. È un altro Ivano Fossati, quello che ha scritto questo romanzo, e ci si dimentica di lui rapidamente per affezionarsi a quel che succede al protagonista Vittorio Vicenti. Malgrado Vicenti sia un chitarrista, e malgrado ci sia molta musica, nel libro: e persino una playlist finale che elenca le canzoni disseminate nel corso della storia, tra cui prevalgono classici del ballabile demodé e grandi chitarristi (Vicenti è un chitarrista da tour coi pulmini nei locali). Ma la scelta è molto indulgente e varia, e ci sono dentro “You belong to me” nella versione di Jo Stafford (quella che sarebbe tornata nota dopo molti decenni con Bob Dylan che la cantava in Natural Born Killers) e “Manuela” di Julio Iglesias. Negli ultimi capitoli del libro arrivano poi i Clash, i Nirvana e i Depeche Mode, e Fossati sembra dire che tutta la musica è un pezzo della vita di qualcuno, e bella per quello. C’è una sola cosa che Vicenti non riesce ad accogliere nelle sue curiosità di settant’anni di vita, e ci si chiede se valga anche per l’autore Fossati: il prog-rock degli anni Settanta.

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2 commenti su “La musica che piace a Ivano Fossati

  1. Annachiara

    A me Fossati piace molto. Come artista. Come uomo. Come poeta. Ho iniziato con molta curiosità il suo libro. Ma non riesco a trovare niente che mi interessi, che attragga la mia attenzione, che mi faccia venir voglia di continuare. Ivano ne avrà scritti almeno 1000 di romanzi. Ogni sua canzone è una storia e ognuna mi ha sempre appassionato. Il romanzo 335 insomma. Sta ancora lì sul comodino.

  2. gianni 89

    sempre meglio lui o Guccini di D’Alessio
    ma se scrivessero sotto pseudonimo chi li leggerebbe?
    guardate quel tipo che da anni cerca di farci rileggere l’odissea sì avete capito bene l’odissea!
    voleva dimostrare il suo talento senza usare il suo nome
    bel talento davvero
    figlio di papà come telemaco come telemaco un signor “nessuno” :-)

Commenti chiusi