Mio figlio ha passato tempo fa un periodo in cui si appassionava ai matti: ogni sera si presentava a cena e voleva discutere indignato di un grillino col microchip, di un vescovo spagnolo che voleva sterminare gli omosessuali, di un sito di sciechimichisti, di un leghista che aveva parlato in un italiano incomprensibile alla Camera, di una battuta di Berlusconi sulle donne, di un predicatore americano che bruciava i Corani, di una bufala circolata su Facebook, di un medico ciarlatano esaltato in un programma tv, di un titolo di Libero. Noi apprezzavamo i suoi standard di rigore ma eravamo sfiniti, e auspicavamo che rivolgesse le sue attenzioni – su YouTube o altrove – a storie, modelli ed espressioni più nobili e costruttivi: «ma non hai sentito nessuno che abbia detto una cosa bella, oggi? Uno che hai trovato bravo?», gli dicevamo. L’ascesa dei grillini in particolare aveva riempito le sue conversazioni di materiale, come si può capire.
Però ci dicevamo anche che era normale: a un’età in cui si ha bisogno di affermazioni di sé e gli strumenti sono ancora pochi, la strada del paragonarsi col basso è la più facile e attraente, ci siamo passati quasi tutti allora (e molti non ne sono ancora usciti). Hai voglia a dirgli «ignorali, frequenta cose intelligenti, che ti sembrino migliori di te». Frasi un po’ da genitori tromboni, con l’idea che uno voglia migliorarsi e non accontentarsi di sé nel paragone coi fessi: che poi se no finisce che si diventa fessi uguale.
Comunque, è un po’ passata, come è normale, e ora sta leggendo Internazionale e progettando viaggi. Ma quando io ho nostalgia di quegli argomenti, dell’enfasi sulle stupidaggini più effimere, della ricerca dei matti da additare, della centralità delle cose “scandalose”, della costruzione di una propria nobiltà attraverso la sopravvalutazione di ignobiltà insignificanti, della legittimazione ed esaltazione di scempiaggini periferiche, dell’antifanatismo che diventa fanatismo, dell'”hai visto quello?”, mi basta sfogliare i giornali ogni mattina.
(questo post lo avevo scritto tempo fa e parcheggiato: poi oggi ho visto questa sua illustrazione video letterale)