Se come leggo il ministro Gentiloni ha formulato la questione dei rischi potenziali in questo modo, io non capisco cosa ci sia di scandaloso – ma nemmeno di errato – nelle sue parole, che oggi fanno molto notizia.
“Ci sono di rischi di infiltrazione, anche notevoli, di terroristi dall’immigrazione. Per fortuna i nostri apparati di sicurezza sono allertati e funzionano, ma questo non ci consente di abbassare minimamente il grado di preoccupazione. Ma nessun Paese democratico può avallare alcuna confusione fra fenomeni migratori e terroristici e diffondere l’idea che dietro i barconi di disperati che approdano sulle nostre coste si annidi il terrorista col kalashnikov. Sarebbe un errore culturale, oltreché improbabile, dal punto di vista tecnico”