Quando Matteo Renzi concorse a sconfiggere la candidatura di Franco Marini alla presidenza della Repubblica, due anni fa, si fece pubblico e vistoso interprete di una sensazione che quella candidatura andasse contro i forti desideri di rinnovamento che animavano molti italiani allora: in particolare dopo il gran risultato elettorale del M5S, fare come se niente fosse e scegliere un uomo – rispettabilissimo – percepito da tutti come “la vecchia politica”, come se niente fosse, ignorando quei desideri anche nei modi della scelta, sarebbe stato un disastro rispetto all’eventuale rinnovamento e un disastro per chi lo proponesse e per il PD (come fu). “Un regalo a Grillo” si disse. Non solo per Marini, ma per chiunque altro avesse quell’immagine.
È affascinante che oggi – due anni dopo – sia seriamente preso in considerazione nelle trattative un candidato come Giuliano Amato, che con storia e tratti diversi, ha esattamente quella stessa immagine. Un uomo della politica di oltre vent’anni fa – e della politica di grande potere e grande tatticismo – senza nessun tratto qualificante per il ruolo (certo, colto e intelligente, ci mancherebbe: come molti italiani) se non proprio la sua familiarità con la vecchia politica.
Ed è doppiamente affascinante che a prenderlo seriamente in considerazione – su proposta di Berlusconi – possa essere oggi lo stesso Renzi.
Se così fosse, la disponibilità di Renzi – che probabilmente deciderà altro, ma Amato è nella discussione quanto basta e avanza – racconterebbe due cose: una è che lo spauracchio del M5S non fa più paura. Candidare Amato sarebbe il miglior “regalo a Grillo” che si possa fare, ma nessuno se ne dà pensiero: proprio come fece Bersani due anni fa. L’altra è che Renzi ha notoriamente cambiato del tutto la sua posizione di forza, e oggi non ha più bisogno di mettersi contro “la vecchia politica” e ha altre priorità (tanto che oggi è in grado di far eleggere Amato proprio come allora fu in grado di non far eleggere Marini). Da raggiungere persino con spettacolari contraddizioni storiche come questa, mi auguro di no.
Loca, mi scusi, non ho capito; e dato che in genere mi trovo bene nei suoi editoriali, penso sia colpa mia. Mi pare di aver letto chiaramente nei giorni scorsi di una chiara levata di scudi contro Amato da parte di Renzi. Si è parlato addirittura di una minoranza PD che lo usasse come clava contro il premier in “accordo” con Berlusconi. In che modo le risulta che sia stato preso in seria considerazione? Capisco che pur di scongiurare una catastrofe come Giuliano Amato lei voglia forzare un po’ lo scenario, ma sinceramente non si colgono da fuori segnali così preoccupanti.
Renzi ha portato persone nuove al governo. Che si tratti di un miglioramento può essere materia di discussione, credo. Così come sarebbe almeno discutibile, credo, la candidatura alla Presidenza della Repubblica, per esempio, di uno degli attuali giovani ministri. Rodotà non è un fantolino, ma lo vedrei Presidente più volentieri di quanto vedrei, sempre a titolo di esempio, Serracchiani o Salvini, che per fortuna non sono papabili, sembra.
Rodotà è sopravvalutato. Come per certi versi lo fu la Bonino. Entrambi hanno beneficiato di una immagine pubblica “diversa” dalle loro reali personalità. Gli entusiasmi di chi li vorrebbe eletti sono carichi di aspettative ceh sarebbero puntualmente smentite dal loro operato.
Nel frattempo è spuntato Mattarella, senza rinunciare alle schede bianche delle prime votazioni.
Posso dire che per ora Renzi si sta muovendo da campione della politica?
(senza per questo diventare renziano si intende)
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incredibile, due dei miei opinionisti preferiti, Sofri e Gramellini, che nei loro editoriali di questa mattina danno Renzi venduto al diavolo (anche se ambedue “augurandosi di no”);
chissà come la pensano stasera.
Penseranno che Mattarella è un’ottima scelta che verrà votata da un’ampia rosa di elettori che va da SEL a Scelta Civica e che ha pure ricompattato (salvo sorprese) il PD. Risultato eccellente direi, considerando anche che tutto si risolverà in pochissimo tempo e senza le solite sceneggiate e piscodrammi. Non sono renziano, ma tanto di cappello.
Rispondo.
Renzi ha visto Amato mercoledì sera, raccogliendo le pressioni di Berlusconi in questo senso, e “prendendole in considerazione”, come ho scritto. Ho scritto anche “probabilmente deciderà altro”: che sia avvenuto è una cosa di cui mi rallegro e congratulo. Ma mi pare che la dimensione della vittoria di Renzi vada ora ben oltre questo, se non ci saranno sorprese.