Il sito Fanpage ha pubblicato una ricostruzione della questione Crocetta con toni molto “addentro”, in cui l’ipotesi fatta qui due giorni fa viene molto avallata e sostanziata.
Secondo quanto appreso da Fanpage le registrazione sarebbero state affidate ai Carabinieri dei Nas in carico delle indagini per conto della Procura. Si sarebbe dovuta trattare di una normale attività investigativa di routine. Attività che non trova riscontro nelle parole del Procuratore di Palermo Lo Voi che poche ore dopo la pubblicazione si è affrettato a smentire (e per ben due volte) l’esistenza del file audio. Come poteva esserne così certo che non vi fosse nulla nonostante i faldoni delle tre indagini constino di migliaia di pagine difficili da spulciare in poche ore? Secondo quanto riferiscono fonti vicine ai Carabinieri quelle intercettazioni sarebbero state realizzate da apparati che si sono mossi prima dell’autorizzazione da parte del giudice. In altri termini si tratterebbe di un’intercettazione acquisita in maniera irregolare e, pertanto, mai annessa agli atti. Ed è per questo che Lo Voi afferma il vero quando dice che quell’intercettazione non esiste. Perché in Procura, a Palermo, quell’intercettazione non è mai arrivata (e nemmeno a Caltanissetta). O meglio, non esiste agli atti ma qualcuno ne ha custodito copia fino al 16 luglio scorso, giorno in cui “facce che non si vedevano a Palermo dai tempi di Andreotti” sono intervenute per assicurarsi che quel nastro – ottenuto chissà come – non fosse più disponibile. Ed è la stessa Rita Borsellino che lascia intendere che ci sia una mano romana dietro quanto accaduto affermando che “tutto questo nasce a Palermo ma anche altrove”.