La zona grigia in cui esiste l’intercettazione Crocetta

E quindi sono passati ora quattro giorni, e sull’esistenza o meno dell’intercettazione contestata al governatore della Sicilia Rosario Crocetta continuiamo ad avere due versioni opposte che dicono “c’è!”, “non c’è!”, e non aggiungono nessun dettaglio ai propri argomenti che permetta a noialtri di avvicinarci a capire se una cosa è vera o no, tema di cui avevo scritto qui.

Faccio un paio di considerazioni laterali. Quella che ne è nata è una discussione aggressiva e assai rilevante per la politica nazionale: e questa discussione e le sue conseguenze si basano su un silenzio contenuto in una registrazione che non si sa se ci sia. Poche cose sono state tanto simboliche della fragilità e leggerezza della politica italiana, mentre volendo l’amministrazione Crocetta potrebbe essere contestata su molto altro.
Seconda cosa: il PD si è mosso con grande precipitazione e sventatezza sulla questione, e ancora lo sta facendo. Non che non possano esserci ragioni per fare delle scelte, ma proporle così confusamente sulla base di un silenzio contenuto in una registrazione che non si sa se ci sia, non fa fare bella figura ai proponenti e al PD. Quello che sta succedendo somiglia molto a quello che accadde solo poche settimane fa con le pressioni per le dimissioni del sindaco di Roma: il PD nazionale si sbilanciò in pretese di dimissioni prive di qualunque fondamento formale, e il risultato è stato che Marino non si è dimesso e chi lo chiese ha rimediato una figuraccia e un fallimento. Oggi la richiesta di dimissioni di Crocetta avviene nella stessa assenza di casus belli, e Crocetta ha buon gioco a ribellarsi, anche se la sua posizione è per altre ragioni meno solida di quella di Marino.

Ma torniamo al centro e alla radice della questione: potremo mai capire se esiste o no questa registrazione, e chi stia mentendo o sbagliando tra L’Espresso e la Procura di Palermo? Per superare questa spettacolare contraddizione bisogna immaginare quali contesti possano scioglierla e permettere la convivenza delle due opposte posizioni. Può la registrazione esistere, come dice l’Espresso, e non essere agli atti giudiziari, come dice la Procura?

Le possibilità sono due, direi.
Una è che la registrazione che i giornalisti dell’Espresso hanno ascoltato sia una patacca: che non c’entri con nessuna inchiesta e nessuna autorità pubblica e sia stata artefatta da qualcuno per qualche ragione. Forse anche qualcuno vicino agli ambienti investigativi, ma questo non basterebbe a rendere realistica tanta certezza da parte dell’Espresso. Qui non ci si meraviglia da un pezzo di eventuali maldestrie giornalistiche italiane, ma spacciare per vera una cosa di questa dimensione senza avere garanzie molto solide della sua veridicità sarebbe stata una follia impensabile.

L’altra possibilità che conserva come vere entrambe le versioni è che la registrazione non sia contenuta negli atti – e sia esclusa dal procuratore – per qualche robusta ragione. L’Espresso allude a quella di “tutelare il segreto di inchieste relative a cariche istituzionali”, che però in questo caso non sembra così forte da spiegare le decise e rischiose smentite della Procura. Può darsi quindi che la registrazione sia stata compiuta in qualche forma illecita o non autorizzata che impedisca agli autori di ufficializzarla? Che qualche ente investigativo abbia registrato il governatore Crocetta e il suo medico in assenza di autorizzazioni di un magistrato, salvo ottenerle successivamente magari proprio a fronte del materiale intercettato? Se così fosse, si spiegherebbe che non possa essere rivelata l’esistenza di un’intercettazione condotta autonomamente dagli intercettatori prima della sua legittimazione, ma nei fatti compiuta. E resterebbe il successivo dubbio sul fatto che la Procura ne sia a conoscenza o sia stata tenuta all’oscuro della sua stessa esistenza; nonché quello su cosa L’Espresso sappia delle origini illecite del suo “scoop” e delle intenzioni di cui si sarebbe fatto strumento.

È uno scenario abbastanza terrificante, ma purtroppo non così stupefacente alla luce di quel che conosciamo delle vicende della politica siciliana e dei suoi ricatti, di quel che conosciamo degli abusi strumentali delle intercettazioni giudiziarie, di quel che conosciamo di traffici e manovre di pezzi di organi statali.

Altre possibilità – ammettendo che nessuno stia mentendo – non ne vedo (Crocetta ne ha ipotizzata una che è stata già di nuovo smentita dalla Procura). Ma l’unico modo con cui possiamo essere informati credibilmente di una cosa così platealmente concreta e fattuale è che uno dei due enti coinvolti, L’Espresso e la Procura, forniscano degli elementi in più su quello che sanno. Al momento sono fragili e contraddette entrambe le loro due versioni, e non ci sta facendo una buona figura nessuno.

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7 commenti su “La zona grigia in cui esiste l’intercettazione Crocetta

  1. archi

    Se dovesse servire il 16 Luglio ho fatto questa domanda sul profilo FB di Gilioli:
    Una domanda chiara: chi ha fatto queste intercettazioni. Perché se non sono agli atti ed i NAS dicono che non c’è alcuna conversazione del genere può significare un paio di cose: o che qualcuno mente o che le intercettazioni non sono ufficiali, cioè non fatte dagli organi preposti. Perché se un’intercettazione non è fatta dagli organi preposti è necessario dirlo espressamente in quanto non c’è garanzia di rispondenza al vero.

    Gilioli ha risposto:
    L’intercettazione c’è. Le parole sono quelle riportate.
    L’ho già detto? :-)

    Io ho insistito:
    Ho chiesto se l’intercettazione l’hanno fatta i carabinieri o qualcun altro. Perché se i carabinieri dicono di non avere un’intercettazione del genere io la prendo così, non che non c’è agli atti.

    Gilioli non ha risposto.

    Tutto questo per quello che vale visto che non conosco Gilioli ed è già tanto che abbia risposto la prima volta. Però visto che si parla di mancate reazioni… :-)

  2. Michelangelo

    Sarò sbagliato io, ma non capisco come si possa definire la versione della Procura “fragile e contraddetta”. Contraddetta da chi? Dall’Espresso? Mi si consenta di dire che la sorgente della contraddizione è un po’ sospetta, per usare un eufemismo. Poi, iI fatto che Piero Messina sia stato un addetto stampa della Regione Siciliana poi licenziato da Crocetta forse non ha niente a che fare con l’inchiesta fatta dallo stesso giornalista contro il Governatore, o forse no. Certo che non rende molto credibile la versione dell’Espresso, almeno a mio parere. E poi, perché la versione della Procura sarebbe fragile? Solo perché pensare che qualcuno all’Espresso possa star difendendo una menzogna colossale “sarebbe una follia impensabile”? Sinceramente, mi sembrerebbe un argomento molto debole, e spero che ce ne siano altri, ma non ne conosco.

  3. layos

    Magari l’intercettazione c’e’ e non è stata fatta da nessuna istituzione preposta ad investigare in modo autorizzato. Le recenti vicende di Hacking Team hanno dimostrato che non serve nemmeno essere dei fessi sprovveduti per avere qualcuno che ti fa delle radiografie anche nelle mutande a tua totale insaputa. Esistono software (uno dei primi si chiamava Back Orifice, tanto per chiarirne le intenzioni) con i quali accendere a piacimento webcam e microfono del PC sotto controllo e aquisire immagini e audio di quel che accade in una stanza, compresa una conversazione privata fra due persone che parlano a ruota libera di qualche fatto.
    Circostanza nella quale anche a me capita di usare espressioni infelici e di cui mi pento pochi secondi dopo averle pronunciate, perché magari sono livido dalla rabbia, mentre magari con un altro uditorio sarei più propenso a contenere.
    Ormai se uno è tuo nemico basta scagliargli contro uno di quei gaglioffi capaci di metterti una cimice nello smartphone e aspettare che una volta, in preda ad un travaso di bile, dica che ammazzerebbe caio o che tizia è una mignotta. O magari basta mandargli i carabinieri mentre va a trans con la macchina di servizio.

  4. saul

    La procura avrebbe dichiarato non esserci trascrizionie della telefonata. Trascrizione, non registrazione.
    L’Espresso ha pubblicato una notizia sulla base d’informazioni in suo possesso. Non dovessero le informazioni essere veritiere, sarà costretto a risponderne in solido. Il giornalista in sede penale e civile (vedi caso Concita De Gregorio).
    Se la telefonata esiste Crocetta si deve dimettere. Vedremo
    Il resto é chiacchera da bar dello sport.

  5. Michelangelo

    La Procura ha affermato: “non risulta trascritta alcuna telefonata tra il Tutino e il Crocetta del tenore sopra indicato. Analogamente, i carabinieri del Nas, che hanno condotto le indagini nel suindicato procedimento, hanno escluso che una conversazione del suddetto tenore, tra i predetti, sia contenuta tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti del Tutino”. La cosa è stata ribadita il giorno successivo: “Ribadisco quanto contenuto nel comunicato stampa di ieri, 16 luglio. L’intercettazione tra il dottor Tutino e il presidente Crocetta, di cui riferisce la stampa, non è agli atti di alcun procedimento di questo ufficio e neanche tra quelle registrate dal Nas”.
    Ovvero l’esistenza della registrazione stessa, e non solo la trascrizione, non risulta alla Procura.

  6. cinziaopezzi

    mi sento costretta a dire una banalità:

    “normale amministrazione”

Commenti chiusi