Un mistacchio può capitare

Ci sono stati un paio di errori di traduzione – tra i molti – particolarmente vistosi e ingannevoli, sulle maggiori testate giornalistiche italiane in questi giorni. È un vecchio problema di competenza sulle lingue, a cui si aggiungono il più attuale problema della diminuzione delle verifiche (per pubblicare subito, o per mancanza di risorse) e quello altrettanto nuovo del pigro uso dei traduttori automatici. E allora mi sono venuti in mente alcuni vecchi classici che avevo citato come esempi sul tema in Notizie che non lo erano (a margine di questa storia).

Sei traduzioni sbagliate

  1. Il 18 maggio 2007, l’Ansa diffonde una notizia che viene ripresa da diversi siti di giornali: «Floyd Landis, il ciclista statunitense vincitore del Tour del France dello scorso anno e risultato positivo al controllo antidoping, ha sparato al suo manager dopo aver appreso che questi aveva fatto una telefonata minacciosa al tre volte campione del Tour de France, Greg Lemond».

Landis non aveva «sparato» al suo manager, ma lo aveva semplicemente licenziato («fired»).

  1. Sulla «Stampa» del 2 novembre 2007, appare il titolo: «General Mills ritira dal mercato oltre 400 mila confezioni di pizza ai peperoni».
    “Una cena a base di pizza ai peperoni può nascondere un rischio ben più grave di una faticosa digestione. L’invisibile pericolo che si cela nell’invitante farcitura si chiama Escherichia Coli ed è un batterio che potrebbe aver contaminato i peperoni di ben 5 milioni di pizze surgelate a marca «Totino» e «Jeno», prodotte da General Mills Inc”.

Non ci sono peperoni nella pizza «pepperoni»: negli Stati Uniti si chiama così un tipo di salame.

  1. Il 19 ottobre 2008, Ansa, «la Repubblica», Yahoo, «La Gazzetta dello Sport», «La Stampa» e molti altri fanno sapere che «Roger Federer non parteciperà al Torneo di Montecarlo».

L’agenzia Reuters aveva titolato un lancio «Federer out for first big win in Montecarlo», dove «out» sta per «pronto a»: gli italiani l’interpretarono come «fuori». Federer giocò regolarmente nel torneo e perse in finale contro Nadal.

    1. Il 16 maggio 2009, «la Repubblica» e altre testate titolano: «La Signora Letizia parla col “Times”: “‘Papi’ si prenderà cura di Noemi”».

In questo caso fu il «Times» a sbagliare la traduzione di «Signore», travisando una frase della madre di Noemi Letizia, la quale aveva in realtà detto in una passata intervista che sperava che il Signore si sarebbe preso cura di sua figlia. L’allusione a Berlusconi fu ripresa da tutti i media italiani – malgrado fosse appunto riferita come una cosa vecchia e già nota –, mentre il «Times» rettificò scusandosi il giorno dopo. Alcuni giornali italiani scrissero allora che era la signora ad aver cambiato versione.

    1. «Feyenoord, ultrà minacciano: “Romanisti feccia, vi accoltelliamo”» titolava Corriere.it il 26 febbraio 2015. La minaccia era espressa, secondo il sito, dallo slogan stampato su una T-shirt diffusa tra i sostenitori della squadra olandese del Feyenoord.

Ma nella scritta, in inglese, il soggetto di «to stab» erano gli stessi romanisti. Stando a quelle magliette, gli «accoltellatori» erano gli ultrà giallorossi, data la pessima fama di cui godono tra i tifosi europei.

    1. Il 22 maggio 2013, l’agenzia di stampa Ansa e molti siti di giornali («Corriere della Sera», TgCom e «Il Messaggero», tra gli altri) scrissero che un soldato ucciso a Londra da un fanatico islamista si chiamava «Drummer Lee Rigby», e lo stesso dissero alcuni telegiornali nazionali.

Ma il suo nome era soltanto Lee Rigby: «drummer» (tamburino) era il titolo militare del soldato.

 

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