Col senno di prima

Riflessione a caldo, superficiale, generica e semplificata, ma ovvia. Nell’ultimo anno il PD non è esistito: niente di cui vergognarsi ma non un partito di opposizione e alternativa riconoscibile e presente sulla scena politica. Niente che suggerisse che gli italiani l’avrebbero votato più del solito. L’unica ragione di ottimismo su queste elezioni erano quindi stati scandali e polemiche contro Berlusconi. Bene: ieri Berlusconi ha rivinto. È stata la più spettacolare e lampante sconfitta dell’antiberlusconismo come linea politica. E non è una novità: questa linea indefessamente perde dal 1994. Se i suoi sostenitori vogliono ancora pensare che sia giusta, facciano. Basta che abbiano chiaro che perde, perde e straperde.

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160 commenti su “Col senno di prima

  1. cumino

    Viene una rabbia, perchè farci sempre del male, candidare sconosciuti (nel veneto), candidare indagati, candidare le solite faccie spente. Il PD è bene che si dia una mossa. Grazie della possibilità di commentare.

  2. Matteo

    Luca,
    perfetto. L’antiberlusconismo è un’illusoria scorciatoia che non funziona. Ripartiamo dai programmi, ma quali? Non vedo personalmente una piattaforma programmatica in grado di coalizzare le forze di opposizione e tanto meno di raccogliere la maggioranza del voto popolare.

  3. davide

    Completamente d’accordo con Luca.
    Il PD mi ricorda la Fiat quando inanellava un fallimento dopo l’altro. Poi arrivò Marchionne che disse che per riprendersi la casa torinese avrebbe dovuto iniziare a fare auto belle. Ma va?
    Quindi aspettiamo che ai vertici PD un giorno qualcuno si svegli con la consapevolezza che per riguadagnare terreno si debba fare politica di sinistra sui problemi dei cittadini.

  4. piti

    Un’analisi così grossolana e scentrata è sorprendente da parte di una persona che ha nella ricerca della precisione e della profondità la caratteristica principale, almeno per quello ch eleggo da anni su Wittgenstein.

    In (quasi) brevissimo:

    1) Dal ’94 il comun denominatore è che uno ha quasi tutta l’informazione in mano e l’altro (ovviamente) no. Quindi è una partita truccata da questo dato di fatto e trovare delle ragioni altre alle sconfitte significa ammettere le proprie idiosincrasie, non quelle reali in circolazione.

    2) Forse ti sfugge che nel mare magno (ormai non tanto magno) del voto PD o ex voto PD è proprio la linea troppo morbida contro Berlusconi che è vista come una grave colpa e ragione di disaffezione. Non c’è votante di centrosinistra che non lamenti questa modalità di fare opposizione.

    3) Questo è un Paese che ragiona (se la parola non è già eccessiva) al contrario. Infatti non c’è osservatore straniero che non resti basito. Forse per vincere il PD dovrebbe iniziare a mettere camorristi, mafiosi e puttane e magari farebbe riuscita. In un certo amarissimo senso, farsi dare torto da che non ha ragione (l’elettorato) ha una sua nobile logica.

    4) I programmi, nel corpaccione del Paese, delle donnine che fanno la fila con me dal fruttivendolo, degli aperitivisti del settimo giorno, degli anziani che ancora girano rincretiniti per la strada perchè pensano di essere nel 1930 quando circolava un’auto ogni mezza giornata, delle tatuate sopra il culo o su una tetta e quel tatuaggio è alfa e omega della loro Weltanschaung, e termino qui la descrizione della commedia umana cui l’Italia ci ha abituati, secondo te, i programmi contano? Li conoscerebbero? E fuori che Via i negri dall’Italia, li capirebbero?
    Ti faccio un esempio meno generico.
    Tu lo sai che ci sono legioni di dipendeti pubblici che votano il cdx convinti che il csx li trattasse male, mentre con Brunetta non hanno rinnovo di contratto, ci sono fasce orarie di malattia da arresti domiciliari (ripristinati), sono stoppate le progressioni stipendiali (si chiamano progressioni orizzontali), non esiste più il diritto al part time, è in difficoltà persino chi fruisce della legge 104 per assistere i parenti disabili? E sebbene tutti questi limiti, a volte puro esercizio di sadismo, vengano dal centrodestra, lo stesso lo votano perchè credono di essere stati maltrattati dal centrosinistra (sul perchè, vedi anche il punto 1).

    No, Luca, che si sia perso non ci sono dubbi, sul perchè non ci azzecchi. Anche il voto (sciocco, inutile, puerilmente narcisista) a Grillo spiega sia perchè certe Regioni si sono perse (il Piemonte) sia che non è la mancanza di durezza antiberlusconiana la causa di tutto ciò.

  5. Sergio

    Porto una riflessione locale: nel mio comune brianzolo il PD nell’ultimo anno è esistito.

    La piccola sezione del paese è stata attiva con i manifesti, con i volantinaggi, con le raccolte di firme su temi importanti come l’acqua pubblica, con serate e dibattiti con ospiti anche di rilievo e ultimamente con la promozione di un candidato.

    Nel nostro comune il PD è nuovamente il primo partito dopo essere andato sotto alle Europee e provinciali.

    Siamo primo partito perché rispetto alla volta scorsa abbiamo avuto “solo” 200 astenuti. Anche la lega da noi ha avuto 200 astenuti perdendo percentualmente molto di più, il PDL praticamente inesistente sul territorio ne ha persi quasi 500.

    Il risultato finale è che la coalizione di Formigoni nel nostro comune è riuscita a vincere per meno di 50 voti.

    Penso che le sezioni locali siano il punto da dove ripartire: politica dal basso, nei comuni e legata al territorio.

    E oggi lo dico proprio guardando i numeri.

  6. adin

    Piti mi ha anticipato di qualche minuto e non ripeterò i termini della sua centratissima analisi. Voglio soltanto chiosare con una domanda: davvero Luca ti sembra che il pd faccia politica con l’antiberlusconismo? Ma, scusa, chi ha consentito che in Italia si creasse il più mostruoso monopolio dell’informazione della storia? Chi ha legittimato ed è venuto a patti con berlusconi fino dalle sue prime apparizioni sulla scena politica (vedi la brillante idea della bicamerale)?
    Piti ha ragione, secondo me le ragioni della disaffezione dell’elettorato per il pd sono esattamente opposte a quelle che hai citato.

  7. Marco Lazzaroni

    D’accordissimo che l’antiberlusconismo perde. Però allora cosa si fa? Non mi sembra neanche sano far finta che Berlusconi non esista, come ha in parte fatto anche il pd.

    Se è vero che ha perso l’antiberlusconismo, è vero anche che ha perso il facciamofintacheberlusconinonesistismo: il pd ha mantenuto un basso profilo, ad esempio non partecipando ufficialmente al no-b day.

    Bene, che facciamo? Facciamo ad esempio una seria autocritica e mica dire che la leadership è salda come fa Bersani? Facciamo che ci diamo una bella purificata da gente che ora ha un peso nel pd ma che è diventata una zavorra? Da gente che non ci permette di dire che i corrotti stanno solo a destra?

  8. lucagrasselli

    L’emergenza democratica e l’emergenza sociale non vanno contrapposte.

    Per mesi ci siamo riempiti la bocca di “l’alternativa”, ma quale sia l’alternativa del PD non si è capito veramente. E’ colpa del predominio mediatico di Berlusconi? Non m’importa la risposta. Tanto il predominio mediatico c’è comunque e su questo è inutile piangere sul latte versato.

    Chi è stato a casa e pensa che “sono tutti uguali”, l’alternativa la chiede sul serio. Ma non la vede. Non la vede in TV, ma non la vede neanche nella propria città o nel proprio paese, e la differenza rispetto a una volta secondo me è anche questa.

    Bersani può fare molto: soprattutto dare spazio per lavorare nel partito a chi ha voglia e, possibilmente, idee.
    Ma il più dobbiamo farlo noi.

  9. MG55

    Anch’io vado dietro alle considerazioni di piti e adin.
    Già definire antiberlusconismo gli scandali in cui Berlusconi poteva semplicemente evitare di invischiarsi è un po’ forzato, inoltre se c’è qualcuno nell’opposizione che ha attaccato Berlusconi su questi scandali il PD è l’ultimo della lista.
    Il PD è proprio quello che ha perso di più. l’IdV ha mantenuto le posizioni delle Europee, con il calo fisiologico dovuto alla mancanza di nomi come De Magistris, che ha pure ha vinto la propria scommessa personale in Calabria, con un candidato in cui credeva più lui che l’apparato di Di Pietro. Le liste di Grillo prendono due consiglieri sia in Piemonte che in Emilia Romagna, dove fanno meglio dell’UDC.
    Infine ha vinto più la Lega di Berlusconi, che si è visto surclassare in Veneto e avvicinare molto in Piemonte e Lombardia, e che può vantare come “suo” candidato forse il solo Formigoni (Polverini è di provenienza AN).

  10. piti

    No. caro luca grasselli. Io credo che il più debbano farlo loro. Chi vota Berlusconi and Co.

    Se non li ha schifati tutto quello che B ha proposto all’Italia, sia come strategie ultime sia linguaggio di ogni giorno, cosa possiamo farci, noi? Qualunque proposto politica per l’Italia è migliore e più degna di ciò che portato B. Ma votano lui. Se posso portare tutto al grado zero della semplificazione, la colpa è la loro e basta, non nostra, di come l’opposizione si oppone, poco troppo, per niente, abbastanza. Non perchè l’opposizione sia senza difetti, figuriamoci. Ma di fronte all’altra parte, chiunque dovrebbe far bella figura, al confronto.

    LO stupore del mondo significherà qualcosa? E non mi pare che il mondo stupisca per come è o non è il PD. Stupisce per come è B.

    Del resto, avete mai trovato nella vita un modo per far capire a un ottuso che è un ottuso?

    Sbagliava il FT. Non è Berluscon unfit a governare l’Italia. Sono gli Italiani a essere unfit a godere della democrazia.

  11. Denis Brandolini

    Vero che il PD non è stato molto antiberlusconiano in senso stretto, non come a tanti piacerebbe, ma non è certo la ragione della sconfitta, visto che quella nicchia elettorale è già ampiamente occupata da Di Pietro.

    Il punto è piuttosto che gli argomenti sono
    comunque stati populisti, a partire dal ritornello “L’Italia va in rovina e lui pensa ai suoi processi”, mentre vere controproposte non si sentivano. Poi per “sfortuna” la rovina non c’è stata, tanti danni ma siamo ancora belli grassocci, e la frittata è stata fatta.

    Ma soprattutto: i vertici del partito sono sempre loro, i protagonisti prima di trent’anni do comunismo e poi di quindici di antiberlusconismo. Il PD sta estenuando i suoi stessi storici elettori, progressivamente disillusi da tante parole e pochi fatti; in ambito locale poi non si sopporta più l’ipocrisia del sentire fare la morale a Berlusconi per poi vedere intrallazzoni del suo stampo in ogni carica.

    Il caso Emilia-Romagna è emblematico: nel 1995 gli elettori furono >88% e la coalizione equivalente all’attuale PD raccolse il 57% di consensi, con Bersani come presidente (http://tinyurl.com/ylygabb) e Rifondazione all’opposizione con un altro 9%.

    Quest’anno, nonostante per le varie riforme le Regioni siano diventate un ente molto più importante, gli elettori sono stati il 68% e l’intero centro-sinistra ha con arroganza riconfermato Errani con il 52%.

    I conti sono semplici: non è la destra che cresce, è la sinistra che si svuota. E qui c’entra poco comunicazione televisiva, siamo ancora una Regione che ruota attorno a piazze e bar.

  12. Ruvido60

    Vorrei aggiungere una cosa ad adin, di cui condivido parte della puntualizzazione.

    Il PD continua a non capire il messaggio del suo elettorato che sembra deciso a mandare a casa il vertice. Secondo voi agli elettori di sinistra piace il gruppo bersani-fassino-veltroni-dalema-bindi-marini?
    Appena torna on line il sito http://www.sondaggielettorali.it andate a vedere il sondaggio sul gradimento di Fini (e ho detto Fini!) come leader della sinistra.

    In sostanza il problema è: in chi riconoscersi? In Boccia? Anche l’analisi di oggi di Sofri, che leggo e stimo, mi lascia alquanto interdetto.

    Proviamo a lasciare a casa un po’ di veterani e stiamo a vedere se poi il problema era l’antiB, l’alleanza, etc. etc.

    Poi dicono che DiPietro e Grillo portano via voti….

  13. Pingback: parole complicate » Blog Archive » Finalmente un commento lucido

  14. Giordano

    è il mio primo commento su questo blog e putroppo stavolta anche io non sono d’accordo col “padrone di casa”.

    é mia opinione che ci Siano vari fattori che si sono sovrapposti, nelle ultime elezioni, e che non hanno portato alla vittoria della sinistra.

    1)Se l’antiberlusconismo fosse un problema Di Pietro non sarebbe cresciuto ad ogni elezione. Casomai la sua crescita sta a dimostrare proprio il contrario: cioè che il PD spinge troppo poco su questo tasto che, a ben guardare, è quello della legalità.

    2)ho 28 anni, sono laureato, ho la fortuna di avere un buon lavoro, molti miei coetanei sono disoccupati e non vedono ancora uno sbocco. Nessuno ci parla. Nessuno dice NIENTE di interessante alla nostra generazione, nessuno propone (a parte forse, in qualche misura, le liste a 5 stelle) delle idee che provino (almeno provino!) a pensare al mondo di domani. Vediamo solo gente vecchia che parla ad altri un pò meno vecchi di problemi vecchi. Sentiamo gente che parla di cose per noi banali o di diritti che diamo per assodati con parole di un altro secolo (internet, fecondazione assistita).

    3)è impossibile trovare un partito su cui essere d’accordo su tutto. ma è impossibile votare un partito in disaccordo con se stesso su tutto. Bisogna smetterla di provare a raccogliere tutti. Il PD deve essere anti-berlusconista o non esserlo. Deve condannare la pedofilia del clero o non farlo. Può essere per la legalità (COMPORTANDOSI di conseguenza) o non esserlo.Indifferente o contrario al conflitto di interessi. Ma non a giorni alterni: non si possono ascoltare due persone dello stesso partito che dicono una cosa e il suo contrario su OGNI argomento. che garanzie ho che il mio voto vada a buon frutto?

    4)Berlusconi e l’uso scientifico, militare e illegale (ricordiamo ancora che rete 4 dovrebbe essere chiusa!) dell’informazione.

    A me paiono queste le ragioni principali della sconfitta.In ogni caso sono le stesse da ormai troppe elezioni e a me hanno insegnato che “squadra che vince non si cambia”. La squadra che perde dovrebbe mostrare di non voler commettere gli stessi errori.

  15. Fulvio

    Due punti: 1) non so quanto centri, ma qui in Piemonte io sarei dovuto andare a votare per un PD che si è alleato, fra gli altri, con l’UDC. Con l’UDC! Si può avere un simile disprezzo per i propri elettori? 2) prima di guardare sempre e solo agli altri, forse bisognerebbe anche soffermarsi su quello che succede in casa nostra. E’ un piccolo esempio, ma uno che conosco: dubito che un assessore regionale alla cultura del centro-destra avrebbe potuto fare porcata peggiore di quella con cui Oliva ha gestito la nomina dei nuovi direttori del Castello di Rivoli. Come ha scritto qualcuno (Francesco Costa?) pensando sempre e solo che l’unico obiettivo era battere Berlusconi, costi quel che costi, abbiamo chiuso gli occhi e mantenuto in vita la peggiore classe dirigente che sia possibile immaginare. Farsi sconfiggere con chirurgica sistematicità dalla peggior destra di governo che esista in Europa non ammette scuse. Se ne vadano a casa.

  16. roberta

    sono d’accordo con luca, questa linea perderà fino alla morte.
    ho votato nel lazio unicamente perchè la candidata era emma bonino, una persona che, sebbene non abbia particolari competenze amministrative stimo molto.
    ma ripeto ho votato bonino e non PD, per voi non farà molta differenza ma per me si. ho votato “PER” e non “CONTRO” come da 16 anni questo partito ci chiede di fare.
    ha ragione luca, continueremo a perdere…andremo a picco

  17. Hytok

    Luca, ti sbagli in pieno. La causa della sconfitta è l’impalpabilità della politica di Bersani & C, tant’è vero che l’unico volto deciso e riconoscibile, Vendola, ha sovvertito i pronostici per l’ennesima volta.

  18. ernst89

    Anni fa votavo i Radicali e dopo la vergogna del governi D’Alema e Prodi 2 ho votato cdx.

    Penso centri poco il controllo, parziale, dei media. Fino a quando il csx non cambierà strutturalmente idee in politica economica, atteggiamento verso il settore privato (e di conseguenza verso il “pubblico”), candidati, immigrazione clandestina, qui nel Nord produttivo sarà sempre più in esigua minoranza.

    Personalmente, quando entro nell’urna mi vengono sempre in mente questi eventi (e turandomi il naso, voto cdx!):
    – il poster “Anche i ricchi devono piangere” (magari il cdx alza la tassazione ma non ne fa una bandiera elettorale). Labour in Inghilterra è tornato al potere solo dopo aver abbandonato i Trozkisti e aver “inventato” il New Labour.
    – alleati inaccettabili (prima tre partiti orgogliosi di chiamarsi “comunisti”) e oggi il questurino Di Pietro
    – completa/totale sottomissione al potere giudiziario (che continua a essere percepito come intenzionato a sovvertire la volontà popolare)
    – politica estera inguardabile (D’Alema a Beirut a braccetto con il rappresentante di Hamas era incredibile). Preferisco di gran lunga che l’Italia sia il cagnolino di USA (e Russia) che di Francia e Germania.

    Sarà sempre molto meglio tenersi il PDL e la Lega che avere al governo Bersani e Di Pietro. Magari se in Lombardia invece del Filippo “bollito” Penati avessero candidato Civati….

  19. Neuromancer

    In entrambi gli schieramenti vi è una nomenclatura salda e inamovibile. Questo è il sistema in Italia e probabilmente in fondo le altre nazioni non si discostano molto. Appurare che l’antiberlusconismo non paga non equivale a dire che i cittadini sono degli idioti perchè non hanno capito che viviamo in un “regime fascista” votando pdl e lega. L’elettorato vota chi gli assomiglia di più, o almeno è un lontano parente della propria genealogia mentale. Attualmente mi sembra poi che in fondo sia stato una bella sfida questa tornata elettorale facendo avanzare la lega in altre geografie, un nuovo esperimento soprattutto nelle regioni cosidette rosse. Perchè no? Siamo sicuri poi che sia tutto fondamentalemnte stagnante quando una forza politica è sospesa nella sua maturazione/trasformazione (il pd) e altre emergono in nuovi contesti (la lega) apportando nuovi scenari? Personalmente mi piace vedere questi cambiamenti, questi passaggi da una regione all’altra, più stimolanti socialmente e culturalmente parlando, a meno che non si pensi come al solito che un partito al governo possa determinare (totalitaristicamente) tutta la vita quotidiana di ogni cittadino. Sarebbe perdere occasione di riflettere e affrontare nuove sfide che le persone nei loro territori pongono.

  20. stefano g.

    Ma se invece per una volta, pur senza perdere di vista l’inettitudine del PD, parlassimo degli italiani? Siamo sicuri che il candidato ideale, alla guida del partito con la politica, la tattica e la strategia migliore, che dicesse le cose giuste da dire, prenderebbe una marea di voti nell’Italia di oggi?

  21. scirocco

    Penso che Luca si riferisca all’antiberlusconismo come unico orizzonte d’azione dell’opposizione, e in questo senso sono d’accordo con lui (l’anti-qualcosa funziona in dittatura oppure in guerra, in democrazia ci vuole il dippiù della proposta alternativa).
    Il caso di Vendola dimostra precisamente che dove la proposta è autonoma e ben riconoscibile, e trascende il mero antiberlusconismo, ed ha appeal, l’alternativa può farcela.
    Ce l’ha fatta con lui in una regione tendenzialmente di destra come la puglia, figuriamoci se non può farcela nell’intero Paese.

  22. davide

    Mi permetto di modellizzare l’elettorato ed il relativo coefficiente di penetrazione del PD. Quindi generalizzerò commettendo errori ma da qualche parte bisogno pur semplificare per partire con un’analisi così complessa.
    -ZOCCOLO DURO: i 4/10 dell’elettorato. Votano con il paraocchi e schiodare la loro X elettorale da un determinato simbolo o corrente costituisce sforzo impervio ed impossibile per l’attuale PD.
    -ELETTWITTER: altri 4/10 dell’elettorato. Non annoverano la politica sul podio dei propri interessi. Forse nemmeno tra i primi dieci posti. Sono socialmente trasversali, possono essere operai, impiegati, liberi professionisti o manager. Possono essere colti o ignoranti. Vivono i partiti come se fossero loro contatti twitter. Percepiscono pertanto:
    Lega –> Federalismo/Ostacolo all’immigrazione
    PDL –> Meno tasse/Berlusconi/stabilità di governo
    IDV –> Legalità/Antiberlusconismo spinto
    PD –> ? (Antiberlusconismo soft? vedi conflitto d’interessi mai risolto nemmeno da governanti, più vari altri flirt)
    Il PD non saprebbe twitterarre il proprio programma a qualcuno di questi elettori in quanto non twitterabile. In un mondo perfetto forse questo non sarebbe necessariamente un difetto. Oggi in Italia lo è.
    -COSCIENZIOSI: i 2/10 dell’elettorato. Si informano di politica (non tramite tv), hanno buona conoscenza dei candidati, dei programmi dei partiti e sono in grado di fare una scelta cosciente e persino di cambiare opinione e partito. Qui il PD non è messo male forse perchè ne seduce una maggioranza ma purtroppo questa in assoluto è una minoranza.

  23. alessandro

    Luca, a parte che due eventi contemporanei non sono necessariamente correlati, cmq si puo’ interpretare anche in un altro modo:

    1. B. vince dal ’94
    2. Il PD ha una classe politica che sa di vecchio, che litiga e piange e pesta i piedi dal ’94
    3. L’unica messaggio memorabile che esce dal PD è “Berlusconi è cattivo”

    Scusami, ma dire che anti-berlusconismo fa perdere le elezioni vuol dire concentrarsi sulla parte visibile del problema, non sulla sua radice.

    E infatti Di Pietro e Grillo, che sono molto più radicali e anti-B del PD hanno, in proporzione, molto più successo.

  24. piti

    Bravo, stefano g.

    A me fanno ridere gli accigliati critici del PD, che disperdono seme e voto fra Grillo e astensione perchè Bersani è il nulla, Veltroni il super nulla e D’Alema è odioso. Tutto vero.

    Ma in questo modo continua a vincere Berlusconi. Fare le pulci ai nostri, che lo meritino o no, ha senso, nell’emergenza democratica di un autocrate che sta perfeziondando il suo diegno para mafioso?

    No, perchè se il PD ha i suoi limiti, ne avrà il Pdl, mi pare. Eppure, da solo o grazie alla Lega, non perde mai e cresce sempre.

    E’ perchè piacciono quei programmi? Il presidenzialismo in mano a Berlusconi?

    Il problema, appunto, non è come è il PD, è come sono gli Italiani.

    A chi diceva che l’Italia è nelle strade e nelle piazze e non in tv, faccio presente che quell’Italia da piazza e da strada, quando torna a casa, guarda la tv. E la sua descrizione del mondo e del perchè il mondo è così. Poi, esce, va nelle famose piazze e ripete la lezioncina televisiva, senza rendersene nemmeno conto.

  25. antigone

    Non credo ci sia una mutazione antropologica degli italiani. Gli italiani sono sempre stati in maggioranza di destra.
    E quando vedo a L’Aquila vincere la destra mi chiedo che racconto ci siamo costruiti sull’Italia di oggi.

    Ma… proviamo a mettere un Vendola a capo del CS e vediamo che succede.
    Parole nuove, approccio aperto, visione del futiro dl paese, ottima
    comunicazione …

    Che alternativa si è data all’elettore italiano di cd deluso o dubbioso o che proposta si è fatta agli elettori più o meno convinti di CS? Penati, Loiero, De Luca….? il linguaggio politichese-burocratico? l’assenza di un progetto di paese? la riproposizione stanca di una comunicazione asfittica?

    Che si abbia il coraggio di cambiare, ma velocemente, non in tempo
    geologici…
    Grillo e analoghi faranno presto a sbaragliare anche gli ultimi giapponesi.

    antigone

  26. lucagrasselli

    Piti, anch’io sono molto triste per chi ha votato Grillo o si è astenuto. Sono ancora più triste per chi ha votato PDL e Lega, d’altra parte.

    Ma se tu dai la colpa agli elettori, agli italiani, allora non possiamo fare niente salvo aspettare un miracolo che non arriva e non si capisce perché debba arrivare. O aspettare che Berlusconi se ne vada al Creatore, che non mi sembra molto più saggio visto che alla fine, e dai e dai, riusciranno anche a destra a farsi una classe dirigente semidecente.

    Io, beninteso, sono militante e (micro-)dirigente PD, ho votato convintamente e fatto votare PD per tutta una serie di buone ragioni, nel mio piccolo comune dell’Emilia rossa.

    Ma tu dimmi UNA proposta del PD che ti abbia impressionato nell’ultimo anno. O semplicemente una di cui ti ricordi.

    Berlusconi può vendere fumo, con tutte le TV che ha. Noi non ce lo possiamo permettere. Abbiamo un’altra merce?

  27. capodoglio

    Per sette degli ultimi otto anni abbiamo avuto Berlusconi e la sua cricca al governo. L’Italia è stata trascinata in fondo a tutte le classifiche, invece di essere paragonata a Germania e GB sottolineiamo che stiamo “meglio della Grecia” (esticazzi, mi sembra il minimo!). Quasi tutto va a male, e, come se non bastasse, Berlusconi in persona ne ha combinate tante, ma tante che non mi pareva proprio il caso che venisse riconfermato. Non siamo un paese normale: In GB il labour perderà, in Germania la Merkel ha appena preso degli schiaffoni, in Francia la settimana scorsa Sarko non ne parliamo neanche.
    E invece noi, che andiamo parecchio peggio?
    Per quanto tempo ancora?

    Ciro Ferrara è stato cacciato per molto meno. Vero anche che il problema non era lui, probabilmente, ma è stato cacciato. Qui invece vediamo premiato un governo evidentemente inetto e non me lo spiego ancora.
    O meglio…….
    Era quasi ovvio che le cose sarebbero andate a questo modo. Il Piemonte mi ha molto deluso, ma il resto posso capirlo, perchè non ho mai visto tanti errori tutti assieme. Mi riferisco a Lazio (grazie Piero!), Campania (grazie Bassolino, viva Jervolino!) e, in certi modi, alla Puglia, ma qui ci ha pensato l’uomo.
    Poteva andare anche peggio, insomma.

    Adesso ci attendono 3 anni terribili, nei quali l’agenda sarà dettata dalla Lega, che ha indubitabilmente vinto, e nei quali bisognerà fare i conti con due fattori che non mi aspettavo, Grillo e quelli che non votano.
    In Emilia Grillo ha trionfato, e in Piemonte ha sicuramente portato via voti alla Bresso.
    L’astensione, invece… Piuttosto che votare gli altri, gli insoddisfatti non votano.

    Insomma, questa veloce disamina per dire che sono deluso e anche un po’ schifato, che però il trionfo della lega potrebbe anche deviare l’agenda dai problemi di Berlusconi…

    Boh, per trovare qualcosa di positivo bisogna scavare parecchio!

    La cosa peggiore è che, quando scopriranno che Caldoro è peggio di Bassolino, che Scopelitti è peggio di Loiero (cose che sembrano impossibili, ma sarà così, vi assicuro), e che Cota è Cota, a nessuno di loro succederà nulla.
    Pare strano, ma l’andazzo è questo.

    Sembrerà assurdo tornare sul tema del conflitto d’interessi, ma poter dire a reti unificate che non è vero nulla, e sempre, conta parecchio.

    E torniamo al punto di partenza: per sette degli ultimi otto anni Berlusconi ha potuto incolpare altri dei suoi fallimenti, perchè l’Italia “sta” andando male… Mentre Merkel, Brown e Sarkozy no, e loro sono stati, o saranno, puniti severamente.

    E badate che non è solo un problema di opposizione debole, perchè la situazione è uguale anche in Francia, dove ha effettivamente perso Sarko, ma dove uno dei leader (Cohen-Bendit) ha candidamente ammesso che non hanno dovuto fare nulla per vincere, che non è stato merito loro.

    Poi, ecco, la spina dorsale servirebbe…

  28. adin

    la colpa più grave del pd è dei suoi predecessori è stato il non aver capito che il conflitto di interessi stava tramutandosi in un monopolio senza precedenti, l’aver creduto che fosse un argomento ozioso, impopolare, non prioritario.
    Per capire quanto il monopolio dell’informazione incida sull’elettorato facciamo un semplice confronto: nel ’92, l’aver mostrato in tv i politici con le manette ai polsi ha fatto sì che, alla successiva tornata elettorale, due partiti, la DC e il PSI, venissero semplicemente fatti scomparire e una folla si riunisse di fronte all’hotel Raphael per tirare monetine a craxi. Adesso, con una classe politica anche peggiore di quella del 92, l’elettorato non fa una piega nonostante un premier impresentabile da ogni punto di vista. Ci vogliamo chiedere perché? Sarà perché gli italiani in 18 anni sono cambiati così tanto oppure perché, molto più semplicemente, le notizie di cui vengono nutriti oggi sono tutte filtrate dal monopolio berlusconiano? Se aggiungiamo questa considerazione al fatto che in italia circa l’80% delle persone traggono informazione esclusivamente dalla tv, possiamo capire come siamo arrivati dove siamo.
    E questo alla faccia di tutte le anime belle del pd che vanno ripetendo che gli italiani non si fanno influenzare da ciò che vedono in tv, si fanno influenzare eccome! Cos’altro ci vuole per capirlo?

  29. lucagrasselli

    Ciao Enrico ;)
    Ma scusa, se speravamo di vincere e invece non vinciamo, e diciamo che è colpa delle tv, vuol dire che prima non lo sapevamo, che B. ha le tv (e le usa nel modo in cui le usa, senza che gli venga impedito di farlo)?

  30. Marco

    Ritengo che Luca Sofri abbia ragione nell’identificare alcune ragioni della sconfitta alle elezioni e soprattutto nel rilevare la logica perdente dell’antiberlusconsimo. Dal post sembra però quasi che la linea del PD sia l’antiberlusconismo.
    Mi pare che invece siano aspetti distinti:
    – l’antiberlusconismo puro, interpretato da Di Pietro, Grillo e certa sinistra radicale, è fallimentare perché vive parassitariamente dei successi (e del cattivo governo) di Berlusconi e degli insuccesi del PD. E’ fallimentare perché non esisterebbe senza Berlusconi, e cresce come un’ombra che è tanto grande quanto il corpo che la proietta.
    – La linea del PD è fallimentare non in quanto antiberlusconiana (se non in senso lato), ma in quanto invisibile, incerta, compromissoria e incapace di concretizzarsi in una proposta alternativa e credibile.

    Purtroppo credo che la percezione comune dell’elettorato incerto e meno informato sia che la sinistra corrisponda alle parole di Di Pietro e a un antiberlusconismo greve, ma più strillato e visibile. E in questo sta il maggior successo di Berlusconi, l’aver colonizzato e accentrato il discorso politico sia nella maggioranza (dove infatti i finiani sono emarginati) sia nell’opposizione.

  31. Gianluigi S.

    Piti, bisogna che tu ti faccia vedere da uno bravo, la tua malattia si chiama “elitarismo”, o per dirla in breve sono gli altri che sono scemi, io sono il più intelligente. Le critiche vanno rivolte in prima istanza al PD, dai sostenitori stessi, dirsi siamo i migliori sono gli altri che sono scemi è il modo migliore per perdere. Alle palle di SB in televisione cosa propone il PD il nulla? Allora meglio le palle, almeno aiutano a tirare aventi!

    Ciao!

  32. stefano g.

    Gianluigi, se alle palle di Berlusconi il PD risponde “sono palle”, viene accusato di antiberlusconismo e perde. Se non risponde, viene accusato (giustamente) di lassismo e perde.
    Se rispondesse proponendo cose diverse e migliori, come scrivevo prima, non troverebbe terreno fertile. Secondo me non se ne esce.

  33. giach

    Vista la razionalità con cui la gente che va al seggio vota (tipo eleggere un pluribocciato alla maturità solo perché è figlio di uno che millantava una laurea), piuttosto che criticare l’astensione farei delle serie campagne per promuoverla.

  34. spuzza

    Ieri sera a Porta a Porta ho capito perchè il PD non vincerà mai più un’elezione.
    Si commentava la sonora sconfitta della sinistra e la Bindi, entrata ormai in un vortice di panico, ha cominciato a disquisire sul sindaco leghista di Montecorvino che ha imposto ad alcuni bambini di mangiare nella mensa della scuola solo pane e acqua.
    Accuse senza nesso logico,che non c’entravano nulla con la vittoria della LEga e del PDL e con il contesto delle elezioni.
    Si è fatta ridicolizzare da Bondi, il che è tutto dire.
    Non sapevo se piangere o ridere, una donna che si arrampicava sugli specchi, ma d’altronde, questo sa fare il Pd…arrampicarsi sugli specchi, invece di fare vera opposizione.

    “Lei capisce solo pane ed acqua…ecco chi sono i leghisti…”

  35. capodoglio

    Ciao Gras!
    Credo che abbiamo sottovalutato parecchie cose, e la tv è una di queste. Ai nostri, noi non perdoniamo nulla, e credo che in qualche modo sia giusto così. E abbiamo anche la memoria lunga: Bersani, per quanto mi piaccia (anche se io sostenevo Marino) è sempre stato l’ariete di D’Alema, e posso capire chi pensa che il “rinnovamento” millantato non ci sia. Ora, se non andavamo bene prima, perchè dovremmo adesso? Allora non andiamo a votare, o votiamo Grillo. Non votiamo Berlusconi ma in qualche modo contribuiamo.
    Devo ancora chiarirmi del tutto le idee, in effetti.
    Sulle tv, la mia è una considerazione generale, perchè non potevamo, nelle condizionin italiane, pensare che fare quasi nulla potesse bastare per vincere stavolta, come invece è successo in altri paesi. Per battere B. e la Lega dobbiamo essere straordinari, non basta essere migliori.

  36. roberta

    io capisco che ieri sera per la bindi non deve essere stato facile gestire quello che man mano si intravedeva sempre con maggiore chiarezza, ma davvero la storia del pane e acqua è stata desolante. continuo a ripetermi che ho votato bonino e non pd per autoconsolarmi ma credo che fino a quando il pd non offrirà maggiore visibilità agli scalfarotto, civati ecc. non faremo un passo avanti.
    è un partito impallato…

  37. Marzio

    Scrivo dall’Est del Nordest. Qui la sinistra ha sempre perso. Dall’unità d’Italia in poi.
    Il problema è perdere malamente o no. Ed è da un po’ che si perde malamente.
    Per invertire la tendenza (=perdere a nord est, ma non malamente) si dovranno realizzare almeno una serie di condizioni contemporanee:
    1) che ci si scordi (completamente) del Prodi Bis;
    2) che siano totalmente scordati i vari Pecoraro Scanio, Visco (e la relativa dichiarazione del Nord Est “consustanziale” all’evazione fiscale);
    3) che ci si dimentichi della pantomima avvenuta in aula prima dell’elezione di Franco Marini a Presidente del Senato;
    4) che si scordino i vari Ferrando e compagnia cantante sempre pronti ad affondare il governo;
    5) che localmente i profili del PD non provengano solo dal sindacato ma siano rappresentativi di professioni ed aziende;
    6) che vadano in pensione le vecchie (si, proprio vecchie) facce del PD nazionale. Non faccio nomi per non sparare sulla croce rossa;
    7) che il PD non punti su candidati effimeri, virtuali e mediatici incarnati perfettamente dalla Serracchiani

    Non è poco, lo ammetto. Ma così facendo, magari tra una diecina d’anni…

    Ciao

    Marzio

  38. piti

    Gianluigi, a parte la rifrittura della frase “devi farti vedere da uno bravo”, che dice già tanto del tuo livello, cerchiamo di stare dentor la logica. Sono elitaristo perchè dico che non esiste colpa, limite, errore, vuoto del PD per quanto grave che sia paragonabile all’orroere berlusconiano? E’ questo essere elitari? Fare presente che il problema è nell’antropologia dell’elettore italiano, visto che non c’è Paese straniero dove non si trasecoli per come ci stiamo tenendo Berlusconi da 16 anni? Sono elitarista a trovare idiota un elettorato, quello di destra, che al Nord vota Lega per lasciare il Sud al suo (triste) destino e al Sud vota PdL perchè non ha capito che è alleato con chi lo vuole fare andare in malora? Sonoi elitarista perchè ritengo che un autocrate che punta al presidenzialismo è un pericolo mortale per la già malata democrazia italiana? Sono elitarista perchè penso che, per tutto il male che posso pensare dle PD, se Delbono scopa la segretaria portandola in gita con gli spiccioli della Regione lo fa dimettere e Cosentino che è della camorra resta impavido sottosegretario? Ti rendi conto o no che il nostro elettorato si fa venire il mal di pancia per qualsuasi ragione e a destra votano in allegria genta come è stato Di Girolamo, pagato della ‘nrangheta? A te sembra tutto uguale? A te sembrano elettorati ed eletti uguali? Ti pare la stessa cosa un Prdoi che mette la norma per tracciare i pagamenti e Berlusconi che la toglie per favorire l’evasione? E chi votò per l’uno o per l’altro ti sembra mosso dalle medesime logiche?

    Una sola cosa era da capire. Ogni emergenza italiana, economia occupazione energia ambiente, non può partire, per sperare in una soluzione, dal toglierci dalle balle Berlusconi. Poi, qualcosa si risolverà e qualcosa no. Ma con Berluscon stiamo filando verso la catastrofe.

    E tu mi accusi di elitarismo. Eh, già, è tutt uguale. La destra che vuole eliminare le intercettazioni nel Paese della mafia è uguale a Marrazzo che si dimette perchè nel tempo libero va a trans. Tutto uguale, certo, come no.

  39. Pingback: Non è l’antiberlusconismo « Hyde Pank

  40. Wizardo

    parte stupidamente ottimista:
    il pdl perde una decina di punti percentuali, la lega a livello nazionale non arriva al 10%, in lazio e piemonte ce la siamo giocata, e nel secondo caso avremmo vinto se quei geniacci dei grillini si fossero ricordati che esiste il voto disgiunto (a proposito, buona lega, buona TAV, e compagnia cantante…).

    parte stupidamente pessimista:
    la maggioranza (di poco, suvvia) degli italiani evade le tasse in modo massiccio (30% del PIL, stime Banca Mondiale) e pretende che noi lo si accetti e non si nomini nemmeno lontanamente che questo è un problema collettivo (vedi astio anti Visco che ritorna, anche qui); accetta supinamente una concentrazione di potere politico e mediatico che farebbe sorridere se fosse invenzione letteraria; è ignorante, autolesionista (perchè pagare poche briciole in meno di imposte oggi non ripaga di uno sfacelo complessivo e generalizzato oggi, domani e dopodomani), becera, razzista (“ma lei non sa cos’è un uomo medio” diceva pasolini) e boccalona nei confronti delle ridicole bugie del conducator. in una parola: irrecuperabile.

    parte, si spera, vagamente lucida.
    oggi essere antiberlusconiani è condizione necessaria, ma non sufficiente (come giustamente suggerisce gillioli). necessaria, ma non sufficiente.
    il PD è ben lungi dall’essere perfetto, ma allo stato attuale delle cose è l’unica speranza che abbiamo. invece di fare gli snob (astensionisti) o gli aspiranti suicidi (grillini), fate qualcosa anche voi, entrate nelle sezioni, ribaltate le scrivanie, cantate le canzoni, pensate strade nuove.
    ma basta con questi criticoni che poi sono pure capaci di dire che Fini sarebbe un buon leader (per quelle banalità che mette in fila e che noi si dice da decenni, ma che dico decenni, secoli, millenni e fasi astrali).
    riconoscete in primis la vostra di impotenza, e cominciate a respirare cose nuove costruendole, invece di affossare sempre chiunque si sbatta nel quotidiano, magari sbagliando.
    perchè è facendo le cose che si sbaglia.

  41. Massimo

    Brevissimamente. L’Italia non ha un blocco sociale maggioritario di sinistra né lo avrà mai almeno nei termini travaglieschi/scalfariani. Quell’elettorato, una volta intercettato dalla corrente massimalista, lo è oggi dai manettari o dai grillini, ma non sarà MAI maggioranza. Quello a cui si può puntare, al fine di governare, è un centro sinistra mooolto riformista ma mancano gli uomini, dato che per fare scelte poco ideologiche e/o infastidire il sindacato ci vogliono palle che pochi hanno nel PD attuale. Quando poi gli elitaristi alla piti si spiegheranno perché gli operai (sì, quelli con le mani zozze e che guardano Canale5 e che parlano in dialetto e che abitano quasi tutti nel nord) votano Lega, saremo un pezzo avanti.

  42. Broono

    Il primo problema, tra quelli che vanificano qualsiasi tentativo di argine dell’inspiegabile fenomeno Berlusconi, è il continuare a ritenerlo inspiegabile.

    C’è un difetto di base, secondo me, nei discorsi dell’opposizione degli ultimi dieci anni e quel difetto consiste nel non aver mai saputo dimostrare in maniera evidente il suo aver compreso il fenomeno che pure si dice di voler combattere.
    Esiste il berlusconismo ed esiste Berlusconi e le due cose non sono assolutamente unite in una unica, affrontabile come unico problema.
    Berlsuconi NON è il berlusconismo, ne è il prodotto.
    La sua bravura, che è esclusivamente tecnica ma che prima o poi dovrà essere riconosciuta come innegabile principalmente dai suoi oppositori se vogliono iniziare un cammino che anche solo assomigli a qualcosa di potenzialmente efficace sulla lunga distanza, è stata quella di produrre il berlusconismo PRIMA di produrre quel sé stesso che poi sul berlusconismo ha potuto poggiare il suo lungo percorso certo di non incontrare ostacoli se non quei pochi eliminabili semplicemente girandoli a proprio favore.

    Questo è il problema di quel carrozzone informe che è il PD.
    Questo dirsi portavoce di una battaglia contro il berlusconismo senza aver mai dato modo di esser visti come un partito che ha prima di tutto compreso ciò che vuole combattere.
    Raccontano che il problema è il berlusconismo e poi traducono la battaglia in una battaglia contro Berlusconi, come se l’annullamento del secondo fosse in qualche modo e per qualche incomprensibile ragione sufficiente per risolvere, e quindi dare per definitivamente archiviato, il primo.

    Il conflitto d’interessi è una questione di Berlusconi, come lo sono le sue escort, le sue cricche di potere, il suo populismo.
    Tutto ciò che è Berlusconi riguarda berlusconi, non il berlusconismo.
    Il berlusconismo al contrario riguarda la sua “gente”, quella utile a tenere solido il serbatoio per far sì che un centro di potere “democratico” (in senso tecnico) che per sopravvivere ha bisogno di un serbatoio di inesauribili schede elettorali, possa sempre contare su quel serbatoio il cui rubinetto è apribile o chiudibile a seconda del’obiettivo del giorno.

    Quando vuole il plebiscito lo chiama dicendo che il voto è l’espressione del popolo libero e plebiscito arriva.
    Quando vuole affossare un referendum il voto è questione che il popolo deve vedere come meno importante di una giornata di sole al mare e code in autostrada con canotti sul tettutccio arrivano.
    Nemmeno ci entra nel dettaglio della questione, resta in superficie e utilizza il meccanismo, sposta la percezione di cosa sia il voto, non di cosa serva in quella precisa occasione.

    Il berlusconismo non è Berlusconi, ma è ciò che Berlusconi utilizza per poter continuare a essere Berlusconi.

    Essere antibelusconiani, significa essere “anti” tutto quel magma compatto di valori, personali convenienze, egoismi, protezioni, di ogni singolo elemento votante che quando tradotto in delega produce Berlusconi e tutti i danni del caso.

    Combattere il berlusconismo non è sbagliato, non è ideologia, non è avere un nemico.
    Combattere il berlusconismo è combattere contro ciò che è contrario ai propri ideali e ai propri valori.
    Una cosa che prima che la ventennale operazione Berlusconi trasformasse il linguaggio stesso del discorso politico, veniva ritenuta un valore, umano e politico, da qualsiasi punto di vista la si guardasse, perché tale era.

    Esisteva l’antifascismo, non l’antialmirantismo.
    Ed era lo stesso Almirante a rispettare l’avversario in quanto tale, perché era l’avversario in quanto tale che si diceva pronto a tutto pur di combattere il fascismo e non Almirante.
    Lo stesso valore che portava Almirante a combattere il “comunismo” e non i “comunisti” e che per questo permetteva a entrambi di dirsi uguali nei valori e nella passione, se pur diversi nell’obiettivo, e per questo ugualmente rispettabili e quindi rispettati.

    Oggi a sinistra si dice di combattere per i valori, per i princìpi, per la “gente”.
    E poi si parte in quarta non contro questi, ma contro Berlusconi.
    Ma chi, trent’anni fa, avrebbe mai creduto a qualcuno che avesse chiesto fiducia elettorale dicendo che battendo politicamente Almirante si sarebbe sconfitto il fascismo di ritorno?
    E chi sarebbe stato così folle da chiedere fiducia con un’argomentazione così demenziale?

    Berlusconismo e Berlusconi sono due cose distinte, così tanto che persino lui può utilizzare il primo a piacimento per permettere il secondo.
    O ci siamo dimenticati l’intervista in lacrime alla tv estera, nella quale raccontò che il suo obiettivo è di dare ospedali accoglienti agli immigrati?

    Se Berlusconi può da vent’anni agire indisturbato, è perché mentre tutti i suoi avversari cercano di smontare Berlusconi, lui vede intaccato e quindi efficace quanto prima il berlusconismo.
    E’ convenienza prima di tutto sua, che l’attenzione sia sempre bella solida su di lui e non sul berlsuconismo che per essere lo strumento efficace che è ha bisogno di lavorare dietro le quinte senza l’attenzione addosso.

    Il berlusconismo è ciò che ha permesso alla Polverini di prendersi il Lazio contro un avversario, la Bonino, che aveva generato punti di non appoggio dentro lo stesso partito che l’aveva candidata.
    Il berlusconismo è ciò che dieci anni prima porta la Bonino in europa come commissario, perché di indubbio valore politico e umano.

    Berlusconi è ciò che porta il PD a condadidare una donna sulla quale il PD stesso non mette compatto la mano sulla spalla.
    Berlusconi è quello che si ritrova come avversaria la stessa donna sulla quale lui invece la mano la mise.
    Berlusconi è l’uomo che può e sa come si possa arrivare ad avere la Bonino come donna di punta di un suo governo e dieci anni dopo ad averla come donna di punta di chi il suo governo lo vorrebbe abbattere.

    O la sinistra capisce questo e la pianta di cercare di abbattere berlusconi per cominciare finalmente a capire (e dopo qualche anno di ripetizioni magari cercare di combattere) il berlusconismo, oppure saranno ancora batoste su batoste, una più rovinosa della precedente.

    Se Vendola è l’isola di successo che è, è perché non parla di Berlusconi, ma di Discorso berlusconiano.
    Vendola è quello che, come la Bonino, ha i suoi principali oppositori dentro lo stesso simbolo che poi sta accanto al suo nome nella scheda.
    E vorrà pur dire qualcosa.

  43. marco magistrelli

    Testualmente da Agenzia:(AGI) – Milano, 29 mar. 2010 – Il risultato elettorale da’ vincente il candidato del Pdl in Lombardia, Roberto Formigoni, tuttavia lo sfidante Filippo Penati si dice “molto soddisfatto del dato raggiunto” e parla di “una missione compiuta”. “Dovevamo fare un argine – spiega il candidato del Pd – al dilagare della Lega e della destra. Abbiamo costruito questo argine, siamo avanzati e abbiamo confermato il fatto che l’anno prossimo a Milano sara’ una partita vera”. Il riferimento e’ alle elezioni comunali, per le quali circola gia’ voce che l’ex presidente della provincia sara’ candidato. Ma Penati non conferma e dice che il suo posto sara’ in Regione. “I punti di distacco – ha aggiunto – sono ancora tanti. Non dico che si e’ compiuto il lavoro ma c’e’ comunque la soddisfazione di cominciare a costruire un lavoro. Credo che il mio, sara’ qui in Regione.
    Non mi vedo come candidato a Milano”. E per sottolineare il concetto fa riferimento al ciclismo. “C’e’ chi tira la volata e chi fa lo sprint finale. Ci sara’ qualcun’altro che fara’ lo sprint finale vincente”.(AGI) Cre/Zeb
    Per me quest’uomo (che è lo specchio del PD) delira.
    Teniamo a mente queste ultime parole e verifichiamo insieme cosa succederà a Milano, io a ‘sto giro ho votato davvero con la morte nel cuore (e sono già un paio di volte che mi capita), per la comunali se me lo ripropongono sto a casa. Dateci un Civati…

  44. Raffaele Birlini

    Il PDL non è solo Berlusconi. Chiedere il voto di qualcuno dicendo che darlo al PDL è darlo a Berlusconi e è da fascisti, razzisti, stupidi, masochisti che si divertono a prenderlo in culo… Secondo me è da sclerati totali.

    Un altro esempio di questa cecità politica sono i commenti al Movimento 5 stelle, mi sembra di risentire quello che dicevano alla Lega degli esordi. Se è voto di protesta il voto al 5 stelle, cos’è il voto di chi ha un’erezione davanti a raiperunanotte? Candidati che hanno un programma politico e corrono da soli, senza la minima copertura mediatica, prendono il dal 3% al 6% (3% a un palermitano nella lombardia leghista è come dire 3% a un bergamasco nella sicilia mafiosa?) e si liquida la faccenda dicendo che sono i cugini scemi di di Pietro?

    Anche oggi Grillo ripete che il 5 stelle, almeno per ora, non è né di destra né di sinistra, ma avanti. Forse la sinistra dovrebbe chiedere aiuto a Grillo per capire cosa bisogna fare per prendere voti.

  45. piti

    Gli operai con le mani zozze votano Lega perchè finito il turno vanno a casa, si lavano le mani, mettono a bollire l’acqua per la pasta e accendono la tv.

  46. Carlo M

    in ogni modo, congratulazioni vivissime al popolo no tav della val di susa che ha votato per beppe grillo. ora si beccano cota, che la linea ad alta velocità la disegnerà col righello e gli piazzerà i piloni in cemento armato nel giardino di casa.

  47. piti

    traggo dal forum dell’Espresso “Lettere e risposte” un commento di tal bellerofonte, che condivido in pieno e mi evita lo sforzo di dire le stesse cose, dette in peggiore:

    “Questo risultato elettorale ha un pregio: aver messo in mostra in modo inequivocabile che con questo modo di “fare politica” anche il residuo legame tra il prodotto reale dell’attività di governo e la percezione di questi atti da parte dell’elettorato il legame è ormai inesistente.

    Colpa dell’astensionismo? Colpa di Grillo che ha portato via voti in Piemonte? Balle. La verità che esce da questa tornata elettorale è che, come sempre e oggi più che mai, è il modo con il quale è somministrata la realtà o la pseudo realtà che forma la pubblica opinione.

    La prima immediata conclusione che si raggiunge è che l’elettorato medio può essere manipolato con gli strumenti di informazione convenzionali senza particolari problemi. Nel processo di formazione dell’opinione dell’elettore non entrano in gioco i sistemi valoriali fondati, quali onestà, tolleranza, rispetto delle regole, rispetto della legalità.

    Rotti gli argini della legalità come ha fatto il cavaliere negli ultimi mesi, c’è da chiedersi: con quali strumenti elettorali la “sinistra” parlamentare può sperare di poter competere alle elezioni che si terranno tra tre anni, avendo il governo tre anni di tempo per plasmare e strutturare ulteriormente senza quasi impedimenti il consenso dell’elettorato?”

  48. Massimo

    “Gli operai con le mani zozze votano Lega perchè finito il turno vanno a casa, si lavano le mani, mettono a bollire l’acqua per la pasta e accendono la tv.” E che altro dovrebbero fare? Disquisire su un blog? Acquistare via internet con carta di credito i biglietti per la prima alla Scala? La differenza tra ideale e ideologia è che il primo contiene la consapevolezza di essere solo una tensione, un traguardo irragiungibile ma per cui vale la pena lavorare, la seconda uno schema prestabilito da applicare al mondo senza curarsi di come in effetti esso sia. Alla sinistra interessano ancora gli operai? Guardi chi sono oggi, cosa vogliono oggi, faccia cose tra quelle che chiedono e poi chieda loro il voto. O vogliamo invocare una funzione paternalistica e didascalica della politica di sinistra? Questo pregiudizio di classe è davvero insopportabile.

  49. piti

    @Massimo.

    Non essere colpevoli della propria condizione di marginalità socio-culturale non significa che le relative conseguenze, pur innocenti, non siano nefaste. E infatti tale marginalità viene potentemente rafforzata. Anche dall’educazione televisiva. Non a caso.

    Senza voler spingere la metafora troppo oltre, erano operai anche quelli che votarono per liberare Barabba. Che notoriamente faceva tanto per la loro condizione.

    Prodi, per dire, era fortemente avverso all’evasione fiscale, e la Lega invece no. Chi credi che favorisca, evadere le imposte sul reddito, l’operaio o l’avvocato da trecentomila euro annui non tracciabili?

    E con questo chiudo, per non personalizzare il gia troppo personalizzato.

  50. adin

    @ massimo: basterebbe fare sì che le leggi del paese in cui vivono i suddetti operai vietassero la concentrazione delle tv nelle mani di uno solo. mi sembra incredibile che ancora non capiate che il problema è nel monopolio televisivo! Vi siete mai chiesti a cosa servono le leggi anti trust? Avete mai fatto il paragone tra l’elettorato italiano del ’92 e quello odierno?

  51. davide

    E’ difficile non essere d’accordo con i commmenti di “piti”.
    Però non vedo un’indicazione per porre rimedio alla situazione. Non si può solo dire che si deve smettere di essere ultracritici verso il PD. Se il suo elettorato è troppo critico verso il PD, a differenza di chi vota a destra, un motivo ci sarà. Sarà anche un elettorate più complesso, più autocritico ma la realtà è questa. E non si può chiedere a milioni di persone di turarsi il naso perchè questo non avverrà mai, a meno che qualcuno abbia il telecomando per guidare parte degli elettori di sinistra (purtroppo ce l’hanno solo a destra). La soluzione va presa dall’alto, dalla politica. Quindi:
    1. Rendere il PD un partito desiderabile. Una Salma Hayek dei partiti. Ad esempio diventare un esempio di meritocrazia, una fucina di idee rivolte al futuro, un trampolino per giovani capaci, un partito in grado di comunicare a più livelli.
    oppure
    2. Coalizzarsi con altre forze con buon senso (esempio: SI Di Pietro, NO Udc), traendo lezione dalla pessima figura dell’ultimo governo Prodi di cui paghiamo ancora le conseguenze.

  52. umanesimo

    Tre giorni prima delle elezioni – puntuale come un orologio a cucù – il nipote di Gianni Letta ha detto chiaro e tondo che se Berlusconi avesse perso le elezioni regionali, il Pd mai e poi mai si sarebbe sognato di chiederne le dimissioni. Non sia mai.

    Un tale tasso di antiberlusconismo interno al partito, non può che condurre diritti alla disfatta.

  53. umanesimo

    L’unica regione non sicura dove si è vinto, è stata quella in cui l’inciucio centrista di D’Alema (vera iattura del partito e della sinistra italiana – ma perché non fa come Velardi?) è stato fermato in tempo.
    Se gli lasciavano fare un altro dei suoi fallimentari e machiavellici giochini – ovvero silurare a monte un politico carismatico, capace e con un forte consenso popolare (da solo Vendola ha battuto Pdl e Udc messi assieme) – Berlusconi si portava a casa anche quella.

  54. Massimo

    Dal ’92 ad oggi sono passati vent’anni, in vent’anni le società cambiano ed uno dei cambiamenti è stato, per riprendere un interessante post precedente, il berlusconismo inteso come la (sgangherata) via italiana alla modernità. Se non ci fosse stato il Berlusca, le televisioni private le avrebbe fondate un altro, la personalizzazione della politica pure, la tendenza al bipolarismo anche. Sono gli stessi processi già visti in altri paesi che sono più avanti, come tempi intendo, di noi. Il berlusconismo ci sarebbe stato anche senza Berlusconi, si sarebbe chiamato in altro modo, sarebbe stato un po’ diverso, ma avrebbe comunque cambiato la società e lasciato indietro tutti quelli che ancora si baloccano coi sociologismi da rivista di moda e poi si stupiscono che agli operai stanno sulle palle gli zingari e votano Lega. PS. Attualmente il termine “marginalità socio-culturale” si adatta più alla sinistra parolaia che non alla classe operaia.

  55. adin

    lasciamo a berlusconi due reti tv e allontaniamolo dalla rai e poi vediamo se vince le elezioni, così, giusto per provare, per fare come in tutti gli altri paesi in cui vigono leggi anti trust e nei quali, guarda caso, berlusconi non esiste né si è mai visto

  56. umanesimo

    Penso che invece che sperticarci in analisi comparate dei berlusconismi transnazionali, possiamo parlare di un berlusconismo che c’è solo da noi (considerando il range dei paesi democratici), ed è quello che fa sì che il capo del governo controlli (tra le altre cosucce) i mezzi di informazione radiotelevisivi.

    Questo berlusconismo è un prodotto dop del nostro belpaese, così come un prodotto tipico nazionale è la sgangherata opposizione che ha smesso da anni di parlare di conflitto d’interesse, ovvero di come sanare un’anomalia unica al mondo.

  57. Wizardo

    è un pregiudizio di classe ammettere lo sfacelo culturale che regna tra chi si brucia il cervello ogni giorno con l’oppio dei palinsensti?
    non credo. si chiama verità.
    ed è quello che la sinistra ha sempre scritto, detto e ripetuto nella sua lunga storia politica. solo che un tempo si adoperava per inserire il dubbio tra le “masse”, anche grazie ad un’intellettualità meno fighetta che non aveva paura di sporcarsi le mani. oggi, forse anche grazie all’impari lotta tra l’uomo e la pervasiva macchina mediatica berlusconiana, non c’è più storia.
    e fino a quando la tv sarà verità, e la realtà finzione, per i milioni di italiani che si informano esclusivamente a botte di tg1 e tg5, non ci sarà storia.
    è nella struttura stessa della “democrazia” italiana che sono già scritti questo ed altri risultati elettorali.
    e a chi dice, in palese mala fede, che anche con il potere mediatico berlusconi ha perso due volte le elezioni, vorrei ricordare che senza media avrebbe perso molto di più, e probabilmente sarebbe scomparso dalla scena politica. aggiungo anche che il solo fatto che sia ancora il leader delle destre dopo sedici anni disastrosi per questo paese, la dice lunga sul potere che ha nel condizionare anche le scelte all’interno del suo schieramento.

  58. Wizardo

    detto questo: ovvio che non ci si può limitare a criticare il dato di fatto dell’anomalia della democrazia italiana. serve altro. serve un PD nuovo, diverso, attivo. si può partire da li.
    ma senza dimenticarsi che si sta giocando 5 contro 11, senza portiere e con l’arbitro che fischia un rigore inesistente dopo l’altro contro di noi (a porta vuota, obviously).

  59. Broono

    @Massimo:
    “La differenza tra ideale e ideologia è che il primo contiene la consapevolezza di essere solo una tensione, un traguardo irragiungibile ma per cui vale la pena lavorare”

    Ohibò.
    E da quando?
    Fino a qualche anno fa si diceva che un traguardo irraggiungibile si chiamava Utopia.
    Ora “quello” ha disilluso così tanto da mettere nella colonna delle utopie pure gli ideali?
    E, se sì, perché mai varrebbe la pena lavorarci, se proprio chi dovrebbe con quel lavoro raggiungerlo, non lo considera (più) tale?

    Così, curiosità.
    Che sentir parlare di ideali come fossero utopie già è difficile.
    Sentirlo poi dire non in maniera soggettiva, che ancora ancora uno fa spallucce, ma come fosse una citazione della definizione condivisa (o da condividere là dove per l’interlocutore non lo fosse) è davvero oltre.

    Libertà di considerare i propri ideali al pari delle utopie garantita quanto qualsiasi altra libertà influisca (solo) sul proprio vivere.
    E ci mancherebbe altro.

    Ma quando si passa quella soglia, per cortesia almeno si eviti di cercare di portarsi dietro qualcuno spacciando una propria disillusione per una verità dimostrata, foss’anche solo uno.
    Ché gli ideali si distinguono dalle utopie proprio nel fatto che li realizzi a colpi di uno in più.
    E le utopie, dagli ideali, proprio nel fatto che la loro irrealizzabilità prescinde dal numero di coloro che la perseguono.

    Se proprio…Gli ideali spostati a utopia si chiamano Sogni.
    Per quanto anche lì ci sarebbe da discuterne.

  60. Gianluigi S.

    “Gli operai con le mani zozze votano Lega perchè finito il turno vanno a casa, si lavano le mani, mettono a bollire l’acqua per la pasta e accendono la tv.”

    Se non è elitarismo questo, dimmi cos’è?
    Invece di dire questo mi dici qual’è il piano economico del PD? Insomma oltre a continuare a ripetere i motivi per non votare SB, mi dici perché votare per il PD? Fai una prova da questo post in poi rispondi solo elencando i motivi per votare PD, continua anche per il resto del giorno senza nominare SB, PDL ecc. Vediamo se ci riesci.

  61. t_floyd

    Letti i commenti, lasciatemi cortesemente chiosare in maniere caustica. Esiste solo un cosa peggiore della nomenklatura di sinistra: gli elettori di sinistra. E lo dice uno che voterebbe più volentieri il PD, se solo non fosse pieno di gente che crede A) tutti gli italiani che non votano PD sono ignobili B) la maggioranza del paese è INEVITABILMENTE di sinistra, ma NON LO SA. C) Si può trasformare un paese sostanzialmente di destra (e chi non lo capisce si rilegga i risultati dal 1948 in avanti) in uno di sinistra dalla sera alla mattina. Se non si attirano i più moderati tra quelli che votano destra sarà impossibile sovvertire i risultati che inevitabilmente vedono il PD perdente da 20 anni (se non 60) a questa parte. Hai voglia a gridare Berlusconi puzzone, mafiosone, e chi più ne ha più ne metta. Al massimo raccogli un 10% dell’elettorato, come fanno IDV e Grillo messi assieme. Ma si vince a 50 +1, o la supposta intelligenza di sinistra si ferma alle tabelline di prima elementare?

  62. Pingback: Sull’antiberlusconismo | REMOTO ! ANTERIORE

  63. Luca

    Io però ho scritto quello che ho scritto: non posso rispondere di cose che non ho detto e ovviamente non ho pensato. Per esempio difendere l’antiberlusconismo in quanto dissenso da Berlusconi mi pare superfluo: e ci mancherebbe che criticassi il dissenso da Berlusconi. L’antiberlusconismo di cui parlo – di cui si parla in genere – è l’idea che il progetto politico di opposizione in Italia debba avere come prima priorità e prima impostazione la sconfitta di Berlusconi. Questo progetto è stata la linea di maggior insistenza e continuità a sinistra in sedici anni, e perde platealmente. Le uniche microvittorie si sono ottenute emancipandosene. Oppure, io non ho detto che questa sia stata la linea del PD quest’anno, ma che il PD ne è stato annullato. Ha affidato l’opposizione a Repubblica Annozero, il Fatto, Di Pietro e i Viola. Poteva andargli bene, se ne avesse riscosso i frutti. Invece oggi risulta che non ne viene niente, anzi maggior successo della destra. Io di questo suggerisco di prendere atto. Se poi mi chiedete come, ne ho scritto molto in questi anni: ma vanno bene anche altre idee. Basta che arrivino e che siano altre.

  64. Bvzpao

    se c’è un motivo per non votare PD è che metà dei suoi elettori la pensano come @piti.
    Cioè sono convinti che gli altri siano dei minus habens creduloni ipnotizzati dalla tv (sbagliata, ovviamente, “Ché se guardassero Report, allora sì che voterebbero giusto”).
    Se gli elettori di sinistra “televisivi” cominciassero a dimostrare più rispetto per quelli di destra allora comincerei anche a prendere in considerazione uno spostamento del mio voto, ma la loro supponenza è troppo marcata e genera fastidio. E questo fastidio è sufficiente per non dargli il voto (faccio notare che sposta più voti un comico che la defilippi, la littizzetto che fede)

  65. segnaleorario

    Sì, in effetti ultimamente D’Alema è stato troppo duro con Berlusconi. Io sono mesi che glielo dico: Massimo così non va bene, sei troppo radicale, troppo radicale.

  66. Massimo

    @Broono. Forse non mi sono spiegato. A parte che è lingua italiana. Automobile ideale, donna ideale, casa ideale. Non esistono. In ogni caso, non era questo il punto, ma la differenza tra due posizioni diverse. Una è partire dalla lettura oggettiva della realtà, per quanto schifosa, e cercare di cambiarla in un verso, ed io definisco questa cosa perseguire un ideale, dato che non ci riuscirò mai completamente. L’altra è convincermi che il mondo sia come nel mio desiderio e intestardirmi a farlo entrare in tale schema, cosa che io chiamo ideologia. Ecco, io credo che la nostra sinistra sia ancora troppo ideologizzata, legata a schemi che non rappresentano più la realtà (ammesso che lo abbiano mai fatto). Ti faccio un esempio banale, l’immigrazione clandestina. Io non credo che gli Italiani siano razzisti o, almeno, più di altri popoli. Però se ho i magrebini che la sera mi pisciano nel portone e mia figlia ha paura a rientrare a casa, la sinistra (ideologia) dice che il problema non esiste, che io sono un razzista, che quei tipi sono per me una ricchezza. E’ una cazzata, ovviamente, per me sono un grosso problema e basta. La Lega, invece, mi promette di cacciarli a bastonate. Se alla fine non ho una terza alternativa, secondo te, chi voto? Ecco perché gli operai votano Lega.

  67. Carlo M

    dopo 72 commenti provo a tirare le conclusioni: mentre qui si chiacchiera là fuori si vota lega e pdl.

  68. davide

    @Byzpao
    “faccio notare che sposta più voti un comico che la defilippi, la littizzetto che fede”
    Forse denigrare un politico davanti a qualche milione di spettatori una volta a settimana (se il comico non è già stato radiato dalla tv) può convincere alcuni di questi a non votarlo, hai ragione.
    Dalla loro nascita i tg mediaset hanno sempre puntato molto sulla cronaca (vedi tg5 e studio aperto), soprattutto sulla cronaca nera, trascinandosi dietro gli altri tg nel corso degli anni. Milioni di spettatori che tutti i giorni si bagnano di ettolitri di sangue subiscono un elettroshock lento che genera paura e insicurezza. Si genera domanda di sicurezza. Milioni di persone vogliono così risposte immediate ed efficaci. Parlare di ronde e barriere contro l’immigrazione è la risposta a questa domanda. Vedi il successo di Lega e Pdl. L’Italia è tra i paesi europei con meno immigrati per abitante. Eppure Berlusconi stesso ultimamente si è messo a parlare di immigrati in maniera simil leghista.
    Sei davvero convinto che quella battuta comica sul lungo periodo faccia più di una linea editoriale di un tg da milioni di spettatori ogni giorno?
    E questo è solo un esempio. Ti potrei citare l’immagine di macho iper-curato di Berlusconi e di come Uomini e Donne e programmi simili ne siano la trasposizione “giovane”. I filmati di Uomini e Donne sono costantemente tra i più cliccati su youtube.
    O ancora l’immagine delle veline che fan successo perchè fan successo perchè fan le veline. E allo stesso modo si diventa ministri. Quindi funziona a tutti i livelli, qualcuno penserà, non solo in tv!
    Già, la battuta di un comico è pericolosa solo se fa morire dal ridere. Ma morire davvero.

  69. piti

    @ bvzpao

    Capisco che tu preferisca votare per una forza politica guidata da un colluso con la mafia, eversore piduita, monopolista televisivo, pluriinquisito, amico di Putin e Gheddafi, falsificatore della realtà a mezzo stampa scritta e televisiva, utilizzatore finale di prostitute, infaticabile produttore di leggi ad personam, offensivo verso le donne che non sono disponibili sessualmente, sputtanato in tutto l’Occidente politico, giornalistico e culturale, reazionario e bieco clericale.

    Ti capisco.

    Piuttosto che votare per il PD, dove puoi incontrare fra gli elettori uno come me, un figuro par mio, meglio tutto il resto.

  70. t_floyd

    Piti sei davvero patetica/o. A parte il tono moralista da Tonino di Pietro in erba, credo che se la sinistra non si libererà al più presto dall’assedio di chi la pensa come te, relegando le tue posizioni alla marginalità che meritano, rimarrà all’opposizione per 1000 anni, magari con tuo supremo gusto. Perché la verità di queste posizioni (oltremodo insultanti verso persone che nemmeno conosci) è che denotano un complesso sadomasochista di chi si crogiola nella sua supposta superiorità morale e ama prendersela in quel posto per poi andare in giro a sprizzare odio da tutti i pori. Cmq contento/a tu, contenti tutti tranne quelli che in un cambiamento vero e duraturo della politica italiana lo perseguono con tenacia e RISPETTO per le idee altrui. Rispetto che non hai e che ti descrive per quello che sei: uno/una poveretto/a

  71. Wizardo

    questa storia dell’ellitarismo della sinistra è un tale clichè che fa quasi tenerezza.
    ma si, consideriamo la cultura, la preparazione, la conoscenza cose elitarie e quindi deplorevoli. meglio rincorrere la casalinga di voghera e le sue ridicole paturnie proto-razziste.
    è in questo modo di vedere le cose che si vede come il berlusconismo abbia già vinto nelle menti di tutti noi, prima che nelle urne.
    è un fatto che le destre abbiano implementato politiche che vanno a detrimento dei ceti sociali più deboli che votano per le stesse destre (vedi ici, vedi la disastrosa concezione dell’evasione fiscale come di un male necessario, vedi la bugia dell’aumento della criminalità a causa degli immigrati, vedi l’assalto alla scuola pubblica, alla sanità pubblica, all’università pubblica). non è da tutti avere gli strumenti per rendersene conto. e se si assiste a un tale scempio bisogna essere onesti intellettualmente e chiamare la verità per quello che è. oltre naturalmente ad adoperarsi per il cambiamento.
    e la maggioranza non ha sempre ragione.
    no.
    con le dovute proporzioni (dalla tragedia alla farsa), elitario anche chi a suo tempo criticò aspramente il voto per mussolini e hitler, (andati al potere a seguito di regolari elezioni)? davvero?
    per vincere le elezioni bisogna ruttare anatemi leghisti anti-immigrati nel veneto profondo, dare una pacca sulla spalla all’evasore brianzolo?
    oppure bisogna cambiare il modo di pensare di chi evade le imposte rubando a tutti noi che le tasse le paghiamo, di chi schifa il suo vicino di casa perchè magrebino o peggio ancora musulmano, incurante del fatto che è anche grazie a lui che sto paese sta in piedi?
    ma per favore. ben vengano elite moderne e consapevoli, perchè è con le elite che si cambia il mondo (pareto insegna), non con i rutti.

  72. piti

    Perchè, se uno scrive che “se c’è un motivo per non votare PD è che metà dei suoi elettori la pensano come @piti.”,
    invece quello è rispetto?

    Sei un mentecatto, senza barra e senza niente nella scatola cranica.

  73. t_floyd

    sei una leghista che la sera si attacca al PC e scrive boiate perché la pasta non le esce scotta e con questo ti saluto

  74. Denis Brandolini

    Ho come l’impressione che se i commenti proseguiranno sull’onda di botta-risposta tra utenti, conditi da gratuiti attacchi personali, il buon Luca li farà tornare nel sotterraneo…

  75. t_floyd

    Sei un mentecatto, senza barra e senza niente nella scatola cranica.

    con questa linea politica arguta ed intelligente mi dici cosa ti distingue da un leghista che rutta e vede canale 5? Pari siete! E qui sta tutto il paradosso di chi la pensa come te

  76. Giorgio

    Nel 2010 in Piemonte, Lombradia, Veneto e Emilia Romagna hanno votato per il PD 1 milione e 516 mila elettori in meno che nel 2005.

    In quelle regioni il PD ha perso il 25% dei suoi elettori.
    In Piemonte alla Bresso bastava mantenere i voti di 5 anni prima e avrebbe vinto senza alcun patema.

    In Lombardia sono 522 mila voti in meno: e io dalle mie parti del gran antiberlusconismo non ne ho visto. Piuttosto mi vien da pensare che se proseguono il trend delle candidature la prossima volta, dopo Sarfatti e Penati, candideranno il Fantasma Formaggino.

  77. Marzio

    Ha ragione Denis Brandolini, con il quale concordo.
    Anche se lo spaccato che emerge dai commenti al post di Luca è istruttivo. Soprattutto su quello che è ancora il grande male degli elettori di sinistra.
    Ho cercato tra i commenti le seguenti parole:

    Berlusconi: 126
    Berlusconismo: 48

    Ossessione è forse il termine più consono.

    Ciao

    Marzio

  78. Andrea Fenaroli

    ciao luca,

    quello che dici è ridicolo. ma soprattutto è totalmente sbagliato. riusciresti ad argomentare la tua tesi? dov’è che hai letto che l’antiberlusconismo fa perdere la sinistra? è grazie alla gente come te che vince sempre berlusconi.

    poveretto, mi fai pena, sei assuefatto

  79. umanesimo

    ho sforato con il link sopra, non credevo che il tema non lo tenesse, chiedo scusa, chi può lo editi

    volevo puntualizzare un’altra cosuccia che secondo me confuta la tesi che sostiene il topic:

    Queste sono state elezioni regionali .

    La Bresso in Piemonte non ha perso tutti quei voti perché il PD “ha lasciato in mano al popolo viola” l’esclusiva dell’opposizione, ma perché la gente ha giudicato la Bresso non meritevole di essere confermata: che c’entra il popolo viola, Beppe Grillo, Di Pietro o Topo Gigio? Qui si parla di esperienze di governo – non di opposizione – che non vengono più legittimate dagli elettori, qui c’è un deficit amministrativo (o nel caso migliore comunicativo) del PD. Il popolo viola non ha assessori. E nemmeno Beppe Grillo (ancora).

    Lo stesso discorso vale per la Campania e per il Lazio. Non c’entra Berlusconi, almeno non in modo così totalizzante. Si parla di esperienze di governo locali che non sono piaciute agli elettori. Perché non sono piaciute? Per colpa del popolo viola? Perché Luttazzi ha fatto scandalo descrivendo un rapporto anale in tivvù? Forse perché Santoro è un po’ arrogante? O perché Travaglio fa gli editoriali sullo stalliere mafioso di Berlusconi?
    A nessuno viene il dubbio che semplicemente hanno (abbiamo) governato male?

    Il giudizio su come il PD (e gli altri partiti) hanno fatto opposizione lo restituiranno le urne nel (al più tardi) 2013.

    Stavolta il giudizio espresso ha castigato alcune esperienze di governo locale, premiandone invece altre (e non a caso Vendola che ha governato bene, D’Alema voleva silurarlo: ma quand’è che qualcuno silura D’Alema?).

  80. Francesca

    Mi piace questo:

    “Oppure, io (Luca Sofri, presumo) non ho detto che questa sia stata la linea del PD quest’anno, ma che il PD ne è stato annullato. Ha affidato l’opposizione a Repubblica Annozero, il Fatto, Di Pietro e i Viola”.

    Solo che non credo che il PD abbia ‘affidato’ l’opposizione a quelli, ma piuttosto che Repubblica Annozero, … i Viola se la siano attribuita (bisogna ricordare gli ululati perché Bersani ‘non aderiva’ alla cosa viola?).
    Non credo, anzi, che possa esserci una opposizione POLITICA a berlusconi finché non si riuscirà strapparla a Repubblica…i Viola, che la riducono appunto in anti-berlusconismo. Il quale è definito meno dall’oggetto della sua esecrazione che dal fatto che non è che una esecrazione, meno dall’essere anti- che dal fatto dell’essere puramente situazionista, esibizionista, melodrammatica, smorfiosa. Parassita e non antagonista del berlusconismo.

  81. umanesimo

    Non credo, anzi, che possa esserci una opposizione POLITICA a berlusconi finché non si riuscirà strapparla a Repubblica…i Viola, che la riducono appunto in anti-berlusconismo.
    [francesca]

    Che cattivoni questi “viola”! E poi che perfidi! Pensare che un partito nato dalla fusione dei due grandi partiti-chiesa (diccì e piccì) non riesce a “strappargli” “l’opposizione politica”!

  82. Snotgreen

    Non sono convinto: L’Italia dei Valori, che ci ha davvero massacrato di antiberlusconismo in proporzione è andata meglio. Il fatto è che il PD non ha fatto né opposizione costruttiva né distruttiva. Io di questa campagna ricordo solo l’atteggiamento sardonico di Bersani con quell’aria da “tanto poi si fanno i conti” che solo un sicuro vincitore si può permettere. Per me il problema è proprio questo: perde Veltroni ed è perché gli elettori “non sono pronti”, perde Franceschini ed è perché gli elettori “non hanno capito”, adesso pare che non si sia nemmeno perso perché in fondo “le elezioni europee…”; secondo me dovremmo semplicemente ripartire da una frase di Cossutta, credo del 1994: “Stiamo cedendo alla destra la bandiera della difesa del sociale”: forse in campagna elettorale e nella quotidiana discussione basterebbero solo due o tre argomenti “di sinistra”, tanto per cambiare.

  83. ALE

    Stamattina ero alle poste per pagare una bolletta, e quando Peppuzzo O’Malamente ha saltato tutta la coda senza chiedere il permesso ho protestato, pensando solo di chiedere il rispetto delle regole.
    E invece no: ero stupidamente ossessionato dall’antipeppuzzismo.
    Chiedo scusa, è colpa mia.

  84. piti

    Come siamo intelligenti. Situazionisti. Nientepopo.

    Poi, un rumeno aggredisce e uccide la signora Reggiani (fatto orrendo che può capitare ovunque e in ogni momento) e le televisioni ci tirano fuori un tristo carnevale per una settimana, guarda caso quando si è poco lontao dal voto per il sindaco a Roma. E, zacchete, vince Alemanno.

    Ogni passaggio televisivo di finta gente qualunque che dice, Ah, con questa sinistra…

    E intanto la ripetizione trapana e trapana.

    E Minzolini che dice che Mills è stato assolto. Non dice prescritto, dice assolto.

    E mio zio, anima semplice e candida (come mln di suoi connazionali), gran lavoratore, pensa che Berlusconi non è poi malaccio, in fondo ogni volta che viene accusato, non va mai in galera e tutto finisce in una bolla di sapone, quindi è colpa di Repubblica (giornalaccio letto da quel nipote degenere).

    E poi ogni volta che si nomina Prodi bisogna fare le facce come se si nominasse il mostro di Milwaukee, così la signora del piano di sotto, anima semplice, 800 euro di pensione, stirature a piombo e stufati odorosi, pensa che Prodi debba aver fatto cose orrende se fa tanto male a quei bravi conduttori di telegiornale pronunciarne persino il nome.

    E poi, in giro, è colpa della sinistra, o peggio delle sinistre, che essendo subdole sono tante e ti accerchiano e ti pugnalano da dietro, e dei sindacati. Che se chiedono due lire di aumento, sono rigidi e velleitari. Se non le chiedono, non sanno neanche fare il loro mestiere. E poi, diciamolo, il ’68, tutti promossi col sei politico, che guasti. Fortuna che adesso bocciano per la condotta, altro che Bisogna capire che è colpa della società.

    E i dipendenti pubblici, vil razza dannata cui appartengo? Da giugno 2008, Brunetta ha trasformato il diritto al part time in concessione, e anche revocabile, ha portato le ore di fascia oraria per la visita fiscale da 4 a 8, ha bypassato senza schiodare un ghello il rinnovo del contratto, ha vincolato le vecchie progressioni orizzontali (passaggi stipendiali) a uno ogni 15 (!) anni, ha messo in discussione la legge 104 per assistere ai parenti disabili. Ma loro, i dipendenti pubblici svillanneggiati, umiliati, sputtanati, i poliziotti panzoni, gli insegnanti meridionali, i ministeriali costretti da un tornello come le capre al ritorno dall’alpeggio, cosa dicono, occhieggiando dalla loro squallide scrivanie? E’ stata la sinistra a rovinarci. Brunetta, al massimo, è buono per rirerci su per via della statura.

    E il signor G., ora scomparso, RIP, che da ex poliziotto in pensione (ottima pensione), 30 anni in affitto a equo canone, figlie gratis all’Università, lui stesso e gentile signora ricoverati all’ospedale civico per continui malanni, cosa deplora della sinistra? Ma lo statalismo, ca va sans dire, con espressione di voto conseguente. E se gli fai notare che senza lo Stao lui era ancora a mangiare vongole crude giù in Meridione, ti gurda con le stesso stupore che se gli avessi detto che Maria Goretti si è messa con Fabrizio Corona.

    E I., avvocato, che ha studiato sebbene figlio di una bidella vedova, perchè ai suoi dì l’Università costava come un mese di Marlboro e non ti veniva neanche la tosse, adesso dice che il suo onore di professionista era mortalmente offeso da una norma che rendeva tracciabili i pagamenti che riceveva, impedendogli il nero. E così non paga le tasse che ai suoi tempi gli permisero, ma le tasse altrui, in effetti, di studiare.Per poter inculare quelli come era lui un tempo. E poi la vecchina, mi diceva, mica ha la carta di credito. E allora faremo le leggi fiscali a misura di vecchina, poi se si evadono 300 mld di imposte e tasse, però la serenità della nonnina (che avrebbe potuto pagare con un assegno) è salva.

    E’ sempre colpa delle sinistre, vuoi mettere tutta quella burocrazia che ti obbligava a dichiarare il giorno prima del primo giorno di lavoro che assumevi un qualcuno? Certo, Prodi aveva la fissa che metà degli incidenti sul lavoro capitava il primo giorno, quando potevi ancora correre ai ripari e metterti in regola in giornata, ma Prodi, Prodi, mioddio. Non si può nemmeno dire, tutto l’orrore (tono e espressione da Kurtz in Apocalypse now).

    Ma noi stiamo a dire che è il centrosinistra che è situazionista.

    Mica che mezzo Paese è finito in mano a un maledetto pifferiao che lo ha rincretinito con tecniche da persuasore occulto mediatico (che guarda caso è il suo campo prevalente di attività, gnocca a parte).

    Mica che vai in un pub a Islington e tutti ti guardano come un marziano quando capiscono che sei from Italy e quindi potenziale berlusconiano, te lo chiedomo e dopo che tu hai detto che manco morto, ti offrono abbastanza lager da stonarti per tutta la notte.

    Mica quando vai in Svezia e la prima cosa che ti chiede quella bella donna (bionda, ne dubitavate?) con cui tiri ad attaccare discorso, è cosa pensi di Berlusconi, e solo dopo aver visto la tua faccia schifata ti sorride.

    No, la sinistra situazionista. Quello è il vero problema.

    Mica che il potere delle elites (quelle vere, mica io come sostiene qualche volpe che si aggirava quest’oogi nel blog) è sostenuto dai morti di fame che credono votando i ricchi di esserne attinti nella luce, come il mio nipotino G, che si mette la maglia di Cristiano Ronaldo e crede di essere lui. Ma G, amore mio, ha sei anni.

    Non demonizziamo Berlusconi. Non diciamo che la sua platea elettoral-televisiva è ipnotizzata. Aspettiamo il disastro. In fondo, finchè si precipita, come si diceva? Fin qui tutto bene. Il problema, casomai, sarà l’atterraggio. Ma lo dicevano nel film L’odio, di Kassowitz, e si vede che lui e io sappaimo solo odiare.

    Ah, e mi raccomando. Non moritemi più fra 36 mesi. Non di cancro, almeno. E la mia cara, dolce intelligente amica M, morta tre settimane fa, di cancro, avesse avuto buon senso di aspettare un po’, cribbio.

  85. stevengal

    Sono di nuova registrazione quindi prima di tutto saluti sinceri e dichiarazione d’amore al Blog Wittgenstein.
    Poi, mi aggiungo alla lista del disaccordo col post iniziale di LS: analogia forzata ma sincera mi fa pensare che se seguo il ragionamento del senno di prima devo concludere storicamente che il ventennio fascista è stato causato dall’insistente antifascismo? pensate questo? o invece gli antifascisti del ventennio hanno pazientemente e tragicamente aspettato che il sedicente “Popolo italiano” si risvegliasse dal sonno della Ragione? Io attendo da quindici anni il risveglio

  86. stevengal

    Chiedo scusa per il secondo post consecutivo, avevo dimenticato una cosa credo interessante: sarebbe invece utile una riflessione geopolitica accurata su voto e territori/o, sulla ripartizione del voto nelle varie aree economico/sociali italiane sulla falsariga (non sembri esagerata) delle analisi geopolitiche delle guerre in ex jugoslavia; il voto italiano si sta sempre più polarizzando in un contrasto città/campagna, capoluoghi/province, nord/centro, centro/sud, nord/sud. esistono 3 italie sempre più nettamente incompatibili; solo l’Italia Centrale (dove vivo io, emilia) è antiberlusconiana da sempre

  87. sdrumovic

    Dunque Berlusconi ha vinto?

    Veramente, confrontando i risultati delle Europee dell’anno scorso (fonte http://www.repubblica.it/speciale/2009/elezioni/europee/italia.html) con quelle di quest’anno (http://www.corriere.it/politica/speciali/2010/elezioni/):

    in Lombardia, il PDL e’ sceso dal 33,9 al 31,7.
    In Piemonte dal 32,4 al 25,4.
    In Veneto dal 29,3 al 24,7.
    In Emilia dal 27,4 al 24,6.
    In Liguria dal 34,4 al 29,3.
    Nelle Marche dal 35,2 al 31,2.
    In Toscana dal 31,4 al 27,1.
    In Umbria dal 35,8 al 32,4

    Nel Lazio il confronto e’ difficile poiche’ a Roma non c’era la lista PDL; pero’ anche sommando il 26,3 della Lista Polverini con l’11,9 del PDL extra-Roma, si arriva al 38,2; l’anno scorso era al 42,7.

    In Campania discesa dal 43,5 al 31,6
    In Basilicata 33,5 al 19,4.
    In Puglia dal 43,2 al 31,1 (che diventa 38,1 se aggiungiamo la lista di Fitto).

    La Calabria e’ l’unica regione dove il PDL ha ragionevolmente guadagnato consensi dall’anno scorso, passando dal 34,9 al 26,4+10,0(lista Scoppelitti)+5,1(Insieme per la Calabria)=41,2.

    Nella provincia dell’Aquila, che sara’ sicuramente presa ad esempio come luogo nel quale i cittadini hanno riconosciuto i meriti del Governo, l’anno scorso il PDL era al 52,7; quest’anno anche sommando i voti presi da liste varie collegabili (tutte tranne UDC, MPA, LaDestra, Lega che c’erano anche alle Europee) il PDL arriva al massimo al 41,1 (fonte http://provinciali.interno.it/provinciali/amm100328/P038.htm)

    Nel Comune dell’Aquila, quello piu’ colpito dal sisma e ri-colpito dalla Protezione Civile, il PDL aveva il 54,8 delle Europee; quest’anno, di nuovo sommando tutto il possibile, si arriva al 35,3 (fonte http://provinciali.interno.it/provinciali/amm100328/P0380490.htm).

    Si’, certo ha conquistato le amministrazioni; ma l’arretramento del PDL e’ netto; e lo e’ ancora di piu’ se si fanno confronti con le Politiche 2008 (ad esempio: http://www.repubblica.it/speciale/2008/elezioni/senato/riepilogo_nazionale.html). L’unico vero vincitore e’ Bossi.

    Il PD e’ praticamente in encefalogramma piatto: ha perso un pochino qui, ha guadagnato un pochino la’. Un pochino.

  88. jank

    Neo iscritto, ma il mio primo commento devo farlo a sostegno di quello che dice piti. Qualche commento più articolato si potrebbe fare sui comportamenti di alcuni dipendenti pubblici che hanno purtoppo giustificato agli occhi dell’opinione pubblica quelli di Brunetta mancato sindaco veneziano (per fortuna dei veneziani). A parte questa piccola annotazione d’accordo pienamente su quanto da lui scritto (in particolare nell’ultimo suo post) e su quello di Ale immediatamente sopra.
    E’ triste leggere che non sono i comportamenti del presidente del consiglio a essere “fuori le righe” (diciamo così và…) ma noi a essere ossesionati dall’antiberlusconismo…

    Mah………

  89. Broono

    @Massimo:
    “A parte che è lingua italiana”
    Sempre più oggettivo, insomma.
    “Automobile ideale, donna ideale, casa ideale. Non esistono”
    Non per te magari.
    Rispettabile posizione, ovviamente, ma che tu abbia scelto una vita di compromessi, non significa né che sia l’unica scelta possibile, né tantomeno la migliore là dove non fosse l’unica.
    “ed io definisco questa cosa perseguire un ideale, dato che non ci riuscirò mai completamente”
    I compromessi di cui sopra.
    Rispettabili come detto, ma sempre compromessi sono.
    E poi certo che fai fatica risultare autorevole (oggettivamente) quando ti metti a dire chi sì e chi no.
    “L’altra è convincermi che il mondo sia come nel mio desiderio e intestardirmi a farlo entrare in tale schema, cosa che io chiamo ideologia”
    Se vedi il mondo essere già come nel tuo desiderio, non hai nulla da far entrare e quindi nessun lavoro da fare.
    In quel caso non sei ideologico, sei realizzato.
    “[…]Però se ho i magrebini che la sera mi pisciano nel portone e mia figlia ha paura a rientrare a casa[…]Se alla fine non ho una terza alternativa, secondo te, chi voto? Ecco perché gli operai votano Lega.”
    No, ecco perché TU voti Lega.
    Scelta legittima tanto quanto quelle di cui sopra, ma almeno prenditene la responsabilità, non spacciare anche questa come così oggettiva da essere estendibile all’intera categoria operaia.
    Io ho magrebini tanto quanto te e pisciano tanto quanto i tuoi.
    Solo che io non voto lega e non credo dipenda dal fatto che non ho una figlia o non sono operaio.
    Abito sopra una discoteca.
    Vuoi che nel prossimo we ti faccia il censimento di quelli che pisciano sui muri, o la finisci di dirti rappresentante oggettivo di un soggettivo dilagante pregiudizio, così, sulla fiducia?
    Io stesso, credo l’intero mondo maschile, ho passato una gioventù di pisciate sui portoni a forma di ettolitri di birra.
    Da quando la cosa è diventata meritevole di foglio di via?
    La cosa oggettiva, dico.
    Quando la sinistra ti dice che i magrebini sono una ricchezza, non si riferisce a quelli che ti pisciano nel portone tanto quanto nessuno avrebbe detto di me (o di te) che lo eravamo quando fu la nostra epoca.
    Quando la Lega ti dice che i magrebini pisciano nel portone, si riferisce a tutti i magrebini.
    Non sarà razzista, non sarai razzista tu che li voti, sarete un pulmann di lucidi analisti della società, sarete il nuovo movimento operaio che avanza.
    Ma resta che tra quelli che pisciano nel mio portone i magrebini sono 1 su 1000 e gli altri 999 nessuno me li leva dalle palle perché italiani, non pochi dei quali probabilmente leghisti a giudicare dalle auto tutte messe giù da tuning che manco i filippini le hanno così truzze mentre se vai nel bergamasco è tutto un rally di robe con il neon blu sotto la carrozzeria.
    Se vogliamo andare avanti a generalizzare ne ho un sacco, chiedi pure.
    Solo alla fine fammi un favore:
    Accetta che la generalizzazione porta te a votare Lega tanto quanto la stessa generalizzazione porta me a guardarmi bene dal farlo.
    Quindi il motivo per cui lo fai ti conviene cercarlo altrove.
    Ti do un indizio: non è nel campo dell’oggettivo.

  90. Raffaele Birlini

    Se devo essere sincero anche leggendo certi commenti qua dentro (anonimi e spero prodotti da persone giustificate dall’età o da un eccesso di testosterone) si può capire perché l’elettore riformista e moderato rimbalza sempre via dalla sinistra.

    Forse c’è ancora l’idea massimalista che si sia destinati a vincere, in groppa al cavallo della Storia, anche con la forza della rivoluzione armata laddove il popolo bue, soggiogato e gambizzato da una qualche forma d schiavitù cerebrale, non voti come si deve, ovvero contro il fascismo/nazismo che si incarna di volta in volta in questo o in quell’avversario politico.

    Mi chiedo se questo atteggiamento bellicoso da rivoluzione permanente, zeppo di posizioni ideologiche ammuffite e soluzioni di governo già vecchie nel secolo scorso, che è più una zavorra che uno zoccolo duro per la sinistra, verrà mai abbandonato in favore di un moderno e costruttivo atteggiamento di proposta e collaborazione.

  91. t_floyd

    Piti che se ne sta su una panca in Svezia o in pub inglese, e parla di Berlusconi… Visione mistica! Almeno il buon Hemingway ci beveva – nei bar – e non disdegnava una palpatina alla svedesella, se del caso. Ma no Piti preferisce il complesso di inferiorità nei confronti dell’inglese alticcio, o della biondona svedese (e dico svedese roba che uno a nominarlo piange dalla depressione), che credo nel momento veda un italiano pensi, se proprio deve, prima di tutto a chiudere a doppia mandata le pieghe della gonnella… stereotipi per stereotipi almeno usiamo quelli di voga, non i tuoi costruiti in un laboratorio ossessivamente piagnone e lontano anni luce dall’idea che all’estero hanno di noi, e te lo dice uno che abita nella Franscià di Carlà… Au revoir à ja mais plus! E spero valga anche politicamente parlando

  92. t_floyd

    Totus politicus… liberati dall’ossessione, vivrai magari meglio e vincerai forse qualche elezione, e si torna l punto iniziale di Sofri né pìu, né meno.

  93. Massimo

    @Broono: Cavo amico, vinuncio a spiegave la diffevenza tva ideale ed ideologia. Comunqve, non sono leghista, dato che voto PD e sono di Voma. Pveciso che non ho mai pisciato nei povtoni, se non una volta ma evo con Lapo e avevamo bevuto tvoppo pessimo Moet. Poi hai vagione, le auto col neon blu sotto sono ovvibili e le vendono solo ai leghisti di Bevghem (come pev altvo gli zoccoli agli olandesi e i mandolini ai napoletani). Cosa vuoi, è sempve più difficile vivere in democvazia. Ti saluto, povto a pisciave i levievi.

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  95. piti

    t_floyd, certo che sparare giudizi a a vanvera ti costa davvero poco. Gli stereoptipi, l’ossessione…

    Quando non c’è risposta nel merito la butti in un sarcasmo povero e saccente, da bottega del barbiere. E si vede che c’era molto da aspettare, nel tuo caso.

    Passo e chiudo.

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  97. eraclito

    Ringrazio Luca per aver permesso i commenti. Sono uno spaccato drammatico e sconfortante dei problemi del centrosinistra italiano.

    Il commento di Luca a queste elezioni è inattaccabile: quando le elezioni sono state trasformate in un referendum su Berlusconi, ha quasi sempre stravinto. Non vuol dire che sia sbagliato. Vuol dire che non può essere l’unico argomento. Rendetevene conto: agli italiani non importa. Il problema non è che non si parla abbastanza dei lati oscuri di Berlusconi: se ne parla fin troppo. Il problema è che importa a pochi, pochissimi. Siamo destinati alla catastrofe se gli unici argomenti sono questi.

    Opporsi a Berlusconi è cosa giusta, doverosa. Il problema è che l’ossessione di gran parte del ‘popolo’ di centrosinistra, unita all’inettitudine, all’incapacità dei partiti ci ha portati al disastro. Non è stata offerta un’alternativa. Dovremmo essere più concentrati a offrire soluzioni diverse, valori diversi un’alternativa. Dovremmo parlare a chi finora ha votato berlusconi o lega: operai, casalinghe, pensionati. Gente che invece da certi discorsi sembriano disprezzare come se fossero minus habens che ‘non capiscono’. E’ questo che significa essere di sinistra? E poi l’attacco personale, i girotondi vari, le manifestazioni, raiperunanotte, luttazzi, eccetera sono riti collettivi di questo popolo. Ma ai nasi di molti italiani (evidentemente la maggioranza) finiscono per ‘puzzare’ di comunismo, estremismo. Così non si vince. Non hanno mai datto guadagnare un voto.

    L’unica alternativa dovrebbe essere il Pd. Ma il Pd è stato ucciso mentre era ancora in fasce. E poi è stato capace di suicidarsi anche commettendo errori gravissimi: Bologna, Abruzzo, Lazio e pure la Campania. In qualsiasi paese dopo una serie di catastrofi di questo genere si sarebbe fatta piazza pulita. E invece sono ancora lì i D’Alema, i Bersani, i Veltroni (15 anni fa erano già ministri, non so se ricordate). Così si perderà sempre.

  98. t_floyd

    Beh dare del saccente a me è il colmo dei colmi, tu che con un leghista che la sera arriva a casa, scola la pasta e si abbiocca vedendo Maria de Filippi (parole tue) non ci scambieresti nemmeno un buonasera. Comunque il merito delle cose che dici è talmente imbolsito, trito-e-ritrito, da Barbara Spinelli de noantri, che risponderti senza farsi una grossa risata sarebbe davvero troppo difficile. Cosa dovrei rispondere ad uno che crede che siccome la sera mangia caviar e champagne, posta indimenticabili schizzi impressionisti con un Mac, e perché no VOTA BERSANI (!?), ha le qualità morale per spargere fango su persone normali, che hanno solo la malaugurata idea di votare BOSSI(!?). Scusa ma con i Talebani à la gauche caviar non esiste spazio di compromesso alcuno, si riempono la bocca di fois gras e di fascismo senza rendersi conto che tanto democratici non sono, o i voti li pesiamo meno se vengono da gente che puzza, magna pane e salame e gioca alla Playstation?

  99. Massimo

    Concordo con eraclito, questo disprezzo antropologico per chi non vota a sinistra è stucchevole e autolesionista. Il concetto che chi vota Berlusconi è un lobotomizzato dalla TV e invece chi legge Repubblica un figo immenso è quanto di più razzista possa esistere. Gli italiani questi sono, nel bene e nel male, non dimentichiamoci che hanno votato per mezzo secolo per la DC, dico la DC! E siccome siamo in democrazia e non c’è PolPot, l’unica cosa che possiamo fare è cercare di portarne alcuni, i meno distanti da noi e ideologizzati nell’altro verso, dalla nostra parte, convincendoli che ci sono altre e migliori soluzioni ai loro problemi/aspirazioni/desideri che non quelle offerte dalla destra. Non c’è altro modo. Ci voglioni leader credibili, lavoro costante, ci vuole soprattutto umiltà, quello che manca del tutto alla nostra sinistra attuale.

  100. Bvzpao

    Rispondo a piti e dico, sempre più convinto, che sì: preferisco l’amorale al moralista.
    Per il resto t-floyd si esprime tanto meglio e chiaramente del sottoscritto che quoto qualunque cosa dica!

  101. biagio

    Nella mia cittadina, centro Italia, l’amministrazione di centrosinistra lo scorso dicembre ha indetto un concorso per istruttore informatico. Il bando è stato pubblicato a metà mese ed è rimasto all’albo pretorio il minimo indispensabile previsto dalla legge.
    Alle prove, sotto Natale, hanno partecipato in quattro – diconsi quattro – e alla fine è risultato vincitore un ragazzo che è figlio e nipote di due dirigenti del Comune.
    Più tardi l’amministrazione è stata costretta ad annullare tutto per la giusta levata di scudi dell’opposizione, ma la domanda si pone lo stesso: sarebbe questa la superiorità morale degli amministratori di sinistra?
    Che “sono tutti uguali” la gente lo ha capito da un bel po’, sarebbe ora che lo capissero anche certi militanti ottusi e autoreferenziali. Prima di dare dei delinquenti agli altri, a prescindere, sarebbe meglio guardare in casa propria e fare un po’ di pulizia.
    La doppia morale lasciamola ai cattolici, per favore.

    Io a votare non ci sono andato.

  102. piti

    floyd, allora ti tiro giù dalla tua boria di sociologo da tre palle un soldo.

    La Lega? Meglio la Lega? Quella che prende per il culo i fessi che la votano al Nord e poi lascia fare al Governo di cui fa parte quando dà 140 mln al Comune di Catania, regala miliardi euro al buco perenne della Regione Sicilia e non so quanti a Roma capitale?

    Quando dico che l’operaio torna a casa e si attacca alla tv, e di lì trae troppo della sua visione delle cose, non lo dico con sprezzo. Mi rendo conto che chi funziona in modo binario come te stenta a cogliere.

    Mi addolora, mi viene rabbia, se il corpaccio del Paese (alcuni dati parlano del 70% dell’Italia che usa la tv come principale o unico mezzo informativo) si abbevera a un pozzo avvelenato qual è la tv. Ma mica si può legittimare l’acqua del pozzo avvelenato perchè è l’unica che conosce l’operaio.

    Ah, e l’operaio, a proposito. Vota Lega. La Lega è appena appena alleata con il PdL. Cioè con il partito più classista, sprezzante, oligarchico socio-economcamente nei suoi obiettivi che esisita in Europa. Bella mossa, complimenti.

    Ma a voi piace prendervela con il radical chic, è sempre stato così, vuoi mettere come si fa poca fatica? E come si fa bella figura?

    Poi, saper mettere in fila i pensieri e la logica secondo una gerarchia di senso e non di emotività patetica, capisco che sia più facile e che tu ci cada dentro come una pera matura.

    Il PdL? Quello che rastrella voti in Meridione pur essendo alleato e condizionato da un prtito, la Lega, che dichiara di volere fare un federalismo che in due anni metterebbe in ginocchio tutto il Mezzogiorno, perchè il reddito consumato al Sud è del 25% superiore al reddito prodotto nella stessa area?

    La Lega che finge di prendersela col nero e il rumeno, e poi è votata da chi ha la mamma portata in giro dalla badante (rumena) e ha il laboratorio dove usa come manodopera il nero?

    Dico, ma cosa credi,

  103. Federico Pacciani

    Credo che Luca semplicemente volesse dire, in altre parole, che il PD latita, in svariati sensi, e l’unica identità che propone è quella contro il pres del cons, unico punto d’unione tra gente che non ha altro in comune. Come si può pensare alle alleanze in questo momento,se neppure all’interno del partito c’è coesione?? L’antiberlusconismo può essere una base comune di valori, magari di fatto e non solo a parole, ma non può essere un programma di governo o di alleanza, ovviamente.

  104. Wizardo

    la verità, se posso permettermi, è che un tempo la sinistra era il prodotto di un’alleanza tra le intellettualità del paese (anche ahimè radical chic) e la “classe operaia”, che poi solo operaia non era. laddove le idee nascevano soprattutto dalla prima, il cui ruolo creativo e innovativo era riconosciuto dalla seconda.
    oggi è passata l’idea che a contare non è l’intelletto, la sofisticazione analitica e creativa, ma il fare le cose. non necessariamente giuste, o necessarie. ma cose. e non è un caso che il campione di questo nuovo orizzonte politico sia l’imprenditore, soggetto che in italia in media ha un titolo di studio più basso dei suoi impiegati.
    l’intellettualità si è rotta le palle di non essere ascoltata da ciò che rimane della “classe operaia”, ha abbandonato la politica per dedicarsi ad attività sicuramente più divertenti e remunerative.
    probabilmente vive anche meglio.
    la “classe operaia” rimane quindi sola, vota per il “partito del fare”, mentre il fisco la munge senza pietà in un orizzonte di evasione generalizzata, e sfoga le sue frustrazioni nell’invidia sociale di ciò che non le appartiene più. quella sinistra elitaria causa di tutti i suoi mali.
    la verità è che è invidiosa, sola e abbandonata.

  105. Giordano

    @t_floyd

    d’altro canto non è che i politici e i votanti di lega e pdl abbiano grossa considerazione dei votanti di sinistra. ci sono operai che votano a sinistra e che alla sera invece di addormentarsi con la de filippi provano ad addormentarsi sul giornale. Per questi non si chiede rispetto nemmeno quando lo stesso presidente del consiglio li definisce co****ni o comunisti anche quando il comunismo non sanno neanche dove sta di casa.

    A nord i leghisti si divertono a dire “non siamo noi ad essere razzisti, sono loro che sono terroni” (o negri, o rumeni,ecc).
    Beh allora io posso permettermi di dire che non sono io ad essere radical-chic. sono loro ad essere rozzi, ignoranti o spaventati.

    per quale motivo è “legale” o sdoganato il razzismo contro terzi (sono veneto e quando dico sdoganato intendo proprio sdoganato) ma non si può dire che il leghista è razzista (e razzismo = ignoranza)?

    Se considerarmi (mediamente) più informato di un razzista che ha come orizzonte culturale la de Filippi è snob allora si, sono snob! e allora?

    Ognuno di noi si considera migliore o peggiore di qualcun’altro: lo facciamo sempre nella vita, nel lavoro più o meno consapevolmente.

    Io però cerco di non discriminare per nascita (nazionalità, pelle) ma per le azioni che una persona fa.
    E poi, quando lo faccio, come ora, poi mi sento uno schifo e vorrei rimangiarmi quello che ho detto.

  106. Marco Berti

    @ piti: guarda, ho sempre avuto un certo disagio a dire pubblicamente che mi piaceva la politica dell’ultimo governo Prodi sull’evasione fiscale, per paura di quelli con gli angoli della bocca rivolti verso il basso (cit. Bordone) che mi dicevano: maddài, Prodi, il prete, l’inutile, non ha combinato niente di buono, incapace di governare, non è di sinistra, è un ex democristiano…
    Poi però, di fatto, mi sembrava che l’aria stesse cambiando, i possessori di partite iva (lo sono anch’io) fossero quantomeno un po agitati dall’andazzo, ma come, tracciabilità dei pagamenti? vuoi vedere che…
    Era solo per dire che sono contento di avere trovato qualcuno/a che ha avuto la mia stessa opinione. Tutto qui.

  107. piti

    Grazie, Marco. Per quanto mi riguarda, mi onoro di essere un prodiano di ferro.

    Non a caso Prodi fu massacrato dai cannoni catodici del Cavaliere. C’era il pericolo che, nel tempo, facesse migliorare l’Italia e (orrore), gli Italiano cominciassero a capire qualcosa. La madre di tutti i mali, per Berlusconi. CHe alla lunga si capisca che in un Paese civile si stia meglio. E dopo, come fai a riprenderli?

    Con una non maggioranza in Senato (che è sempre stata rappresentata come se fosse una colpa sua e non un risultato di voto), ha cercato di limitare il cancro dell’evasione fiscale, di introdurre norme contro gli incidenti sul lavoro, contro le lettere di licenziamento pre-datate, ha tenuto la schiena dritta (da cattolico adulto) nei confronti del Vaticano, ha ridotto l’indebitamento pubblico in relazione al PIL.

    Queste sono le sue colpe: che, unite all’averci fatto entrare nell’euro durante il suo primo governo (cosa che era quotata come lo scudetto all’Atalanta), lo hanno reso il Nemico, da sputtanare nel peggiore dei modi. Mai con argomenti, solo con allusioni a cose indicibili che noi ci capiamo.

    Come fai a difenderti da metodi mafiosi del genere, in questo Paese? Dove tanti, come l’ineffabile floyd, se dici che è male che tanti si abbeverino solo di tv, ti danno dello snob di merda, dell’elitario e praticamente del cagacazzo?

    Con Prodi, per prenderlo per il culo non sapevano più cosa inventarsi. A Striscia la notizia (noi cagacazzo amiamo vedere che cosa viene propinato ai servi della gleba) lo derisero per come caricava i bagagli sulla Lancia station wagon per andare a sciare. Perchè il prof Prodi se andava in vacanza, metteva due valigie sulla macchina, faceva salire la moglie e guidava fino alle Dolomiti, si metteva la cuffia di lana e giù per le piste. Ma qua piace Berlusconi, che usa uomini e donne come servi e puttane. Siamo dentro un brutto film sulla decadenza dell’Impero di Roma. L’unico modello interiorizzato, evidentemente, dal Paese.

  108. t_floyd

    Vabbeh ragazzi che vi devo dire avete ragione voi. Tralascio i soliti insulti gratuiti di Piti, mi rimbalzano addosso, e se non si rende conto che insultare è l’essenza stessa di quell’elitarsimo che lei non crede di avere, beh poco male, non è che si possa cavare buon vino dalle rape! Poi scusa tu riversi su di me accuse gratuite (boria, saccenza) che trasudano dalle tue parole come il grasso trasuda dal pecorino; te la metto giù casareccia giusto per stizzirti, ché quando sei stizzita dai il peggio di te e mi diverti. Però scusate: tutto bello quello che dite, tutto buono e giusto. Come al solito volete mettere le brache al mondo, e non distinguete le vacche nere perché la notte del pensiero in cui versate è nerissima anch’essa. Dato che l’Italia è DATA – a meno che non vogliate abbracciare una follia lucida tipo BR e ribaltare con la rivoluzione una realtà che non vi piace – cosa proponete affinché politicamente le cose possano cambiare? Corsi serali al leghista straccione, perché si metta a leggere i libri di Roth invece che Rotthare? Abbattere il puzzone, pedofilo e stupratore di consenso sbattendolo in galera alla Travaglio? Credete che il consenso di destra ne risulterebbe sconvolto? No la gente che ieri lo votava, voterebbe il giorno dopo Tremonti o Fini o chi per esso. Basterebbe loro farne un feticcio da esporre, perché la gente non è stupida come credete voi: se vede accanimento giudiziario, checché ne pensiate voi, tralascia di considerare i casi in cui la responsabilità penale è forse più lampante! Suvvia non è difficile capire, Piti ci arrivi anche tu con buona volontà, è come la storia de “al lupo al lupo”. Il problema è sempre il solito: considerare aprioristicamente uno di sinistra come moralmente superiore. Salvo poi scontrarsi con la realtà che se ti mostra che al puzzone piace la gnocca giovane, all’ex giornalista democratico, cattolico adulto governatore del Lazio, piace il manganellone brasilero. Credete che non sia devastante tutto questo? È l’effetto è direttamente proporzionale alla convinzione di superiorità di cui sopra, visto che se cadi da una altezza di 5 cm, ti fai un graffio, se invece da una di alcune miglia ti spappoli a terra. Ma questo voi non lo capite e vi crogiolate nelle vostre analisi strampalate ed eticamente correte. E chi vi schioda mai! Nemmeno milioni di sconfitte lo faranno. E intanto il puzzone avrà vinto perché si sarà creato(come già lo ha fatto dal 94 in avanti)gli avversari a sua (non)immagine e (non)somiglianza. Quelli che vanno in guerra con uno stuzzicadente in mano credendo sia un bazuka! AUGURONI!

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  111. piti

    floyd, quanta confusione che hai nella testolina.

    Confondi un effetto con una causa.

    Non agitarti, che le ideine ti si placano e magari si assestano al posto giusto.

  112. t_floyd

    esistono anche cause mediate, effetti interrelati con le cause, ma è fiato perso, non è che si possa star qui a spaccare il capello in quattro e fare un corso di filosofia della scienza a chi crede che Prodi sia stato un ottimo presidente del consiglio. AMEN

  113. Marzio

    Quoto t-Floyd. Esiste pure il caos deterministico. E nulla in natura è causale linearmente. Tanto meno in sociologia.

    Quando la sinistra (e i suoi elettori) comprenderanno questo e la differenza con la quale è stato percepito il Prodi Uno rispetto al Prodi Due, forse qualche passetto avanti lo si farà.

    Berlusconi è quello che è. Lo sappiamo.
    Ma anche i DS sono quello che sono. E B. non ha fatto altro che riempire i vuoi enormi lasciati prima dal PDS poi dai DS ed, infine, dal PD.

    Che tipo di sicurezza sociale vuole il PD per i cittadini?
    Che strategia fiscale vuole adottare? Quella brivido, terrore e raccapriccio di Visco? Oppure una strategia virtuosa di incentivo alle aziende anche piccole? La maggioranza degli imprenditori non sono evasori fiscali.
    E finiamola pure con la favola e la demagogia che il dipendente paga le tasse fino alla fine.
    In molti settori di molti distretti industriali il fuoribusta è pratica diffusa per remunerare lo straordinario.
    In questo caso chi è l’evasore? L’azienda che paga il dipendente con il nero oppure il dipendente che accetta di essere pagato in nero?

    Sull’evasione fiscale è paradossalmente semplice la soluzione. Perché non si da un vantaggio fiscale anche al privato che acquista beni e servizi? Il grosso dell’evasione è lì, nel contatto tra l’azienda/professionista e privato.
    Lo si vuole fare. Lo si faccia. Ed il nero sparisce come neve al sole.
    Ma né il PDL né il PD lo vuole. Perché?

    Io sono un elettore di sinistra. Ma finiamola di pensare che da una parte ci sia la virtù e dall’altra no.
    In fondo non è quello che predica B. a ruoli invertiti? Loro sono l’amore e noi l’odio.

    Ragioniamo. Pensiamo. E non distruggiamo, come, mi pare, qualcuno abbia già cominciato a fare.

    Ciao

    Marzio

  114. b_mario

    Non ricordo dove ho letto che una volta Berlusconi si è espresso in questi termini: “gli elettori sono come gli alunni di scuola media e nemmeno dei più svegli”. Queste parole possono anche dare festidio ma dicono molto sul metodi che vengono usati oggi per cercare il consenso ad ogni costo. Secondo me a sinistra si perde perchè si è convinti che la società italiana, anche e soprattutto grazie alle battaglie della sinistra medesima, sia ormai una società evoluta sotto il profilo sociale, in pratica ci si illude di essere simili alle grandi democrazie euopee o americana. Sotto questo profilo si leggono meglio i voli del tacchino fatti a sinistra rincorrendo temi quali i “matrimoni gay” “la fecondazione assistita” “la difesa delle minoranze e degli immigrati” “l’ambiente” tutte cose bellissime per carità ma la società italiana NEL SUO COMPLESSO di testa, forse, li avrà anche elaborati ma di pancia non li ha mai digeriti. Ma ve lo immaginate il vecchio PC a cavalcare temi come questi? La verità secondo me è che a differenza di qualche decennio fà gli italiani ora vanno in giro con lo smartphone, guardano la TV LCD, comprano macchine euro 5 con l’esp, ma quando vanno a votare, ed in questo Berlusconi ha ragione, continuano a ragionare esattamente come quando sceglievano tra PC e DC. Occorre presentare loro una VISIONE DEL MONDO ALTERNATIVA ALLA DESTRA e non migliaia di singole ricette per la risoluzione di piccoli o grandi problemi che poi cambiano di anno in anno. Ma chi potrà mai risolvere i problemi della crisi mondiale? siccome non ci è riuscito Berlusconi pensano di riuscirci da sinistra?

  115. Massimo

    Faccio un esempio concreto. Il PD vuole prendere un milione di voti dalle “partite Iva”? Introduca la “proforma invoice”, la fattura proforma come esiste in tutti i paesi civili. Se io faccio un lavoro da 1000 euro di cui 500 sono spese e il cliente non mi paga succede che: ci ho rimesso il lavoro, i 500 euro di materiali, i 200 euro di Iva (20% di 1000) che sono costretto a versare comunque entro tre mesi, altri 200 euro di tasse a fine anno (il 40% dei 500 mai incassati). Lo stato mi ha estorto 400 euro a fronte di nulla realmente percepito. Con la fattura proforma, io dichiaro di avere fatto il lavoro ma emetto la fattura vera solo dopo che il cliente mi ha pagato. Altro che le stronzate sulle escort di Berlusca, queste sono le cose che spostano i voti.

  116. Broono

    Ehm…guarda che esiste già.
    Io sono un p.iva e la fatturazione proforma la utilizzo da almeno 3 anni e non perché me l’abbiano permesso, ma perché fino a 3 anni fa fatturavo regolare fin da subito, con tutti i rischi del caso (corsi e puntualmente arrivati) mentre un giorno ho deciso di passare alla proforma.
    Cosa per fare la quale mi è servito il tempo, appunto, di deciderlo.
    Quindi non so, se la sinistra oggi mi dicesse che per conquistarmi mi offre finalmente e come in tutti i paesi civili la fattura proforma, altro che darle il mio voto.
    Passo al “Berlusca” per manifesta superiorità.
    Chè lui almeno sa come funzionano le fatture, almeno quelle, e in che paese abita.
    O forse ho compreso di nuovo male io.
    Nel caso mi scuso, ma ti chiedo allora di essere più chiaro, perché magari dietro il tuo ragionamento c’è un vantaggio che io oggi, titolare appunto di P.Iva, mi perdo.
    Se al contrario vuoi entrare nel discorso dei P.Iva con qualcosa che sposti i voti, beh non so che lavoro tu faccia (e se quindi sei colpito dallo stesso problema) ma nel mio settore se inferno c’è (che permette un rapporto schiavi-padroni pari e forse superiore a quello del rapporto di dipendenza effettiva nel quale comunque una forma di trattativa è possibile quantomeno a monte) quell’inferno è la giungla dei termini di pagamento.
    Ho clienti che come termini ufficiali (quelli ai quali si somma poi non meno del 50% dello stesso in termini di “elasticità” discrezionale)(discrezionale sempre loro ovviamente) di pagamento ti sparano come se niente fosse 180 giorni.
    Data fattura.
    Fine mese.
    Al 15 del successivo.
    Faccio lavori a gennaio per i quali vengo pagato ad agosto.
    Dell’anno dopo, a volte.
    Ed è giungla nel senso che chiunque può fare il suo, non c’è regola.
    Tu vuoi fare 6 mesi?
    E sei mesi imponi.
    A me resta se accettare o meno.
    Ora se pensi che un titolare di p.iva è oltretutto soggetto alle ovvie flessioni stagionali che immagino esserci in qualunque settore, capirai perché tutto questo ci porta ad avere periodi con flussi di casa da nababbi, seguiti da mesi nei quali ti levano il bancomat per superamento della linea zero sul conto.
    Ora tu dirai “Impari a gestirti i flussi”.
    Certo, ci mancherebbe, è la caratteristica principale per poter lavorare con p.iva.
    Ma vogliamo entrare nel terreno delle scadenze fiscali?

  117. Wizardo

    cambieremo questo paese con la fattura proforma. evviva.
    come non averci mai pensato?

  118. piti

    ah, e termino: floyd a un certo punto dice parla dei miei soliti insulti. Rileggo il mio commento precedente il suo.

    Lo chiamp ineffabile.

    Ehi, filosofo della scienza, ineffabile non è un insulto.

    O forse sospetti di meritarli e senza neanche rendertene conto già te ne difendi.

  119. Marzio

    Quando comprenderemo che nella scala di Maslow
    http://it.wikipedia.org/wiki/Abraham_Maslow
    l’elettore medio italiano è al livello sicurezza.
    Se non viene soddisfatto il bisogno di sicurezza (sociale, economica) non vedrà le altre necessità superiori.
    Se vogliamo discutere di stria primaria dell’embrione, di PACS, di bioetica, dei festini di B. e di molte altre cose, continuiamo a farlo. Sapendo che non si vinceranno le elezioni, pero’.
    Per vincere bisogna discutere di sicurezza sociale e tasse.
    Punto.

    Ciao

    Marzio

  120. umanesimo

    @marzio
    I pacs e l’embrione sono problemi concreti che riguardano moltissimi italiani;
    I festini di Berlusconi infine si riferiscono alla credibilità del nostro premier, fattore che rasenta lo zero nelle relazioni internazionali. Quindi anch’essi hanno una ricaduta concreta nella nostra vita: il modo in cui il nostro paese è percepito dai partner esteri pregiudica la possibilità di concludere accordi economicamente e politicamente vantaggiosi.
    Il discorso sulla sicurezza sociale appartiene invece alla sfera della percezione soggettiva (vedere il diverso per la strada e avere paura) e non ha perciò nulla di concreto, a meno che tu ti riferisca al populismo come forma di relazione con l’elettorato.
    Il discorso sul fisco è invece – e su questo ti dò ragione – qualcosa che andrebbe affrontato a livello strutturale dalla sinistra. Ma – se ci fai caso – neanche la destra fa nulla di concreto sul fisco (a parte lanciare slogan) perché materia afferente a logiche transnazionali su cui i governi nazionali non hanno probabilmente un potere reale.

  121. Marzio

    @umanesimo
    Sulla concretezza e l’assoluta rilevanza delle problematiche dell’embrione la pensiamo nel medesimo modo. Sulla legge 40, approvata non badando a calpestare i diritti delle coppie sterili in generale ed il corpo delle donne in particolare, penso il peggio possibile.
    Detto questo, non credo che su un’aspetto così delicato e sensibile possa spostare le sorti di una campagna elettorale.
    In Italia, purtroppo, non si tutelano più le minoranze, siano essere coppie con problemi procreativi, gay, coppie conviventi, ecc.
    Se una democrazia è tutela delle minoranze, forse l’Italia non lo è.

    Mentre sia la sicurezza sociale percepita (non effettiva), sia l’aspetto fiscale possono cambiare le sorti di una campagna elettorale.

    La lega cavalca il primo aspetto, il PDL (in qualche modo) il secondo.

    Di sicuro non si vincono le elezioni dicendo che si tasseranno i patrimoni superiori a 150-200 kEuro.

    La sinistra deve pensare, ripensare e riripensare a questi aspetti e proporre un nuovo orizzonte.

    Questo, unito all’oblio del Prodi Bis potrebbe dare qualche speranza.

    Ciao

    Marzio

  122. maxx

    La sinistra è CONTESTAZIONE da sempre,
    la gente è stanca di lamentosi contestatori.
    Un’individuo prima di contestare dovrebbe provare a fare qualcosa ed essere lui stesso contestato.
    Intaccare la vita privata di chi ci dirige è un’atto di vigliacca impotenza.
    In Italia è la normalità, se vuoi demolire un’avversario non cercare di fare meglio di lui ma spialo e trova una sua debolezza anche se non influenza il suo operato e se non ci riesci puoi sempre calunniarlo.
    Se domani mi presento in questura ed espongo una falsa querela contro il vicino antipatico, questo come minimo per difendersi deve spendere una fortuna di avvocato e aspettare 10 anni prima di avere la sua giusta ragione.
    La gente è stanca di contestatori vuole fatti veri non quelli dello scorso breve governo.
    Prima di odiare e opporsi ad una persona o un’idea proviamo a vedere come e perchè la pensa così, proviamo a collaborare e a proporre,

    Berlusconio non è un santo,
    ma di sicuro per la pensione non ha bisogno di rubare i nostri soldi facendo il governatore di un popolo CONTESTATORE.
    Sono contento che gente rozza e normale come Bossi
    abbia il voto degli Italiani.
    Invece di sventolare la falce e il martello su un campo rosso sangue, uniamoci sereni tutti insieme con il tricolore.
    Ciao
    Max

  123. piti

    Sono sinceramente grato a Max per il suo commento.

    Anzi, fosse intervenuto prima, mi avrebbe risparmiato una certa fatica.

    E’ difficile, con interlocutori prevenuti in virtù di schemi precostituiti (ignorante = innocente e innocente = nel giusto, da cui ignorante = nel giusto), dimostrare che deplorare le analisi troppo grevi non significa fare il decadente nostalgico con un Adelphi in una mano e una vecchia cassetta musicale degli Inti Illimani nell’altra.

    Invece, Max, con il suo esemplare intervento, mi facilita il compito. Poi, naturalmente, e qui ci piazzo la citazione (ognuno ha le sue perversioni), Brecht (forse) disse che se quando si parla non ci si capisce, chi parla deve cercare di spiegarsi meglio, ma chi ascolta deve sforzarsi di capire. E non ho fiducia, lo dico senza sarcasmo ma con desolazione, che chi potrebbe capire si fermi a fare lo sforzo che necessita per.

    Finisco con un’osservazione creazionista, intesa come contrapposizione all’evoluzionismo.
    Max, dal nick che ha scelto e dal mezzo che ha utilizzato per portare all’nor del mondo il suo pensiero, probabilmente è giovane. Magari non ha neanche trent’anni.
    Dice le stesse cose, con le stesse parole, gli stessi schemi mentali e gli stessi retropensieri, che avrebbe detto sul caso in questione il mio povero nonno buonanima, che era del 1901 e che se fosse ancora al mondo il mese prossimo avrebbe compiuto 109 anni.

    Cioè, ottant’anni di storia umana e siamo sempre lì. Forse hanno ragione i preti, non possiamo essere frutto di un processo evolutivo.

  124. Massimo

    @Broono: Ti tisponderei nel merito se non fosse che: A) l’argomento fatture è ampiamente off-topic, come si dice in gergo, ed anzi mi scuso per averlo tirato fuori; B) di ampi brani dei tuoi post, e specialmente dell’ultimo, mi sfugge il significato, non capisco cosa vogliano dire. Il dare per scontato che ciò sia un mio limite non risolve il problema. PS. In ogni caso, la fattura proforma è consentita solo per i servizi, solo entro un certo fatturato e fiscalmente vale meno della carta della pizza. Se i finanzieri ti trovano che hai venduto una mela con la proforma e non trovano la fattura vera corrispondente ti fanno un culo così.

  125. Pingback: Un commento. « Monodi – New Barbonia

  126. Massimo

    “This comment was originally posted on FriendFeed”
    E sti cazzi, no?
    Questo è il blog di Luca Sofri, se ve ne piace un altro andateci. La sindrome di Paolini, farsi pubblicità alle spalle di uno famoso.

  127. luottardi

    Balle!! Il PD non ha fatto alcuna campagna di
    antiberlusconismo.
    Possibile sentire queste balle?
    Gli scandali sono stati creati dal premier stesso.
    Vogliamo arrivare a dire che il premier
    fa scandali per guadagnare voti?

    Sono queste contorsioni mentali che portano
    la sinistra all’immobilismo.
    L’antiberlusconismo e’ cosa buona e giusta.
    Anzi doverosa.
    Il resto sono balle.

    PS
    Come preferenze personali poi, il cavaliere ha perso. Quindi lasciamo perdere la storia dell’antiberlusoconismo.
    Ha vinto la lega, e’ vero.
    E qui concordo, che per dirottare i voti
    da Berlusconi a sinistra (e non alla lega) ci vogliono programmi e persone forti e credibili.

  128. t_floyd

    Incredibile show dei cosiddetti pifferai, ultimo frutto avvelenato di questa riserva indiana che sembra la sinistra: linguaggio, forma mentis, categorie, tutto uguale e fumoso, inestricabile guazzabuglio di cacate (!) in serie. E poi mi dite che Sofri non ha ragione! Io fatico a capire di cosa parlate, cosa raccontate, cosa proponete al di fuori di questa mania di abbattere il puzzone ad ogni mezzo (con il 60% degli italiani tra le altre cose ohibò!). Sarò stupido come crede Piti, o ho smesso da tempo di fare uso di erba…

  129. Marzio

    OT On

    La sinistra italiana continua ad interrogarsi su Berlusconi e l’antiberlusconismo mentre la lega, avendo vinto le elezioni con un certo tipo di promesse, si sostituisce alle società scientifiche e, su mandato cattolico, vieta l’utilizzo di farmaci negli ospedali.
    Non si può dire che Roberto Cota non avesse avvertito:
    http://www.robertocota.it/news.php?id=291
    Mentre non ho trovato alcuna dichiarazione, in merito all’RU 486, sul sito di Zaia.
    Un altro ottimo risultato, in Piemonte, per le liste del Comico di Genova.
    Uomini che decidono sul corpo delle donne e sulla sofferenza delle donne.

    OT Off

  130. Broono

    @Padreralph:
    L’esercizio della critica, seppure esposto attraverso l’uso di un piccì, è già di per sé e soprattutto oggi una forma di attività (che non è attivismo) sulla quale non mi metterei a fare troppe gare a chi l’ha più lungo, vista l’inesistenza di un obiettivo definibile intelligente per tale gara.
    Persino l’insulto è a suo modo una forma di attività.
    Qualsiasi partecipazione, se attiva, è il risultato di un percorso personale che non può arrivare all’attivismo pratico senza prima essere passato attraverso una discussione, con sé stessi e con l’altro, a prescindere dal luogo nel quale questa discussione si svolge e soprattutto a prescindere dai toni che si scelgono per condurla.
    L’insulto è il primo vaggito di un’emergente critica non strutturata.
    All’insultante la scelta di approfondirla e quindi evolverla verso una critica più concreta, passo successivo possibile solo in presenza del precedente, come ogni passo definibile tale.
    La critica più concreta ha una sua funzione, pur ridotta ma non per questo marginale, anche se non tradotta in azione pratica, visto che non c’è guerra vinta con soli soldati, né con soli strateghi.
    Al critico, come sopra, la scelta di approfondire ulteriormente la propria critica, fino a farla maturare verso l’azione pratica e attiva.
    Tutto questo per dire che?
    Che queste gare a chi fa di più non solo lasciano parecchio il tempo che trovano, ma soprattutto rivelano che non sempre dietro l’azione pratica c’è un corrispondente spessore critico.
    “Fare” oggi è un temrine che sappiamo bene quanto sia stato svuotato del suo significato reale.
    Le piazze sono piene di gente che, prive di un precedente percorso critico, potrebbero col suo stesso tono porre la stessa domanda e probabilmente portarsi a casa la stessa sensazione di aver dimostrato il proprio fare di più.
    Ma è vero?
    Se sì, lo è solo in base alla dimostrata maggiore presenza in piazza?
    Anche senza tirar fuori il solito nome che ormai conta enne cento citazioni in questo tread, basta guardare tutte le forme di politica emergenti per trovarci gente che con la stessa modalità del citato di cui sopra portano persone ad “attivarsi” convincendole che per dire di fare politica è sufficiente la “partecipazione”, senza sprecarsi però nel chiarire cosa sia in realtà la partecipazione.
    Paretcipazione è anche andare ad un convegno per sentire la tizia o il tizio per più dei 30 secondi concessi al tiggì.
    Partecipazione è anche dedicare i pranzi in famiglia ad approfondire le realtà personali per aprire discussioni che, se possibile, anche senza spostare il proprio voto lo rendano magari più consapevole, percorso indispensabile per spostarli domani.
    Partecipazione, prima di essere roboanti striscioni, sono molte cose abbastanza umili e silenziose, che poca scena farebbero se appese ad un davanzale o al bavero di una giacca o all’orlo di una sciarpa.
    Se lei non sa questo, e dalla sua domanda si direbbe non saperlo, allora la partecipazione concreta e attiva della quale nemmeno troppo tra le righe si vanta, non è diversa da quella che riempie piazza san giovanni di persone che considerano attivismo l’essere inquadrati da una telecamera al solo scopo di far numero.
    Non è che la sua domanda non sia intelligente in sé.
    E’ che non è posta in maniera intelligente.
    Lo sarebbe se invece di chiedere quanti di quelli che qui espongono, ciascuno nella propria forma, il proprio senso critico, embrionale maldestro o sviluppato e maturo che sia, hanno effettivamente le mani sporche di asfalto come se la cosa di per sé fosse sufficiente per fare classifiche di consapevolezza e di partecipazione, avesse banalmente chiesto quanti siano quelli che si sentono all’interno di un percorso nel quale questa critica ticchettata su un computer, sente il bisogno di evolvere verso qualcosa di più pratico, e quanti invece considerano questo tipo di azione critica la fine del proprio percorso.
    La partecipazione collettiva, se considerata di per sé traguardo, può essere persino più pericolosa della sua assenza, se dietro non c’è prima un percorso personale fatto, anche, di confronti al suono di una tastiera che altro non è che il suono delle chiacchiere udibile nel bar di ieri.
    Lei ieri sarebbe entrato in un bar dove dieci persone discutevano di politca mentre fuori altre 100 spaccavano le vetrine, informando i presenti che al contrario di quelli fuori loro non stavano facendo nulla per partecipare ad un progresso comune?
    Se sì, l’avrebbe considerata un’uscita intelligente?

  131. umanesimo

    @marzio
    quello che sta succedendo sulla ru486 (venti post fa parlavi di questi problemi come “non concreti” e invitavi a mettere davanti a tutto fisco e sicurezza…) è un riflesso di una genuflessione della politica italiana (piddì compreso) davanti a una chiesa cattolica che oramai è completamente squalificata (se mai non lo fosse stata, squalificata) agli occhi del mondo, ma che continua a dettare l’agenda ai politici italiani (ce ne fosse uno – di politico del nostro belpaese – che avesse il coraggio di mandare a quel paese una chiesa medioevale che ora esulta per l’elezione di Cota…)

  132. Massimo

    Genuflessione? Chiesa cattolica squalificata? Io non sono credente, voto a sinistra ma trovo commenti come questi di una superficialità disarmante. Ma perché non si prende in considerazione che quella sulla 486 potrebbe essere l’opinione della maggioranza degli Italiani, i quali, guarda caso, votano per quelli che dichiarano di voler difendere, appunto, tali valori? Poi possiamo parlare di laicità dello stato, di diritti delle minoranze, ma non partendo da argomenti da bar come questi.

  133. umanesimo

    @massimo

    Scusami ma quali valori? La chiesa cattolica romana di quali valori è titolata a parlare? Quale credibilità può avere un’organizzazione di quel tipo? Con a capo un tipo che nel 2001 scriveva ai vescovi (con la controfirma di Bertone) di non denunciare i chierici pedofili alle autorità civili, pena la scomunica?
    http://www.guardian.co.uk/world/2005/apr/24/children.childprotection
    Mi segnali qualche politico italiano (anche della sinistra) che abbia elevato una formale protesta per un fatto del genere? Di Ratzy negli Usa fu chiesta addirittura l’incriminazione ma dal Vaticano fu opposto il fatto che era un capo di stato e quindi non processabile.

    E – detto questo sui “valori” della chiesa – sull’aborto è stato fatto un referendum tanti anni fa che la chiesa manco voleva, e i cittadini italiani (non quelli vaticani, che è uno stato teocratico) si sono espressi eccome, o no? Dimmi tu.
    E allora sia fatta la volontà di quei cittadini (la maggioranza) e non quelli del polacco o del tedesco di turno che si trovano a capo di un’organizzazione privata che peraltro propaganda come fatti realmente accaduti mere superstizioni non dimostrabili storicamente.

    La chiesa cattolica in Italia qualche anno fa era in grado di spostare non più del 3% di voti. Oggi persino di meno. Piazza San Pietro, finita l’ondata mediatica del polacco, va semivuota tutte le domeniche (il vaticanista di RaiTre è stato sospeso per averlo detto). Mi spieghi perché la politica di uno stato sovrano e democratico debba tenere, anche solo in minimo conto, le richieste (assurde) di un’organizzazione del genere?

  134. Massimo

    @unanesimo
    Concepire la laicità come una religione è legittimo, bisogna solo accettarene la conseguenza, che in questi termini il non credere è una delle molteplici varianti del credere e non fornisce alcun vantaggio ideologico, morale o di analisi della realtà.

  135. piti

    Massimo, dopo il brodo di pappagallo che hai voluto distribuire, e sul quale hai già torto marcio (la laicità dello Stato è la base e la religione una legittima opionione privata che però non può interferire con la laicità, così come uno può tenere per una squadra di calcio ma non imporre a tutti di esserne tifosi e sentirsi vittima di intolleranza se gli altri della sua squadra non ne vogliono sapere),rimane il fatto che:

    a) la 194 (basata sull’esito di un referendum) che è alla base della Ru486 non è a disposizione del primo arruffapopolo da quattro soldi che vuol compiacere la Chiesa. Con la storia della Ru486 a marcire nei magazzini ci si mette fuori dalla legge;

    b) il punto è che voi credenti pretendete di imporre a tutti, compresa la maggioranza dei non credenti, di comportarvi secondo i vostri principi. Non vuoi la Ru486? Non la assumi. Ma non impedisci agli altri, che hanno la legge dalla loro, di poterlo fare.

    E casomai non fate la minoranza vittima di una maggioranza totalizzante (che casomai siamo noi diciamo laici e/o di sinistra, a doverlo dire). Nessuno vi ha mai obbligato a niente. Vedete allora voi, baciapile che siete quattro gatti sovraesposti nella comunicazione, di non imporre niente agli altri.

  136. Massimo

    Piti, ma perché sparare queste cazzate ad alzo zero? Ma lo sai che le forme di laicità negli stati democratici sono molteplici e tutte molto differenti? In Francia non puoi esporre la croce, negli USA giuri sulla Bibbia. Esistono cose nelle società che si chiamano storia, cultura, religione dominante che non possono essere azzerate in nome di una sterile e astratta visione della laicità, altrimenti diventa essa stessa una religione e siamo daccapo. Paragonare poi una religione ad una squadra di calcio dà la dimensione di quanto sei ignorante. La 194, poi, è una buona legge ma se tu l’avessi mai letta, e non l’hai fatto, ti saresti accorto che la sua formulazione presta il fianco a molte critiche e/o interpretazioni contrastanti. Il bar al tuo confronto è un salotto di filosofi.

  137. Marzio

    Ricordo che la RU 486 è un farmaco.
    Solo un farmaco.

    Che c’entrano i presidenti di regione con la decisione di cassare un farmaco?
    Vedo in questa posizione dei neogovernatori, vedremo se portata alle estreme conseguenze, un “potente” segnale di disgregazione nazionale.

    Se l’Italia, il Governo Nazionale decide qualcosa, si fa.

  138. piti

    Quanti giri di parole, per giustificare una capziosa e subdola introduzione del fondamentalismo cattolico, quello più retrivo, ante Concilio Vaticano II, quello da Controriforma. Quanta ipocrisia. Si parlava della Ru486: quali ragioni hanni i governatori leghisti, se non compiacere i tuoi amici sepolcri imbiancati che stanno oltre Tevere, quali ragioni giuridiche, sociali, culturali? Quali di imporre ai corpi altrui una visione che non ha nemmeno l’avallo della legge?

    Il vostro parlare non è sì sì no no. Il problema che troppa gente casca ancora nei vostri sofismi malati, nelle circonvoluzioni logiche che permettono ogni genere di soperchieria vaticana ai danni della società laica (tipica, l’elusione dell’art 33 della Costituzione in merito alle scuole private senza oneri per lo Stato, il cui spirito è stato stravolto dalla bieca disonestà dei vostri ragionamenti disonesti).

    Aveva ragione Rousseau, il cristiano non è un buon cittadino, se non per caso.

  139. Massimo

    Ma infatti questa della RU486 è solo una uscita post elettorale per riscuotere gli applausi della Chiesa. Non credo che i “governatori”, pur essendo gli amministratori della Sanità, abbiano potere in tal senso. Bisognerebbe conoscere le leggi regionali in merito, se esistono, se contrastano con quelle nazionali, se c’è conflitto di competenza. Oddio, in Italia le leggi sono in genere scritte talmente male che tutto è possibile. Io credo che tra una settimana non se ne parlerà più e la 486 sarà disponibile dappertutto. Quello su cui, magari, potrà esserci battaglia è sulla sua somministrazione, se obbligatoriamente in ospedale o meno. Perché a quel punto potrebbe sorgere il problema dei medici obiettori. Vedremo.

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  141. ilmoro

    a mio avviso l’opposizione non può che essere anti berlusconiana, non fosse altro che per il fatto che B. personifica l’intero schieramento di governo (ne vedremo delle belle quando nn ci sarà più il re). Del resto non mi sembra che funzioni tanto bene neppure l’opposizione non anti-B. dell’ UDC…. Si consideri pure il fatto che la pura opposizione anti-B. dell’IDV tutto sommato ha tenuto botta.

  142. sterosso

    Io credo che il motivo per cui Berlusca vince è semplice e sempliciotto…ha il controllo delle tv e dei tg nazionali, compra spazi sulle radio…compra l’intervento della chiesa….di fronte a questa ”superpotenza mediatica” e di fronte ad un elettorato culturamente e moralmente sottosviluppato, il centrosinistra può vincere solo sotto la guida di una persona con un fortissimo carisma , che si rivolga allo zoccolo duro dell’elettorato di sinistra con seri programmi di solidarietà sociale , ma attenzione ….all’italiano medio devo promettere gnocca ed evasione fiscale, botte agli extracomunitari e tanto tanto amore per tutti…..l’Italia che esce fuori dalle ceneri berlusconiane è questa…

  143. cataldo

    In un Paese a maggioranza moderata e di destra come è l’Italia da decenni non credo avra’ più molta presa una politica ondivaga e incomprensibile. Ondivaga come lo è stata quella del PD nell’ultimo anno ma come lo è stata quella di tutta la sinistra negli ultimi 15 anni. Ricordiamoci le esperienze di governo della sinistra. Oltre all’entrata nell’Euro di Prodiana memoria, qualcuno ricorda cambiamenti epocali prodotti da quei governi di cui anche la massaia di Forlì può ricordarsi? Io ricordo solo che avendo Sindaco di Roma, Presidente della Provincia, Presidente della Regione Lazio, Presidente del Consiglio e Presidente della Comunità europea, a Roma, non abbiamo fatto cose straordinarie, anzi. Allora? Credo che vada semplicemente cambiata l’idea che spetta a noi riportare i conti a posto senza cambiare nulla. Rimettere a posto i mobili dopo la “festa della destra”. Forse è il caso di iniziare a pensare che governare significa cambiare, trasformare e non gestire. Su questo sono più bravi gli altri.

  144. intones

    Egregio signor Sofri, non sono per nulla d’accordo con lei. Ecco alcuni dati dimostrano che il suo ragionamento fa acqua da tutte le parti. L’IdV si è opposto con forza al berlusconismo (lo chiami pure antiberlusconismo se vuole) ed è passato in pochi anni dall’1% all’8%. Grillo idem: dallo 0% al 3% a livello nazionale presentandosi in sole 5 regioni. Il PD non si è mai veramente opposto al modello berlusconiano ed è passato dal 35% al 26%, forse “ha tenuto” in quest’ultima votazione perché ha cominciato a dire qualcosa, anche se molto timidamente. Gli italiani che non si riconoscono col modello berlusconiano vogliono un’alternativa, non un partito fotocopia sulle stesse posizioni dell’originale!

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