Il Secolo stamattina cerca di smorzare le polemiche sull’approvazione in commissione della retroattività sul Lodo Alfano, e titola “Come da copione”. Con questo volendo sostenere che non sia successo niente di imprevisto o contraddittorio ieri, come invece sostengono le opposizioni rimproverando ai finiani di essersi riallineati sui tentativi di Berlusconi di sottrarre se stesso a ogni confronto con le inchieste che lo riguardano. La discussione è aperta, e in molti confermano che sul Lodo Alfano la posizione di Futuro e Libertà è sempre stata favorevole, e che la retroattività è un accessorio ineluttabile del Lodo Alfano che altrimenti resterebbe privo di senso anche per i suoi promotori.
Non so, io ieri avevo notato che i finiani tardavano a spiegarsi sul voto in commissione, mentre di solito per ogni questione in dibattito i loro siti web offrono immediatamente reazioni e versioni e opinioni, soprattutto se si tratta di smarcarsi dal PdL. Il bilancio di stamattina è: Generazione Italia continua a non darne conto, il sito del Secolo riporta la posizione citata sulla prima pagina del giornale, e il magazine online di Fare Futuro ha un corsivo di Filippo Rossi che motiva la scelta sulla retroattività con il “realismo politico”, scrive di decisione faticosa e dura da mandare giù, e fa parlare i simpatizzanti delusi.
Ripeto, non so: non è il merito ciò che si discute qui. Si discute se ci sia stato un cedimento in commissione ieri, o se sia avvenuto quello che il “copione” prevedeva, come scrive il Secolo. Quello che so è che una settimana fa gli articoli di Repubblica, del Sole 24 Ore e di altri quotidiani riportavano queste parole di Gianfranco Fini, tratte da un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais:
«Sono aperto ad approvare un legge realmente “ad personam” che sospenda, come succede in altri paesi, i processi al premier e ad altre cariche dello Stato fino alla fine del mandato, sempre che non sia retroattiva e che non pregiudichi altri cittadini»
Al mismo tiempo, Fini se muestra abierto a aprobar “una ley realmente ad persónam que suspenda, como sucede en otros países [no cita ninguno], los procesos al primer ministro y otros altos cargos del Estado hasta el fin del mandato, siempre que no sea retroactiva y no perjudique a otros ciudadanos”.
In quel meraviglioso dettaglio del “[no cita ninguno]” che segue all’asserzione dell’intervistato, e che manca nelle versioni italiane, c’è tutta la differenza tra il giornalismo nostro e quello loro.
appunto, “come da copione”.
francamente, mi stupisco solo di chi si stupisce che i finiani alla fine abbiano votato come pareva a silvio
A Futura Memoria.
Fini e i finiani hanno votato il lodo Alfano retroattivo. Questo significa dire a Berlusconi: “Adesso non hai più scuse. Hai più di due anni di legislatura davanti, hai i nostri voti secondo il programma, ora – FINALMENTE – vedremo chi sei. La strada davanti a te è sgombra”
f.b., come è noto, io sono tra quelli che si stupiscono.
A te invece sembra ovvio che il leader di una forza politica (che vuole proporsi come alternativa legalitaria alla destra populista che attualmente comanda) decida di mandare al diavolo improvvisamente il capitale di consenso e fiducia e speranza che si era costruito negli ultimi mesi?
A destra stanno allineati e coperti, ok, a allora tutti a blaterare di fatica e responsabilità e realismo e a convincersi che doveva andare così; ma pensavano di farsi votare in futuro anche fuori dalla loro caserma – ci pensavano, altroché – e ora hanno buttato a mare tutto.
Se per te non c’è da stupirsi, francamente: boh.
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