Oltre a collaborare orgoglioso con Vanity Fair da diversi anni, lavoro in una redazione. Io sono il più vecchio, ma anche tra i ventenni i giudizi sull’opera di Claudio Baglioni si sono rivelati molto vari, quando l’argomento è affiorato per via dell’uscita di un nuovo disco dal vivo (doppio, si direbbe fuori da iTunes) del suddetto Claudio Baglioni. Ci sono alcuni duri e puri che associano Baglioni alla pura svenevole melensaggine – come già avveniva tra i coetanei miei quando eravamo ventenni – e altri che hanno maggiori indulgenze nei confronti delle immancabili melense svenevolezze della vita, che qualcuno deve pure cantare.
Insomma, è nato dibattito, e intanto ci siamo messi ad ascoltare questo nuovo “Per il mondo”: ed è noiosissimo. Arrangiamenti monocorde e totale mancanza di ritmo persino in quelle canzoni che una volta lo avevano, come “Via” e “Quanto ti voglio”. Così la fazione pro-Baglioni si è trovata drammaticamente senza argomenti, e allora abbiamo recuperato il vecchio “Alé-oó” dove “E tu come stai” aveva tutto un altro tiro. Era il 1982, e la fazione duri e puri ha cominciato a sbuffare e temere che io ricominciassi la solfa dell’Italia di Tardelli, e nella confusione è arrivata “Avrai”, e abbiamo tirato fuori gli accendini e i legnetti di cremino da succhiare e abbiamo fatto pace.
Ti presento un vecchio amico mio
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E’ che si è chiusa un’epoca! La vera forza di Baglioni, al di là delle sue ipotetiche doti musicali, era tirar fuori la sciampista che c’è in te, oltre e sotto ogni scelta di vita. Potevi studiare filosofia o lettere antiche, passare le serata tra reading di Heidegger e ‘dibbbattiti’ colti, ma ‘Strada facendo’ restava lì, sepolta in qualche aerea non ancora studiata della tua memoria, pronta a esplodere alla prima fila in autostrada o sotto la doccia.
Oggi che le sciampiste fanno politica e la politica suona Apicella attorno a un palo per la lap dance, Baglioni dovrebbe dimettersi da se stesso. Chissà che non diventi un esempio!
Qui a Roma lo abbiamo sempre soprannominato “agonia”.
Un motivo ci sarà…
È come le riviste dal parrucchiere o dal dentista, non le compreresti mai ma le sfogli tra il curioso ed il divertito. Di Baglioni acquistai 3 LP (!) della RC con i suoi successi (fine anni ’70) poi uno dei primi CD acquistati fu “Assolo”, altro live, che – riascoltato pochi giorni fa – è ancora un bel disco pieno di belle canzoni, ben eseguite. Cosa altro dovrebbe fare, in fondo?