Tanti anni fa, nel gruppo di amici che frequentavo nella mia piccola città, c’era una grande ammirazione per uno un po’ più grande di noi che era – si diceva – il distributore italiano di una raffinatissima marca di giradischi (piatti, dicevamo, per darci un tono): allora l’alta fedeltà era un culto esteso, non come ora che mp3 e ipod hanno sbriciolato ogni attenzione alla qualità audio. E ai pochi eletti di noialtri inconcludenti a cui capitava di accedere alla sua sala dimostrazioni, la superiore qualità di quei “piatti” era presentata attraverso l’ascolto di uno speciale disco in vinile che la società stessa aveva commissionato apposta a una band scozzese, i Blue Nile.
Era un disco bellissimo, notturno, piovoso, con una voce profonda e suono di grande qualità: fu pubblicato nel 1984 e da allora i Blue Nile hanno fatto solo altri tre dischi, in vent’anni: l’ultimo nel 2004. Due anni dopo si sono sciolti, per la disperazione di noi innamorati di canzoni con cui affrontare i primi giorni d’autunno, quando fa buio prima e ti dondoli in una madeleine di malinconia. Ci avevo così rinunciato, che non mi sono accorto, a maggio, del disco da solo di Paul Buchanan, cantante e leader dei Blue Nile (che negli anni aveva fatto cose con Peter Gabriel, Rickie Lee Jones, Robbie Robertson, Annie Lennox). Ma è stata una disattenzione preziosa, che questa è la stagione giusta: guardando fuori dalla finestra, e ripensando a un po’ di cose, che di questi tempi non ripensiamo mai.
L’autunno dei Blue Nile
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la rete ci regala tantissima musica, anche i migliori siti stentano a segnalare con la dovuta importanza quella che merita veramente. Questo lavoro di Paul Buchanan ex Blue Nile è passato quasi inosservato. Bravo tu a segnalarlo, anche se in ritardo. Ma hai ragione, l’autunno e inverno sono perfetti per l’ascolto.
Anche se lui da solo, un po’ mi dispiace, i Blue Nile si completavano. Mid Air il titolo dell’album.