Una sensazione collaterale alle molte che si aggrovigliano in questa vigilia di scelte elettorali è che alla generale estensione dei dubbi e dei mal di pancia tra gli elettori potenziali del PD abbiano contribuito le stesse primarie del centrosinistra che da una parte avevamo pensato li avessero motivati e compattati.
Mi spiego: è come se per la prima volta davvero la candidatura Renzi avesse seminato in quegli elettori motivati un nuovo tarlo, ovvero che non ci sia più un solo PD (o PDS, o DS, o PCI) di cui eventualmente discutere la leadership, salvo poi riconoscervisi come il proprio partito, bene o male, convinti o meno. Per la prima volta molti di quegli elettori fedeli hanno vissuto un’altra idea di partito (di progetto, di Italia, di futuro) e l’hanno vista sconfitta. E fare come se niente fosse, come se non fosse così importante, stavolta è molto più difficile: mentre è più facile vedere le cose in un altro modo, contemplare altre possibilità. Non rientrano nella loro vecchia casa malgrado desiderassero un’altra tappezzeria del soggiorno: rientrano nella loro vecchia casa in cui erano convinti che non sarebbero rientrati, perché si traslocava tutti. Gli sembra più estranea, l’avevano già un po’ accantonata, avevano già immaginato quella nuova e riempito gli scatoloni.
Restarne fuori, per un sacco di ragioni, stavolta è più facile.
Sensazioni, eh.
Sensazioni
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Fosse questa la sensazione…Nel paese reale, i pensionati fanno la coda agli sportelli postali con i finti rimborsi IMU.
Mettici la neve, tanti anziani che votano PD magari se ne stanno al calduccio…sensazioni eh
Sensazioni, eh ma se si resta fuori di casa stavolta il rischio è quello di non trovarla più una casa in cui rientrare. Sensazioni.
Sensazioni: avere pagato l’IMU di quella casa, come giusto, sapendo che la tappezzeria nuova ce l’avrebbe messa Matteo. Bastava fidarsi del suo gusto. Si poteva fare.
Fotografato! Senza metafore: ho votato e fondato un comitato per Renzi. Fino alle dimissioni di Veltroni e le primarie 2009 avevo persino la tessera del PD. Non saro’ in italia per le elezioni, non mi sono dannato per rientrare. Se ci fossi stato avrei votato convinto per Ambrosoli, ma sulle schede di Camera e Senato, avrei scritto come un bambino che fa i capricci, “volevo Matteo Renzi”. Tanto Berlusconi non vince ( e se vince una ragione di piu per stare lontano dall’italia) e fra poco si torna a votare e forse ci sara’ un casella con un nome che mi piace.
mano male che renzi è più maturo di sofri.
Bravo Sofri… Butta un po’ di merda piano piano, goccia a goccia, sul PD. O meglio su Bersani. Continua a suggestionare i tuoi lettori con “sensazioni”. Credo che ti stai calando un po’ troppo nel ruolo di influencer, e che ti sei messo in testa di impegnarti più per preparare un eventuale futuro ritorno di Renzi che per favorire una concreta e possibile vittoria del Pd e del csx. E a giudicare da alcuni commenti ci stai riuscendo alla grande.
Sofri…. vorrei tanto sapere per chi voterai domenica.
“Non saro’ in italia per le elezioni, non mi sono dannato per rientrare”.
Perfetto! Un consiglio, o una preghiera: all’estero ci resti, il letame lo possiamo spalare da soli. Ed una precisazione: chi ha partecipato alle primarie ha sottoscritto un impegno a sostenere la coalizione IBC qualunque fosse il risultato. Si chiama onestà intellettuale, che per fortuna Renzi mi pare ha dimostrato di avere. Qualcuno si farà carico di prendersi questo paese sulle spalle. Dei bambini che “se le squadre non le faccio io, me ne vado col pallone” non abbiamo bisogno, grazie!
Luca,
Sensazioni: Bersani lunedi’ sera tirera’ fuori dal garage la gioiosa macchina da guerra e si andra’ a fare una passeggiata a Capalbio
credo che le tue sensazioni siano abbastanza azzeccate, il PD ha perso una buona occasione di rinnovamento con Renzi e le primarie – su Renzi si puo’ dire di tutto e di piu’ , ma rimane il fatto che Renzi sarebbe stato un concorrente piu’ ostico per Grillo e Berlusconi, anche se avrebbe forzato un’alleanza Ingroia\Vendola.
Nonostante tutto il patrimonio di persone e idee che hanno dietro, Bersani e la Bindi, seppur con Vendola a rimorchio non offrono certo quell’immagine di rinnovamento generazionale e di idee che nel paese e’ invocato ed espresso (in maniera anche un po’ cafona) nelle dichiarazioni di amore e voto per Grillo.
Speriamo bene.
quoto sgallo in toto.
la politica, le primarie, sono un gioco da grandi.
E sono pessime sensazioni, Luca.
Vorrebbe dire, per esempio, che Renzi è molto meglio dei suoi elettori.
Vorrebbe dire che questi elettori, perse le primarie, del Pd, che volevano rinnovare, se ne fregano.
Vorrebbe dire che questi elettori condannano un partito, il Pd, a un magro destino, e un paese intero a una brutta fine.
Io voto in Calabria, regione in cui, anche con le primarie, il Pd non è riuscito a esprimere candidati di livello nemmeno medio. E poi abbiamo la Bindi. Che si fa? Si vota e zitti (e dopo il voto alziamo la voce se ci fosse bisogno) perchè domenica e lunedì è in gioco qualcosa di più che la delusione di alcuni ragazzetti che hanno portato gli striscioni ai comizi di Matteo Renzi.
Non vedo cosa ci sia di male nel lavorare “per preparare un eventuale futuro ritorno di Renzi”. Magari fosse già così, non ci sarebbero stati i problemi e le incertezze attuali. Renzi è il futuro del PD, rappresenta un obiettivo concreto, Bersani Bindi e gruppo dirigente attuale sono il passato e rappresentano solo fumose rivisitazione di idee e schemi ormai morti, di sicuro perdenti. Potranno resistere ancora un po’ vivacchiando sull’esistente e sfruttando i cascami dell’antiberlusconismo e le ingenuità degli avversari. Le loro occasioni le hanno avute e le hanno spesso malamente sprecate, potranno ancora ballare un estate ma durerà poco, dati anche i numeri che si prevedono, e poi la storia inevitabilmente cambierà. Non era meglio farlo ora invece che attendere un inevitabile declino quando poi sarà più difficile ricostruire ? Io credo di sì, ma la maggioranza ha scelto diversamente. Mi inchino e mi adeguo ma davvero non capisco più come si possa scegliere come sempre non scegliendo davvero ma adeguandosi al meno peggio.
Sofri, ma tu sai benissimo che quel che hai scritto è una cosa, in prospettiva, positivissima, vero?
dal tono dei botta e risposta qua sopra mi sembra che la sensazione possa essere trasformata in una quasi certezza. e anche in una mezza ovvietà, mi verrebbe da dire. io vivo a Torino, alle primarie ho votato Renzi e adesso come capolista alla Camera il PD mi propone Damiano, uno che con Renzi c’entra poco e uno che fra l’altro con l’attuale legge elettorale non potrei neanche non votare. per quanto mi riguarda dare il mio voto al PD domenica rappresenterebbe una mancanza di coerenza, anche perché penso che la facilità con cui gli italiani sono disposti a turarsi il naso e le nostre facilissime infatuazioni per il meno peggio siano senza dubbio fra le cause della crisi del Paese.
Mi piacerebbe capire perché quasi con disprezzo si parla di Bersani-Bindi. Che cosa c’entra Bindi? Bersani è il candidato premier del centrosinistra. Punto. Mi spiace dirlo ma certe ironie appaiono in tutto e per tutto uguali a quelle della destra. E questo io non lo capisco.
Ho votato Renzi al secondo turno delle primarie perché pensavo e penso che abbiamo bisogno di un partito più moderno, con gente nuova, teste agili. È il futuro ma è anche il presente. IL Pd sta cambiando, questo è evidente, e questo grazie a Renzi e chi si sbattuto con lui. Ma tirarsi fuori adesso per poi magari tornare alla prossima volta in cui Renzi ci riproverà mi sembrerebbe personalmente ingiusto e un po’ vigliacchetto. Oltre a essere strategicamente un’enorme cazzata.
anche luca sofri ci è cascato. renzi è quello che è andato a casa di B. per parlare al governo della sua firenze. è quello che ha creduto alle palle di marchionne…… però è bravo a parlare in pubblico, è spiritoso, è giovane e soprattutto sa raccontare palle alla grande. dopodiché è chiaro che il povero bersani non salverà l’italia ma almeno è un politico e persona seria. la sinistra non esiste più, esistono persone di cui fidarsi. di bersani mi fido, di vendola mi fido e non è di un partito di centro (sinistra) [il pd]. Faranno poco di quello che vorrei, molto poco, ma meglio di tanti raccontapalle o servi o delinquenti in libertà. Se renzi ha le palle vere, che metta al servizio del nuovo governo le sue capacità (se le ha). Noi cittadini oltre al voto dovremmo pensare alle lotte vere. sul nostro territorio, nei nostri luoghi di lavoro, di vita terrestre. solo così potremmo conquistarci qualche piccola giustizia in più. pare che in occidente non sia tempo di rivoluzioni.
Se non ci fossero state le primarie, e Renzi, da militante Pd sarei stato pronto a valutare seriamente di non votarlo più (poi non so se l’avrei fatto: l’offerta politica al di fuori non è che sia entusiasmante….)
Invece voterò Pd, e sopporterò pure Damiano capolista, proprio perché Renzi ci ha dato una prospettiva. Ma se mi deludono anche questa volta giuro che la prossima volta lo farò.
sembra sfiggire il fatto che si tratti di primarie cioè di elezioni (no sensazioni o indagini di gradimento): le si fa insieme, chi vince e chi perde ma poi si sta insieme (come ha fatto Renzi).
Un partito non è una scatola da comprare al supermercato o lasciare sullo scaffale a secondo dell’offera del giorno, è (per rimanere sulla tua metafora del trasloco) uno scatolone da riempire insieme (se si vuole traslocare o andare da qualche pare se no ognuno a casa sua)
Vero, ahinoi. E se lo sono meritato. MA ci sono situazioni di vera emergenza, e in tal caso non dovrebbe prevalere la regola del Tanto Peggio Tanto Meglio…
Ma no dai… peraltroDirettore, aspettare l’ultimo giorno per saldare un conto quando c’è di mezzo qualcosa che vale di più (es. la scuola pubblica di mio figlio) è un pò da tifosotto meschinotto.
Ti ho straseguito su Renzi, ma questa mi sembra una piccollezza., dove piccolo è l’uomo, per quanto ferito, e grande i problemi del Paese.
Sono sgomento dal livello di superficialità, irresponsabilità e narcisismo intellettuale di tanti commenti che leggo nei blog. Bisogna fare la cosa giusta, cioè un’azione che possa avere un impatto sul mondo reale, non la cosa estetica. Nel mondo delle possibilità reali oggi le alternative sono che se non governa Bersani (e Damiano, e Bindi, e metteteci chi volete per avvalorare il discredito …), governerà Berlusconi (e Formigoni, Brunetta, Santanché, Calderoli, … qui mi posso sbizzarrire io) oppure non governerà nessuno. Punto.
Se poi l’offerta politica è giudicata insoddisfacente, allora coraggio, pala e piccone e pazienza e buona volontà, si entra sul terreno di gioco, ognuno al livello al quale può accedere, per costruire qualcosa di nuovo e di meglio. Gli spazi ci sono, basta alzare il culo dal divano. Ma questo si fa giorno per giorno e su tempi lunghi, 30 giorni prima delle elezioni non si inventa nulla. Berlusconi sarà pure alla frutta, ma gli indignati da divano continuano ad essere suoi ottimi e fedeli alleati.
Direttò io non avrei parlato di sensazioni, io avrei tirato in ballo il grafico pubblicato qui http://www.notapolitica.it/sondaggi.aspx.
C’è una cuspide, una discesa della linea rossa e un’ascesa della linea blu (per ben otto punti), su cui bisogna riflettere e pensare.
Ci si potrebbe chiedere come sarebbe andata se il PD avesse fatto anche lui la campagna elettorale e se avesse messo in campo una persona di appeal televisivo indiscutibile, che fa sognare il mondo nuovo anche all’indeciso o all’elettore di destra, piuttosto che quello che rassicura di più i militanti storici parlando maggiormente di lavoro e giustizia sociale.
Ma poi che caspita è avvenuto il sedici dicembre?
Berlusconi non ha mosso un dito prima di sapere l’esito delle primarie, probabilmente perché sapeva che contro Renzi avrebbe dovuto mandare avanti un altro, non sarebbe stato proponibile.
Ma ne parleremo dopo, per adesso forza Ambrosoli!
Caro direttore, le sensazioni sono, appunto, sensazioni. Spero sbagliate e, comunque, dimostrano che Renzi è migliore dei suoi elettori (e dei peraltro sostenitori e editori, a naso).
Che la casa non sia quella progettata da Renzi è evidente, ma nell’offerta immobiliare attuale, c’è qualcosa di simile? Mi permetto di dubitarne. In quale altra casa si sarebbe potuta tentare la scalata del partito?
Che poi, a ben vedere, è un bene che l’elettorato cominci ad essere mobile perché questo Paese, tra le tante pecche, ha proprio il voto meramente ideologico. Ancora, nel 2013, ho sentito dire che Bersani è un comunista. Sempre nel 2013, risulta difficile capire che le offerte politiche, al momento, sono 4 e non è che se ne possa scegliere una che non esiste. Se chi ha votato Renzi alle primarie ritiene che il PD non lo rappresenti, ma che lo rappresenti meglio l’offerta di Monti o quella di Grillo o quella di Belusconi e i suoi accoliti, che si accomodi pure, ci mancherebbe, ma che non ci si aspetti che poi il PD cambi per davvero (come ha cominciato a fare, come era inimmaginabile che cambiasse solo a luglio 2012). Per cambiare ci vuole pazienza, sacrificio, costanza e tenacia. Alla prima sconfitta (col 40%, mica cotiche) abbandonate la barca. Accidenti, che voglia di cambiare.
@Destratos La verità ti fa male,direi.
@sgallo: ricordati che gli elettori non sono di proprietà dei partiti. Si può benissimo cambiare idea. Ho votato Renzi alle primarie, e domenica non voterò PD, sono stufo di votare per un partito di vecchi che non ha fatto altro che deludermi? Perché dovrei votare per un partito in cui non mi riconosco, e che avevo sempre votato solo perché mi sembrava il male minore?
Se le sensazioni di Luca Sofri sono giuste ( e probabilmente lo sono) vuol dire che il progetto del PD si è rivelato sbagliato. Sarebbe stato meglio continuare ad avere due partiti diversi: uno solidamente socialdemocratico e un altro liquido di liberali più o meno progressisti.
Vediamo come vanno le elezioni e poi ci ragioniamo con calma.
@ wiz.loz:
benissimo, è un tuo diritto costituzionale. Però:
1) per quale delle alternative in campo nel mondo reale voterai?
2) le primarie sono un patto tra persone libere: credo in un progetto, scelgo chi secondo me lo rappresenta meglio, mi impegno a sostenerlo quale che sia l’esito. Altrimenti me ne sto a casa, aspetto l’esito e poi decido se sostenerlo. Semplice e lineare, approcci diversi mi paiono furbizie … Chissà a parti invertite (Renzi vincitore e bersaniani in fuga) che bei commenti ci avrebbe regalato il blogmaster!
@mico
Ma come fai a dire “se il PD avesse fatto anche lui la campagna elettorale”, dove vivi ? Tu cosa hai fatto ? Ti sei mosso dal divano di casa?
@aristarco @wiz.loz
Magari un po’ meno di superficialità e coerenza (non dico in eterno ma per un periodo di poche settimane) avrebbe aiutato, le primarie non sono un gratta e vinci o un televoto; ma non avete firmato impegno? non lo avete letto? deve per forza mandare tutto in coglionella?
@marquinho2
Non siamo a Discovery Channel : dobbiamo fermare la desta
@cacioman
“fermare la desta” in effetti fermare l’addormentata è più semplice :)
Sono d’accordo eh. Intendevo dire domenica e lunedì si vota PD perché l’alternativa è il disastro, dopo sarà comunque necessario riflettere sul destino del partito.
Lo faremo con più o meno serenità a seconda del risultato.
Sofri sbaglia a buttarla giù così. È più da sensazione da bar che da direttore di Post. E visto che il livello della politica italiana è molto da bar io vorrei che qualcuno ci autasse a formare delle opinioni più mature. Ci aiutasse a crescere. Ho pensato che Renzi fosse una buona opportunità e l’ho votato (così come ha fatto Sofri, credo). Bersani si è macchiato di una grossa colpa che è stata quella di non riuscire a sconfiggere politicamente Berlusconi, e questo bastava per decidere di starsene buonino a casa. Ma non è stato così. Per questo lo critico, ma gli do il mio sostegno. Ci vuole un po’ di calma e maturità. Anche perchè lo stesso Bersani, grazie a Renzi, è cambiato. Vista la situazione politica molto delicata che viviamo fossi stato in Sofri avrei fatto notare come Bersani in qualche modo si sia avvicinato alle posizioni di Renzi. Le sue battaglie hanno influenzato le scelte di Bersani. Per tutti quelli che si sentono orfani di MR io vi invito a rilettere: facciamogli fare un giro (a Bersani). Se poi durante l’esercizio del governo vediamo che non ci piace, allora cambiamo idea. Alla fine potrebbe anche essere un bene che Renzi non si sia subito preso subito una grossa responsabilità. Tutta questa irrequietezza non porta niente di buono.
A me fa impressione vedere gente come cacioman o sgallo che pensano che votare un partito sia una specie di dovere morale o di impegno etico.
I partiti sono un fatto accidentale. Esistono i cittadini che per ragioni di fungibilità del sistema si organizzano in partiti, ma quello scatolone di cui parla Cacioman non è il partito, ma, al limite, il Paese. Il mio voto è utilitaristico, critico e libero.
Sì, i partiti si lasciano e si prendono, altrimenti potremmo risparmiarci di fare le elezioni ogni cinque anni (cosa dovrebbe mai cambiare?) e dovremmo sempre accettare una classe politica che pure non fa niente per farsi votare con decenza.
L’idea che un elettore abbia un obbligo col partito parte dal presupposto che il Partito abbia un’autorità morale superiore a quella dell’elettore, e quindi porta con sé una concezione etica dello stato. La Ragion di Partito è analoga alla ragion di Stato, ma si vuole pure farla passare per qualcosa di nobile.
@ia-ca. Quale verità? Sarebbe? Comunque è sparito il mio secondo commento…mah! Voglio credere che avendo postato da telefono e in 3g, ci sia stato qualche problema di invio. Altrimenti pare che qui basta essere appena un po’ polemici, e pure con argomentazioni, per passare per troll.
@uqbal: il tuo ragionamento non fa una piega, ma quel che ti facevano notare era altro e cioé: perché ti impegni con una carta d’intenti se poi sai già che se non va come vuoi tu l’elezione primaria te ne vai col pallone?
L’obiezione è comunque (per me) poco condivisibile, ma non ti stanno dicendo di votare PD perché altrimenti finisce il mondo. Ti stanno dicendo che, comunque, non hai rispettato un impegno (puramente simbolico, certamente) che avevi preso. E questo è vero. Nessuno ti obbliga a votare un partito, ci mancherebbe, e ha poco senso brandre questo ricatto morale, ma il punto non è privo di fondamento.
Sarà, ma a me riflessioni del genere (fatte da uno che ha votato alle primarie del Csx) due giorni prima delle elezioni sembrano un errore colossale, per non dire una stronzata. Sembrano la solita sindrome Tafazzi. Riflessioni da fare il giorno dopo, e che fatte oggi non capisco che senso abbiano.
Giaimeddu
Infatti la carta di impegno, stante la segretezza del voto, era una fesseria. Tanto valeva chiedere all’elettore di impegnarsi a non avere pensieri impuri…va’ a sapere…
Il dilemma esiste però. Se non voti il PD bersaniano, il meno peggio che offre la piazza dal mio punto di vista, rischi di fare danni. Ok. Però se lo voti con la molletta al naso, la Bindi dirà che la sua linea politica è stata premiata dagli elettori e non ce la leviamo più dalle balle per un altro decennio. Sulla scheda elettorale puoi fare solo una croce, mica scrivere la motivazione o il commento.
Che si fa? Gli sturiamo le orecchie votando Grillo? Lo capiranno?
Mah.
Quoto Uqbal: Il mio voto è utilitaristico, critico e libero.
Io voglio votare qualcuno che mi rappresenti, non in toto che forse è impossibile, ma almeno un pochino. Invece ho 30 anni e non ho mai avuto la possibilità di votare senza il naso turatissimo.
Cosa dicono Bersani/Bindi e compagnia alla mia generazione? Chi da sfogo alla istanze progressiste di un’intera generazione? Il PD era l’unica alternativa concreta da cui potersi aspettare qualcosa. C’è un sacco di gente in giro che è anni avanti rispetto a questa generazione di politici e i temi etici (scomparsi dall’agenda politica) sono solo un esempio.
Veder parlare questi politici di fecondazione, matrimoni omosessuali ma anche di internet, “gugl”, pagamenti elettronici è uno spettacolo imbarazzante: sembra gente sotto tortura costretta a camminare su cocci di vetro a piedi nudi. Il PD non ha fatto campagna su niente, nessuna proposta, tanto è sicuro di vincere.
Renzi avrebbe potuto rappresentare almeno una speranza per un cambio di ritmo.
Il fatto che nel mucchio ci sia anche una corrente più progressita è una magra consolozione fintantochè rimane minoritaria.
Ho il diritto di votare ma, una volta tanto, mi piacerebbe anche avere il diritto di votare con entusiasmo. Non tanto, giusto un pochino.
Invece vado a votare senza il minimo entusiasmo, non so ancora per chi, e calcolatrice alla mano. Voto PD anche se mi fa schifo per evitare il “rischio ingovernabilità”? O annullo la scheda, che è meglio tornare a votare fra poco piuttosto che anni di questa magica coalizione Bersani-Vendola- Monti con provvedimenti all’acqua di rose per non scontentare nessuno? La mia pancia dice che il PD si meriterebbe Grillo al 60%, ma la mia testa si rifiuta. Quasi quasi mi tenevo Monti ma nel pacchetto mi tocca beccarmi anche Casini.
Yuppy. Evviva la democrazia. Evviva la scelta.
@fjodor
si osa sperare (e probabilmente anche l’autore lo fa) che il lettore medio di Wittgenstein non decida il proprio voto in base alle sensazioni scritte in un post. Una persona mediamente intelligente può tarare quel che legge, non è che basta leggere un’opinione qualsiasi per cambiare idea se no le elezioni le vince l’ultimo che ha aperto bocca in campagna elettorale.
Dai, almeno qui che non siamo sul sito di Libero (con rispetto parlando), autoconcediamoci il beneficio del dubbio.
@Massimo
Vedo che abbiamo scritto praticamente la stessa cosa in contemporanea e forse tu sei stato più sintetico ed efficace
@sgallo: concordo.
Aggiungerei che il mio partito perfetto sono io! (che faccio: mi candido e mi voto?)
Da quando ho potuto votare non l’ho mai fatto a cuor leggero, nè sono uscito dal seggio con la sensazione di avere fatto la scelta migliore.
Ma questa è l’offerta. E la posta in palio è altissima.
Con tutti i difetti (che vedo, che vediamo, che saltano fuori anche quando non vorremmo vederli) il PD è l’unica formazione politica che ha realizzato un sistema di partecipazione. Gli altri contendenti (alcuni dei quali anche dignitosi) no.
Stando così le cose, la questione Renzi è – al momento attuale, qui ed ora – aspetto di lana caprina.
Discutere di “sensazioni”, quando (mi raccontano) i vecchietti fanno la fila davanti all’ufficio tributi per farsi restituire l’imu, mi pare un (raffinato) esercizio da giovane Werther.
E fare come se niente fosse, come se non fosse così importante, stavolta è molto più difficile: mentre è più facile vedere le cose in un altro modo, contemplare altre possibilità. Non rientrano nella loro vecchia casa malgrado desiderassero un’altra tappezzeria del soggiorno: rientrano nella loro vecchia casa in cui erano convinti che non sarebbero rientrati, perché si traslocava tutti. Gli sembra più estranea, l’avevano già un po’ accantonata, avevano già immaginato quella nuova e riempito gli scatoloni.
Restarne fuori, per un sacco di ragioni, stavolta è più facile.
Il PD avrà capito qualcose di queste parole affastellate come gli scatoloni di uno che vuole traslocare e non si capisce (diciamo: io non capisco) chi è?
Fatti sotto, PD e cerca di capire quello che forse è più difficile non capire o forse è più facile capire.
Così parlò zaratustra.
Che come tutti i giornalisti direttori di qualcosa, giornali cartacei o on line, di tg, conduttori di talk show con annessi comici alla Vairo, o Crozza aspettando trepidanti Luttazzi, non sposta un voto che sia uno per portarlo al PD il quale, dai tempi di Berlinguer del Cile di Allende (1973 circa), con Secchia, Occhetto, D’Alema, Veltroni, Bersani, e domani Renzi o Fassina, senza contare Napolitano al colle, dal 33% dei voti non si schioda.
Perché il restante 67% degli elettori italiani ha la capoccia sua e, dal 1948 in avanti, gli piace sbagliare da solo. Senza suggeritori.
Tutti i giornalisti, specie se direttori o direttrici, si rassegnino. Si convincano che sono inutili.
Le mie sensazioni sono le stesse. La sconfitta di Renzi alle primarie per me è stata la vera sconfitta a un reale cambiamento che poteva esserci, e che molti come me auspicavano. Per me quella sconfitta è stata molto dolorosa. Con Renzi non penso che il divario PD con altri partiti si sarebbe cosí assottigliato…
Giordano, però riconoscerai che il Partito Democratico è l’unico che ha delle forme di democrazia per la scelta dei rappresentanti. Imperfette, ma d’altronde ci hanno vinto un premio nobel dimostrando l’impossibilità della perfetta democrazia (per approfondimenti, ti consiglio il teorema dell’impossibilità di Arrow). Questo non significa che ci si debba accontentare, ma quel che penso, molto semplicemente è che, se è in quel partito che trovi degli aspetti interessanti e/o delle posizioni che condividi, lavora per farle diventare maggioritarie. Se abbandoni il tentativo ora, che il successo della tua posizione non è poi così lontano, non farai altro che indebolire ciò che ti interessa.
Se invece quel che vuoi te lo offre qualche altra formazione, basta. Vota loro e siamo tutti felici. Purtroppo la politica è ampiamente imperfetta, è un gioco di posizione e di rappresentanza. Basti pensare che trovare 2 persone che la pensano esattamente allo stesso modo è praticamente impossibile.
Bisogna concedere qualcosa. Certo, se questo qualcosa è più di quanto tu possa/voglia accettare, allora, capisco la tua frustrazione.
Penso che l’osservazione di Luca, se pur spiacevole, sia vera e non un invito a votare o non votare. Segnala infondo una forte immaturità di una parte dell’elettorato ” intelligente”: ho ottengo tutto il nuovo subito o me ne vado col pallone. Non esiste lotta politica di medio o lungo periodo tutto deve essere immediato. Se uno guarda i fenomeni interni a organismi politici sa che non funziona così ma tant’è . Peccato perché anche se non siamo più affacciati al baratro ne siamo distanti solo pochi metri e quello che succederà lunedì definirà la direzione con conseguenze per tutti
@uqbal
Dici una cosa incontestabile, non esiste nessun vincolo formale derivante dalla partecipazione alle primarie, del resto nemmeno sarebbe stato possibile farlo rispettare per ovvi motivi, quindi diciamo che trattavasi di una simbolica stretta di mano. Quella stretta di mano sottintendeva, almeno negli intenti di chi ha proposto le primarie, che chi andava a spendere i suoi 2€ per votare il candidato preferito sarebbe stato anche disposto ad accettare un altro candidato uscito vincente dalla conta, perché forse si supponeva (sbagliando) che i partecipanti a quell’evento ritenessero comunque l’offerta politica in gioco la più affine ai loro ideali.
A leggere i commenti ho la conferma invece che molti, disattendendo le raccomandazioni del loro stesso candidato, hanno espresso una preferenza senza appello, senza possibilità di mediazione, e ciò mi conferma nell’idea che, come scriveva marquinho più sopra, il PD è un progetto mai nato, in cui le sue due anime non hanno mai raggiunto una sintesi, ma solo equilibri transitori e di facciata, e la cosa si riflette in maniera anche più violenta nei suoi elettori, attuali, ex o potenziali, che sperano ad ogni possibile resa dei conti (congressi, primarie, etc.) che una delle due fazioni riesca finalmente a cancellare l’altra una volta per tutte.
In tutto questo mi piacerebbe sapere, e lo dico mosso da una genuina curiosità, quale tra le formazioni in campo i renziani ritengono li rappresenti meglio del PD attuale.
poteva mancare la zizzania di Sofri? attendevo il momento, ed eccolo finalmente giunto. e chi se ne frega.
ai partecipanti al dibattito dico invece quello che penso io.
se uno vuole votare Grillo o altri (o astenersi) faccia pure, ma contesto argomenti del tipo “se voto Bersani, vince Bindi” o simili.
considero infatti naturale che i candidati di un partito non riscuotano le simpatie di tutti gli aderenti, simpatizzanti ed elettori. non a caso, penso, in qualsiasi partito di qualsiasi paese democratico (tranne il PDL in ITALIA) ci sono maggioranze e opposizioni (vere).
e non penso che negli altri paesi democratici, ogni volta che la dirigenza di un partito non piace, si pensi in massa di votare altri.
troverei più costruttivo, invece, che chi adesso contesta l’attuale dirigenza ci mettesse la faccia e l’impegno, dopo aver votato PD, per organizzarsi bene e trovare altre soluzioni. mi pare che ci sarà il congresso, tra non molto.
piace Renzi? bene, se Renzi si candiderà alla guida del PD e ne diventerà il segretario, inciderà sicuramente sull’eventuale governo a guida PD.
Renzi sarà osteggiato anche al congresso? è probabile, ma se, come dicevo, chi adesso contesta la smette e vota PD e dal 26 febbraio ci mette la faccia e l’impegno, sarà più difficile osteggiare una moltitudine di persone.
Ragazzi, però. Io alle primarie ho stretto la mano sia di Ichino che di Fassina, due che la pensano all’opposto. Che vincolo morale posso avere nei confronti del PD? Forse, allora, non avrei dovuto andarci. Ma le primarie si sono fatte appunto per scegliere tra due visioni diverse di PD. Se vince la visione che io ritengo sbagliata, poi devo per forza votarla? Forse lo farò perché il resto è peggio, ma non perché ho preso un impegno. Un impegno lo prendi con una idea, non con due opposte qualsiasi vinca. Non scherziamo.
@Massimo. forse non avresti dovuto votare (dato che le regole erano quelle). ma sono d’accordo con te quando dici “un impegno lo prendi con un’idea, non con due opposte qualsiasi vinca”.
però, non sempre è saggio abbandonare dopo una sconfitta, la prossima volta potresti vincere, specie se il partito resta solido (sempre che a te interessi il partito…forse pensi che il concetto sia superato?).
tra l’altro l’idea che il PD con renzi avrebbe stravinto è tutta da dimostrare. avrebbe guadagnato qualcosa al centro forse, ma perso qualcosa a sinistra.
in ogni caso, la stretta di mano implicita con la partecipazione alle primarie per scegliere insieme un leader e votare insieme dopo, è vincolante solo per chi evidentemente ha un cognizione moderna della politica.
in questo le primarie sono un passo avanti nella strada per la democrazia reale. e se alcuni renziani la pensano diversamente (a differenza del loro leader) vuol dire che, in contrasto con quanto affermano, sono loro ad essere ancora ancorati a una visione della politica fatta di partigianeria spicciola, che fa tanto XX secolo.
1) Concordo con Massimo.
2) Vero, non è mica detto che con Renzi si stravinceva.
3) Credo che questa frase di caccapupu sia rivelatrice. “A leggere i commenti ho la conferma invece che molti, disattendendo le raccomandazioni del loro stesso candidato…”. Forse Caccapupu non ha capito che un elettore non ha capi cui obbedire. Un candidato non dà indicazioni di sorta a chicchessia. L’elettore, cioé il cittadino, è sovrano.
Se io sostengo Renzi è perché io penso che me ne verrà qualcosa di buono (un Paese più funzionale, e quindi più giusto), non per farmi dire da lui come devo votare.
Solo gli sciocchi e i servi pensano di aver bisogno di un capo. I cittadini seri vogliono invece un rappresentante.
Se salta fuori un’altra persona ancora migliore, ciao Renzi. Non è “il mio candidato”, espressione che qua sembra simile a “la mia squadra del cuore”, ma semplicemente chi, al momento, potrebbe rappresentare al meglio i miei interessi: di giovane adulto, di lavoratore dipendente, ecc. ecc.
Però è vero: forse il PD è nato morto.
Wizardo, io voterei Renzi qui e ora perché lo reputo utile all’Italia di oggi per come vedo io le cose. Del Renzi dei prossimi anni potrei non sapere che farmene. Potrei ritenere inefficaci le sue idee per una situazione diversa, avere cambiato idea lui, o avere cambiato idea io. Io voto come voglio ogni volta, il mio voto non appartiene a nessuno per diritto, promessa o aspettativa. O devo fare un disegno?
concordo, la sensazione è quella. anche perché le posizioni di Renzi sono identiche a quelle della lista di Monti, sul lavoro ma in generale sull’economia. per cui uno si chiede: perché (se non per fermare Berlusconi, ed è un’argomentazione forte) votare uno e non l’altro partito?
@sgallo @cacioman
Sinceramente la “clausola” che ci si impegna a votare la coalizione indipendentemente dal risultato mi sembrava ridicola. Fosse un vero contratto quella clausola lo farebbe diventare un contratto capestro e quindi non valido. Il voto non si compra, non si vende, non si ipoteca, non ci si impegna a darlo. Il voto si deve dare in libertà, riservandosi la possibilità di decidere nel momento in cui si è davanti alla scheda elettorale. Quella clausola era un meccanismo maldestro per “delegittimare” il voto “infiltrato”, ovvero chi non fosse interessato a prescindere dal risultato a votare la coalizione Bene Comune, ma scegliesse un candidato solo per avvantaggiare le coalizioni avversarie (es. votare Bersani per permettere a Berlusconi di tornare in campo contro un avversario debole).
Quindi evitiamo la retorica su questa questione per favore, perché è ridicola.
@uqbal
Ci avrei scommesso che avresti citato quel passaggio, che in ogni caso serviva semplicemente a dire che lo stesso Renzi, che dà e ha dato indicazioni che naturalmente si è liberissimi di valutare come meglio si crede, non interpretava le primarie come una partita “dentro o fuori”, anche perché le democrazie che le hanno più o meno istituzionalizzate non potrebbero certo convivere con questa impostazione.
La mia domanda in fondo è se sia meglio condurre una battaglia politica all’interno di un partito su alcuni (e sottolineo alcuni) temi su cui c’è un’effettiva divergenza, cercando nel frattempo il miglior compromesso, piuttosto che unirsi ad altri in cui il proprio contributo rischia di essere ancora più marginale, soprattutto in prospettiva futura (per non parlare poi di altri temi su cui le divisioni sono molto più profonde rispetto a quanto possibile nella formazione di provenienza).
È il prevalere della seconda strategia, che implica a mio avviso una visione a corto raggio, che mi fa convenire con te sulla conclusione, cioè che il PD è nato morto.
@wiz.loz:
Rispettare un impegno sottoscritto, o quantomeno non liquidare la questione con un’alzata di spalle, per me non si chiama retorica, si chiama onestà intellettuale. Sai, c’è gente che ha lavorato (e molto, e gratis) per darti l’opportunità di esprimerti. Accettare le regole del gioco è anche un atto di rispetto nei loro confronti. Facciamo così: la prossima volta faccelo sapere. Se ti scomodi tu non ci scomodiamo noi.
nulla da dire se, di volta in volta, uno vota come gli pare.
dal mio punto di vista, poichè credo e spero in un progetto di sinistra (in altri tempi o paesi, si direbbe socialdemocrazia o labour), è più importante il partito del leader pro tempore e vorrei contribuire, sia con il mio voto, sia con l’impegno, affinchè nel partito ci sia chi mi rappresenta.
Caccapupu
Io invece sono convinto che continuare a votare un PD in cui non si mette minimamente in discussione il legame con la CGIL, che spesso si abbassa ad accordi elettorali di bassissimo profilo (Lombardo in Sicilia, e la coalizione di Crocetta ce li siamo scordati), che è molto restia a prendere distanza dalle magagne delle fondazioni bancarie, che ha visto numerosi scandali nelle proprie file (Bassolino e Penati in testa), che ha trattato Renzi come una pezza da piedi salvo poi piagnucolare di fargli un po’ di campagna elettorale, che promette mari e monti in campagna elettorale peggio di Berlusconi (22 miliardi di nuovi debiti in un anno, a leggere le infografiche PD!). dico, continuare a votare tutto questo significa solo dirgli “Bravi, avanti così”.
Non io, no.
Se poi sapevi che avrei citato quel passaggio, è perché evidentemente sapevi di scrivere un’enormità, ma hai deciso comunque di sottoscriverla.
Sgallo
Quanta retorica. Il diritto è al voto, non a votare PD, per inciso. E quelli che hanno lottato, come dici tu, hanno lottato perché fosse segreto, non perché Bersani ti seguisse nella cabina elettorale per dirti “Ehi, me l’hai promesso, eh!”.
@ caccapupu
Ok, in teoria la posizione del cambiamento dall’interno del PD è ragionevole. E’ ragionevole ma non mi convince perché se un politico, nemmeno da posizione di minoranza ma senza alcuna rappresentanza organizzata interna, cerca di cambiare qualcosa proprio dall’interno del partito, viene definito apertamente fascista e infiltrato di Berlusconi, la mia aspettativa sulla possibilità di cambiamento è molto limitata. A meno di un cambiamento forzato e traumatico. E Grillo potrebbe essere utile a questo, qui ed ora.
è risaputo che l’impegno “morale” preso alle primarie, di votare la coalizione alle elezioni, non obbligava nessuno che non volesse liberamente ed intimamente aderirvi.
come, penso, nessuno abbia piagnucolato per avere un pò di campagna elettorale da Renzi nè alcuno stia piagnucolando per avere un voto da chi non vuole darlo.
alla fine si faranno i conti e ci sarà, spero, qualcuno con i numeri sufficienti per governare e prendersi le conseguenti responsabilità.
La mia sensazione è che uscirsene con questo articolo a due giorni dal voto sia da fuori di testa, e che solo chi ha il “culoAlCaldo” (espressione romanesca qui utilizzata ad indicare le persone benestanti il cui benessere non rischia di essere scalfito da alcun evento esterno) possa permettersi di fare filosofia sul mancato trasloco alla sua meravigliosa nuova casa (meravigliosa su carta, sia chiaro, hai voglia a costruirla…)- trasloco impedito dalla scelta della moglie e dei figli che erano contrari, perchè è stata una decisione presa a maggioranza -, mentre le case dei vicini stanno andando a fuoco! E se torna il piromane, e finisce di bruciare le case che con grande fatica si sono salvate dalle fiamme…bè, magari sarà l’incentivo che ci voleva per fare questo benedetto trasloco!
@sgallo
La disonestà intellettuale semmai è di chi ha imposto quel regolamento assurdo alle primarie e ha fatto mettere la clausola di impegno a votare per la coalizione indipendentemente dal risultato. Disonestà data dal voler fare finte primarie aperte: per far finta di essere un partito non verticistico, non gestito strettamente da un rigido apparato interno.
Bravo Uqbal, non tu. Come ti ho già scritto da un’altra parte, i miliardi di nuovi debiti un anno non esistono, si tratta di riconoscere che quei debiti *già* esistono e sono imboscati nei bilanci delle amministrazioni locali. Il sole 24 ore parla di desertificazione dell’apparato produttivo italiano a causa dei ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione. E come dargli torto? Tra crediti non incassati se non dopo centinaia di giorni (non esagero…), il costo dei finanziamenti esorbitante, la scarsa domanda, come li teniamo a galla gli imprenditori? Non mi rispondere innovando, perché sarebbe un’ottima idea, ma per innovare bisogna investire e, se i soldi non li hai per pagare i fornitori (o meglio, li avresti pure, ma i crediti sono bloccati e con la PA non puoi neanche cederli senza un atto notarile e con l’esplicita approvazione dell’ente debitore…), figuriamoci per investire in innovazione di processo e/o di prodotto…
Bersani dice di riconoscere quei debiti e pagarli. Discutibile come proposta, ma NON E’ nuovo debito, checché tu ne dica…
ok, mettiamola così. alcuni di voi, renziani del 2012, decideranno di non votare per il PD, contraddicendo (e di questo, mi spiace, si tratta) lo spirito democratico delle primarie del PD.
ce ne faremo una ragione, e ce ne ricorderemo quando voi o i vostri candidati passati in fretta a furia nelle liste monti, ci farete la lezioncina su cosa è meglio e giusto per il PD. il vostro ruolo nel PD ne risulta enormemente indebolito, semplicemente perchè vi siete chiamati fuori. non vedo come potremo ascoltare la lezione di chi, al primo ostacolo, se ne va perchè “non fate come dico io”.
per ciò che riguarda l’altro dal PD che voterete e che secondo voi è tanto meglio, tanti auguri. immagino si tratti della vecchia DC di monti, montezemolo, casini, buttiglione e fini (ah, il nuovo!), o del pateracchio dadaista FARE, o ancora peggio del fascistissimo grillo.
avete la possibilità di segnare a porta vuota e tirate altrove. davvero, tanti luminosi e progressivi auguri per un futuro radioso.
@giaimeddu
Non sono un economista, ma credo che il debito della PA verso le imprese non sia stato stato pagato negli anni proprio perché, in questo modo, non è contabilizzato come tale. Siamo d’accordo che il debito già c’è ma è in forma di fatture da pagare alle singole aziende. Se le fatture le paghi, il debito viene allo scoperto e va ad aumentare quello pubblico “ufficiale”. Se un tipo di debito o l’altro avesse le stesse ripercussioni contabili, sarebbe insensato non pagarlo, visto che uno strangola l’economia e l’altro la stimola.
@Wizardo
Tu confondi gli elettori con i candidati… i candidati sì che hanno un obbligo morale di restare nel partito in cui sono iscritti. Infatti chi se n’è andato (a parte Ichino chi altri?) non dovrebbe più poter tornare. Per gli elettori tutta la lezioncina che hai fatto è del tutto fuori luogo.
Wizardo
Forse hai ragione tu. Non condivido quasi niente del programma che la dirigenza PD vuole portare avanti, vedo plateali fenomeni di degenerazione clientelare (MPS et al.), ho visto che il vecchio candidato sconfitto alle primarie (che, pare, non è più sporco e cattivo) ora invece piace, ho visto la retorica ottocentesca di Bersani, ma che diamine, forse devo votare per qualcosa in cui non credo per niente e che anzi credo ci porterà al disastro, perché…perché…la coerenza è coerenza.
@uqbal
Oddio, enormità? Così mi fai sentire a disagio, sappi che in quell’inciso non c’era nessuna malizia. ;)
E poi che male c’è nel ricordare che il candidato sostenuto da chi ora non se la sente di votare per la coalizione “Italia Bene Comune” auspicava che, a prescindere dall’esito delle primarie, il voto non fosse disperso? Questo solo per dire che buona parte della base che si riconosceva in un PD guidato da Renzi considerava e considera qualunque alternativa interna al partito come estranea e irricevibile, cosa che fa il paio con l’incapacità cronica dei vertici nel raggiungere una sinstesi all’interno del pluralismo delle varie posizioni.
Quello che dici è legittimo, ci mancherebbe, si può votare anche per dare un segnale, che può essere anche un segnale “contro” perché si ritiene colma la misura (la soglia del dolore o del disgusto, si sa, variano caso per caso, anche se dal punto di vista della “purezza” e delle promesse mirabolanti guarderei bene poi dove ci si accasa…), un po’ come molti che voteranno M5S e, a differenza di certi commentatori, io non credo che siano dei babbioni, almeno non più di quanto sia fisiologico attendersi.
Dal mio punto di vista nessun partito dovrebbe essere tanto superficiale dal considerare i voti che riceve come un’approvazione entusiasta degli elettori ai suoi programmi e alla sua condotta precedente, un voto è privo di senso al di fuori del contesto in cui avviene, spesso infatti è più un voto “contro” che un voto “pro”.
Perciò ognuno faccia le sue considerazioni e voti tranquillo, se vuole.
@ wiz.loz
hai detto bene. siete elettori di centro che votano di qua o di la, a seconda. e quindi oggi immagino per montezemolo (ah, il nuovo!).
il PD ce lo costruiremo noi che invece crediamo in un progetto di lungo periodo e che avremmo votato bersani o renzi che fosse, perchè crediamo nelle regole e perchè la nostra parola, sottoscritta, ha ancora un senso. la vostra voce, domani, sarà la voce di chi si tira fuori e non rispetta gli impegni presi. quindi una voce che conta poco, mi spiace.
comunque, mi saluti buttiglione.
@Massimo: contabilmente siamo d’accordo che non è debito pubblico. Ma, come gli IAS (i principi contabili internazionali) insegnano, la sostanza prevale sulla forma. Ora, nelle metriche di finanza pubblica i debiti della Pubblica amministrazione non sono debito pubblico (e ancora non capisco il perché peraltro), ma uccidono l’economia reale. Io non sono così contrario nel dire ai mercati che ci stiamo indebitando con loro per permettere alle imprese vere e reali di avere i loro crediti saldati.
Io credo che i mercati non farebbero troppe storie. Non stiamo chiedendo soldi per mandare in pensione le persone dopo 20 anni di contributi (peraltro con il metodo retributivo…). Si tratterebbe di un’operazione una tantum e, si spera, darebbe respiro all’economia.
Comunque è una proposta. Che la si discuta nel merito è un aspetto positivo. E già solo questo vorrebbe dire che è falso che la coalizione di centrosinistra non ha proposte.
@uqbal
Le regole di democrazia interna sono fuffa e la carte di intenti delle primarie solo dei buoni proposti per i gonzi che credono? Meglio un marchio registrato di proprietà dal vate vaffanculatore e selezionare i candidati con qualche click gestito sempre dal vate vaffanculatore ? Accomodati .
Cacioman
Quel che non capisci, per te diventa M5S? Io non voterò Grillo (voterò Monti), ma ho sempre votato a sinistra. Poi, visto che mi sentivo un po’ preso per il culo (non ho votato csx né per vedere le fregole della Binetti o Mastella, né per dovermi sciroppare Turigliatto e compagnia.
L’idea di Bersani è che si dovesse ricominciare da quelle idee che hanno portato allo sfascio Prodi II. Beh, non con il mio aiuto.
@giaimeddu: certo che quei debiti vanno pagati subito, è uno scandalo oltre che un danno all’economia. Il punto è se pagarli tagliando spese (sprechi, dismissioni ecc.) da un’altra parte o facendoli semplicemente venire a galla come altro debito pubblico. Io sarei per la prima ipotesi, ma si sa che in campagna elettorale sono malvisti anche i tagli alla spesa improduttiva. C’è un sacco di gente che ci campa, anche a sinistra, e vota.
Uqbal, però, allora te le cerchi anche un po’… non vuoi la Binetti e voterai un uomo che c’è alleato. I Turigliatto dovremmo averli lasciati ad Ingroia. Certo, la certezza matematica la si ha solo ex-post, ma insomma…
Come ho detto in un post precedente ho votato Renzi alle primarie. Adesso voto Bersani, senza grande convinzione, ma lo voto, anche perché credo che Bersani si sia un po’ Renzizzato (e spero che il processo continui).
Per chi come me ha votato il sindaco di Firenze e invece adesso ha deciso di non votare Bersani, ho una richiesta. Semplice, genuina. Perché? Mi citi tre motivi a caso: chessò, la politica estera, quella economica, quella sul lavoro, l’educazione, l’attenzione verso i più deboli… e poi chi voterebbe? Chi è, fra i candidati al di fuori del PD, quello che secondo lui più si avvicina alla visione del mondo e della politica di Renzi?
@fabzzz forse non ricordi (o non hai visto) come Sofri schierò i “cannoni” del Post in prima fila per Renzi, durante le primarie.
ora che perfino Renzi (a seguito di altrui piagnucolii, sostiene qui qualcuno) si dà da fare, stranamente il Post mantiene un certo aplomb, salvo l’illuminato articolo odierno del suo direttore, guarda caso proprio a 2 giorni dal voto.
forse perchè qualcuno di cui non ricordo il cognome non ha ottenuto una candidatura sicura…
Lorenzo, non per fare l’avvocato di Sofri, ma…
1) Se Sofri “vuole schierare i cannoni per Renzi, il problema qual è?”. A me pare che ognuno ha il diritto di sostenere chi o cosa voglia.
2) Un articolo “guarda caso” a due giorni dal voto. Beh, diciamo pure che Sofri sta cercando di indirizzare il voto in una qualche direzione. E allora? Ha diritto di farlo solo se è la direzione che vuoi tu? Oppure la libertà di opinione, e della sua espressione, sono chiacchiere?
Scavi appena appena e trovi lo stalinista, quello per cui l’espressione di idee diverse dalle proprie è in sé un complotto.
@uqbal
Hai sempre votato a csx, siccome ti sentivi preso per il culo da Bersani e ora voti Monti/Casini/Fini; sì, non ti capisco. Vabbe’ è un mio problema.
Uqbal, però che l’editore è Giorgio Gori non entra neanche di striscio nella tua analisi, prima di dare dello stalinista a qualcuno?
@ giaimeddu (12:33)
Si, sarei disposto a concedere qualcosa. Ma qui ogni volta si chiede di concedere (quasi) tutto.
L’unica “arma” che ho in mano è il voto e in questo momento posso solo sparare a salve. Non c’è nessuna forza in campo che mi dia anche solo la speranza di far cambiare un pochino direzione all’Italia.
Il PD, che pure è il meno peggio, non mi offre nessuno contenuto. Si vota PD per esclusione, dopo aver analizzato le possibili alternative ed averle escluse.
Io non so se con Renzi si stravinceva ma almeno c’erano idee più chiare su alleanze e programmi, non l’ennesimo tentativo di far stare insieme tutti da Vendola a Monti che crolla alla prima discussione sui temi etici. Cosa pensa il PD sui temi etici (fecondazione ad esempio, non solo matrimonio gay). Cosa pensa sui finanziamenti alla scuola privata? Non si sa. Solo risposte vaghe e idee confuse perchè risposte chiare porterebbero ai veti oggi di Monti e domani di Vendola.
Per mia esperienza da idee confuse e poco chiare nascono solo azioni confuse. Per assurdo avrei preferito uno che esprimesse idee contrarie alle mie, ma le esprimesse senza timore e forte della sua convinzione.
E, se posso permettermi (non ce l’ho con te, parlo in generale), mi sta stancando anche la retorica del “lavora per cambiare le cose” e dell’impegnati in prima persona se ci tieni a cambiare le cose. Io faccio l’ingegnere e lavoro 10 ore al giorno e la vita mi concede la fortuna di avere una famiglia. Ho scelto di fare altro nella vita e, purtroppo, non ho il tempo l’energia, la capacità e la possibilità (economica, di tralasciare il lavoro) di mettermi a fare l’attivista politico, per quanto l’idea mi piaccia.
Non per questo devo rinunciare all’idea di avere un giorno, un interlocutore politico che mi rappresenti almeno in parte.
@Giordano: rispondo solo alla seconda parte perché la prima non sono io che devo rispondere.
La retorica sarà pure stucchevole, ma ti chiedo quando mai hai ottenuto qualcosa senza fatica? Io quasi mai. Anche io lavoro molte ore al giorno, ho passato 3 anni e mezzo a lavorarne in media 52/55 a settimana, poi ho deciso anche io di fare altro, quindi so cosa vuol dire avere giornate piene.
Ma non è questo il punto. Io concordo che ci debbano essere in ogni caso interlocutori e rappresentanti, ma è ragionevole pensare che le nostre istanze vengano rappresentate se non facciamo sentire la nostra voce? E come? Come posso sapere di cosa tu hai bisogno, se non me lo dici? I partiti possono funzionare se c’è un canale di comunicazione. Capisco che le sezioni, i circoli, le manifestazioni, siano cose superate e time-consuming. Allora proviamo a trovare forme diverse di partecipazione. Ma una comunità politica non può prescindere dal dialogo, dall’ibridazione e anche dallo scontro delle idee. Altrimenti, senza contraddittorio, succede che la comunità si disgrega. Poco male se è un partito, se ne formerà un altro. Più grave se a disgregarsi è una nazione perché i suoi rappresentanti o sono impegnati a fare i cavoli loro per salvarsi da processi o per aiutare amici e amici di amici e se gli altri ci provano a interpretare i bisogni dei militanti, ma oramai hanno perso il contatto con la realtà. Ma lo hanno perso proprio perché i tempi della partecipazione sono spariti o sono ritornati ad essere uno a molti.
Io da studente ho fatto volontariato e, anche allora, eravamo studenti e pensionati. Nei partiti credo sia lo stesso. Ed è per questo che a sinistra si prova a dialogare col sindacato, perché è (dovrebbe essere) la cinghia di trasmissione tra il lavoro e la politica. Ma è tristemente diventato un altro luogo di potere più o meno autoreferenziale. E allora? Che fare? Non lo so. Ma alla partecipazione non vedo alternative.
@lorenzo me li ricordo i cannoni, e secondo me erano assolutamente legittimi, e mi convinsero pure a votare Renzi, visto che sono stato indeciso fino all’ultimo, ma adesso, davanti al traguardo, col PD compatto che cerca di vincere le elezioni per poter governare questo disastro di paese, lo sgambetto del peraltrodirettore sembra proprio un dispettuccio da bambino viziato. Ma te lo immagini l’ Huffington Post americano che a due giorni dal voto del 2008 se ne esce con un editoriale del direttore del tipo “Ho la sensazione che sia facile, per un sacco di ragioni, non votare più per i democratici, certo se avesse vinto Hilary…” Ti saluto e buon 25 Febbraio, Marzo e Aprile!
@uqbal ricordo che, al tempo delle primarie, non fui l’unico “stalinista” a mostrare un pò di fastidio per quello che scriveva il Post, testata in genere apprezzata (persino da noi stalinisti, diresti tu…).
ma certo non ho smesso di leggerlo con interesse e non mi aspettavo una campagna a favore del PD, anzi l’avrei trovata altrettanto sgradevole, perchè se volessi leggere un organo di partito sarei altrove.
come trovo sgradevole e insinuante l’articolo odierno; avrei preferito una netta presa di posizione contro il PD.
io voterò PD e, probabilmente, lo avrei fatto anche se Renzi avesse vinto le primarie.
Lorenzo
E’ proprio l’idea di mostrare “fastidio” per le idee altrui che non capisco. Posso non essere d’accordo con quello che dici, ma non posso contestarti i tempi e i modi in cui decidi di esercitare un tuo diritto inalienabile. Sgradevole e insinuante di cosa? Ma come ti permetti di dire questo di Sofri o di qualcun altro? Soltanto perché non dice: “Bersani vincerà, saremo tutti felici e sarà tre volte Natale”? Soltanto perché non marcia nella tua direzione? Ma siam matti?
Cacioman
Quel che tu non riesci a capire è che io voterei senatore pure un cavallo, se fosse la migliore opzione sul campo. Non mi interessa un leader politico che mi faccia sentire sicuro delle mie idee politiche, bensì quello che di volta in volta mi offre qualcosa di concreto. Il PD non offre niente. Monti, con tutti i suoi limiti, offre più serietà e concretezza, nonostante Casini e Fini (e questo ti fa capire quanto poco consideri serio il PD, se lo pongo al di sotto di questa soglia). Però per te tutto questo è arabo, perché per te la questione è puro tifo.
@uqbal forse lo stalinista sei tu, che mi dici che non posso permettermi?
@Massimo: tu scrivi che: “certo che quei debiti vanno pagati subito, è uno scandalo oltre che un danno all’economia. Il punto è se pagarli tagliando spese (sprechi, dismissioni ecc.) da un’altra parte o facendoli semplicemente venire a galla come altro debito pubblico. Io sarei per la prima ipotesi, ma si sa che in campagna elettorale sono malvisti anche i tagli alla spesa improduttiva. C’è un sacco di gente che ci campa, anche a sinistra, e vota.”
E sarebbe una figata pagare i debiti riducendo altre spese. E in prospettiva, quella è l’unica strada percorribile. Ma, la spesa pubblica che si può toccare (quindi non le pensioni, già ampiamente attaccate, non la sanità, idem, gli stipendi dei dipendenti pubblici è da anni che non hanno neanche l’adeguamento all’inflazione nelle trattative per i contratti nazionali) sono comunque delicate. Di tagli lineari, giustamente, nessuno vuol sentire parlare. Abbiamo già dato. I tagli selettivi, vanno comunque prima individuati. E ci possono volere anni. Io credo che quello della riqualificazione e razionalizzazione della spesa pubblica, sia un percorso pluriennale e che sui risparmi non ci si deve contare nelle previsioni di spesa. Però, alla lunga, se si fa il lavoro come si deve, i risparmi sarebbero evidenti e si potrebbero utilizzare per rimborsare il debito nel frattempo contratto per pagare i fornitori (presupponendo, ovviamente, che non se ne accumulino di troppi nuovi).
la spesa pubblica sono delicate… sob…
@giaimeddu (16:01)
ciò che dici è talmente corretto e condivisibile che non dovrei nemmeno rispondere. Io dovrei, correttamente, partecipare e far sentire la mia voce.
Io però neanche a pagare il mutuo vedo molte alternative.
E chi vuole il mio voto non deve fare lo gnorri, sapendo o sperando che lo voterò comunque per mancanza di alternative. è questo che mi da sui nervi.
Non venirmi a dire che i vertici del Pd non hanno segnali di che aria tira e di cosa vuole la gente perchè io non ho suonato il loro campanello e glielo sono andato a dire. Si perdano qualche giorno a leggere i commenti sui blog.
Si chiedano come mai c’è gente che piuttosto che votare loro dichiara che voterà Grillo, un “movimento” con candidati e uomini ombra allo sbaraglio paragonato al progetto “serio” del PD.
Grillo al 20% nei sondaggi non è un segnale? è davvero necessario che io vada al circolo più vicino a dirgli che, forse, la strada scelta lascia molti potenziali elettori per strada?
é politica, è partecipazione anche quello che stiamo facendo io e te con questa conversazione.
Cogliere questi movimenti dovrebbe essere il loro mestiere. Altrimenti se ogni giorno devo andare al circolo più vicino per partecipare allora mollo il lavoro e vado a fare il politico anche io. Però mica possiamo fare tutti i politici…
@ uqbal:
OK, grazie per aver smascherato stalinisti e tifosi che infestano il blog.
Ma nella tua veste di ospite raziocinante, ce le sostanzi un pò meglio affermazioni tipo “il PD non offre niente”, o “Fini e Casini più seri ed affidabili di Bersani”, …?
A me pare di ricordare che se Monti ha governato 15 mesi molto lo deve proprio al senso di responsabilità del PD e di Bersani. Peraltro gli unici che, malgrado l’impopolarità, quella stagione l’hanno rivendicata e non rinnegata. Pensa che se solo lo avesse voluto, Bersani ci avrebbe potuto far votare un anno fa, vincendo senza storia, e invocando i tempi stretti anche senza primarie. Con lo spread a 570. Invece si è accollato Monti, l’IMU, la “macelleria sociale”, e se la gioca adesso con Berlusconi tornato verginella. Avete proprio ragione, tu e Sofri. Una vera nullità …
Giordano, è proprio questo il punto. Trovare forme nuove di partecipazione. E gli esperimenti, anche nel PD e in SEL ci sono. Non è che non ci sono. Ma allora parliamo di altro. Ho scritto che non è pensabile andare al circolo perché i tempi sono quel che sono. Che i circoli sono pieni di studenti e pensionati (oltre ai professionisti della politica, che io non disprezzo sia chiaro!). E però, tu hai scritto che non ti interessa partecipare, non hai tempo. Hai un lavoro e una famiglia. Ora ritracci e dici che, in fondo, anche questa è partecipazione e io concordo pienamente. E questo è probabilmente il futuro della partecipazione. Web e circoli dovrebbero integrarsi, ma il percorso è solo all’inizio. Io però, al momento, non vedo altre forze oltre al PD che possano raccogliere la sfida. Domani, chissà… magari il partito pirata? Boh…
E come sempre, in certi angoli del paese, dal tepore dell’ufficiolo riscaldato, o dal divano “indivanados”, è e sarà sempre “colpa del PD”.
e pur di non votare la bindi (su cui spesso cala un’ironia che non è molto diversa da quella del satrapo) si vota felicemente e convintamente buttiglione e il partito dei vescovi.
misteri di un popolo, che non ha caso è lo stesso che ha meritato vent’anni di un benemerito e inconcludente nulla (a essere buoni).
a caso
@Giordano
Ma quello che mi fa impazzire è proprio questo. Dalle ultime elezioni ad oggi, un 30% dei votanti ha cambiato partito (20% M5S e 10% Monti) a favore di entità che fino a pochi mesi fa non esistevano o erano date a livello di consenso bassissimo. Ma io dico, e lasciamo pure stare Renzi, ma è possibile che di questo 30% che è in parte voto moderato e soprattutto voto di protesta, antigoverno, anticasta, anti quello che volete, il PD non sia riuscito ad intercettarne nemmeno uno, né di qua né di là? Dopo 20 anni di Berlusconi contaballe? Dopo questo disastro economico? E’ una linea politica vincente questa del PD? Di un partito che è stato all’opposizione tutti questi anni e non riesce ad avvantaggiarsi per nulla dalla disfatta degli avversari?
Ma non vorrà dire che, malgrado sia stato all’opposizione, viene ritenuto responsabile come gli altri? E magari è anche vero?
@Wizardo
Come a scuola quando la maestra ti diceva “è bravo ma non si impegna”.
Non è che colpa del PD che, tutto sommato, è la migliore (o meno peggio delle opzioni).
è che solo li si vedono potenzialità e margini di miglioramento. Mica possiamo pretendere certe cose dal PDL, con tutto il rispetto.
Non è che, siccome è già il primo della classe, allora dobbiamo smettere di fare critiche costruttive (nelle intenzioni di chi le fa).
@ giordano
ma certo, ci mancherebbe, e ne avrei anche io diverse da fare di critiche. e le farò. a tempo debito e dopo le elezioni. ora bisogna essere uniti e buttarsi alle spalle definitivamente lo squallido sistema di potere che ha distrutto questo paese.
c’è un tempo per ogni cosa. a dopo i distinguo. ora ed oggi bisogna essere uniti e non bittare via una vittoria che può davvero fare molto.
avere dato il proprio impegno alle primarie di votare per il vincitore e non farlo significa non tenere fede a un patto. possibile, liberissimi tutti, certo, ma con la perdita di credibilità che ne consegue, ovvio.
buttare
@uqbal
Scusami se mi intrometto nella discussione che stai avendo con lorenzo e cacioman, ma lasciamo perdere sta menata degli stalinisti. Nel difendere Sofri difendi il diritto di cambiare idea, nessuno dice che non si può fare. Ma ci devono essere della ragioni, altrimenti siamo nel regno dei folli dove ognuno fa quello che vuole, e quello che è stato detto un giorno, quello dopo non vale più (ti ricorda qualcosa?). Se io ho un appuntamento con te per andare al cinema, ad esempio, e tu non vieni, è chiaro che sei libero di farlo, però sei stato scorretto e inaffidabile, per cui devi aspettarti che tenderai a ricevere sempre meno inviti al cinema. A meno che tu non hai avuto degli impedimenti seri, ma me lo devi spiegare, non mi basta che mi dici che hai avuto la sensazione che non fosse un bel film. Sti ca–i! Questo è un esempio che vale per le cose di tutti i giorni, ma per chi è un peraltro direttore deve valere ancora di più. Altrimenti io sono anche autorizzato a pensare che ci siano motivi altri. Spero di essere stato chiaro.
@massimo (16:59) e seguenti @giordano e @wizardo: solo per dire che concordo con le vostre parole.
in riferimento a precedenti commenti, aggiungo, a proposito di impegno e di metterci la faccia (ognuno per quello che può): fate un giro su http://www.fermareildeclino.it e vedrete quello che hanno combinato in pochi mesi e quanto impegno e passione ci sono (al di là delle opinioni che ognuno – me compreso – può avere sui contenuti e sulle idee dei fondatori e dei frequentatori di quel sito).
P.S. poi, possibilmente, tornate qui…
come scrive @wizardo “bisogna essere uniti e non bittare via una vittoria che può davvero fare molto”
@lorenzo
siamo sulla stessa lunghezza d’onda.
l’unica cosa che mi lascia perplesso è che non sono pienamente convinto che questa vittoria, se arriva, possa davvero fare molto.
Robdale
No, non sto difendendo il diritto di cambiare idea: sto difendendo il diritto (in generale, ché Sofri si difende da sé) di dire quel che si vuole quando si vuole, anche avendo intenzione di influenzare un voto o convincere qualcuno, senza che per questo si debba parlare di insinuazioni, di tempistica sospetta e menate varie, che ricordano tanto i processi alle intenzioni.
Per dire: Sofri -o chi per lui- non ha preso appuntamento con nessuno, né deve rendere conto a nessuno delle sue intenzioni. Tu sentiti autorizzato a pensare quello che ti pare, ma se pensi che ci siano delle ragioni altre, dicci quali sono secondo te, così vediamo di definire queste “altre”.
Wizardo: sappi che con il tuo voto al PD non ti stai buttando alle spalle un sistema di potere. Lo stai perpetuando. Peccato solo che l’alternativa, M5S sia davvero di scarso spessore. Monti, se riesce a tenere a bada i vecchi democristiani, è un’altra, relativamente piccola possibilità.
Per quanto mi riguarda, non voglio ridare il voto “utile” (dopo averlo sostenuto per anni) di fronte ad una classe politica di sinistra che nel 1994 si fece sorprendere da Berlusconi, e ora sta per farsi sorprendere da un ex-comico prestato alla politica perché non è stata in grado di capire che in politica non esiste il bersaniano “ora tocca a noi”.
“No, non sto difendendo il diritto di cambiare idea: sto difendendo il diritto di dire quel che si vuole quando si vuole…”
Uqbal su questa affermazione mi hai perso completamente. Per me stai facendo della semplice semantica. Nella sostanza che cambia? Me la devi spiegatre meglio.
Riguardo i motivi altri, non mi sottraggo: nulla di più semplice di piccole cazzeggi e ripicche personali che ti distraggono dai grandi imperativi e ti riportano nel campo dei comuni mortali. La cosa ti sembra così implausibile? Come vedi io non faccio giri di parole.
@uqbal
ma perchè il sistema di potere incarnato da monti, montezemolo, casini, fini e varia non ti impensierisce?
qui non si tratta di classe dirigente “sorpresa” dal berlusconismo, ma di gente che fino a ieri era dalla sua parte. per non parlare dei conflitti di interesse di montezemolo, grandi come una casa.
il PD ha i suoi demeriti, che hanno nomi e cognomi. ma il potere, quello vero, è altrove, e sono convinto che tu sappia benissimo, se ci pensi, che è molto più vicino a montezemolo e compagnia che ad altri.
con tutto il sincero rispetto e la gratitudine per il personaggio, vogliamo parlare delle scelte del governo monti? dei tagli lineari? di dove hanno pesato i sacrifici?
il PD rimane, allo stato attuale, l’unica scarna speranza di cambiare il paese e di costruire un’alternativa. si può fare meglio e si deve fare meglio. ma votando per montezemolo vi tirate fuori e non tenete fede a un patto. per cui, peccato, ma non sarete voi a farlo. e se non stavano bene le regole delle primarie, ci si poteva benissimo rifiutare di partecipare.
siamo adulti abbastanza per potere uscire dalla logica adolescenziale del “voglio votare per me”. per qualcosa che sia come sono io.
non è e non sarà mai così.
oggi si tratta solo di tirare in porta quando la porta è vuota. si filosofeggia dopo. anche perchè qui si rischia grosso, a partire dalla lombardia.
@uqbal
ma perchè il sistema di potere incarnato da monti, montezemolo, casini, fini e varia non ti impensierisce?
qui non si tratta di classe dirigente “sorpresa” dal berlusconismo, ma di gente che fino a ieri era dalla sua parte. per non parlare dei conflitti di interesse di montezemolo, grandi come una casa.
il PD ha i suoi demeriti, che hanno nomi e cognomi. ma il potere, quello vero, è altrove, e sono convinto che tu sappia benissimo, se ci pensi, che è molto più vicino a montezemolo e compagnia che ad altri.
con tutto il sincero rispetto e la gratitudine per il personaggio, vogliamo parlare delle scelte del governo monti? dei tagli lineari? di dove hanno pesato i sacrifici?
il PD rimane, allo stato attuale, l’unica scarna speranza di cambiare il paese e di costruire un’alternativa. si può fare meglio e si deve fare meglio. ma votando per montezemolo vi tirate fuori e non tenete fede a un patto. per cui, peccato, ma non sarete voi a farlo. e se non stavano bene le regole delle primarie, ci si poteva benissimo rifiutare di partecipare.
siamo adulti abbastanza per potere uscire dalla logica adolescenziale del “voglio votare per me”. per qualcosa che sia come sono io.
non è e non sarà mai così.
oggi si tratta solo di tirare in porta quando la porta è vuota. si filosofeggia dopo. anche perchè qui si rischia grosso, a partire dalla lombardia.
@uqbal
in politica non esiste il bersaniano “ora tocca a noi”.
Che è esattamente lo spirito con cui il PD non ha fatto campagna elettorale su nessun tema, ma ora chiede il mio voto, tanto tocca a loro e mi devo anche sentire strxxxo se non li voto.
@giordano
a mio modesto parere, la vittoria – se arriva – può essere una svolta se oltre ad assicurare all’Italia un governo solido, credibile ed efficace (non infierite…capisco da me che non sarebbe cosa da poco…) viene sfruttata dalla dirigenza del PD per il necessario e profondo rinnovamento (non solo anagrafico). neanche questo è semplice, perchè non è necessario essere politologi di fama per capire che, all’interno di qualsiasi partito (passato, presente e futuro) ci sono i potenti, i rampanti, le fazioni, le faide, etc.
io confido in Bersani, che penso non sia affatto quel personaggio di scarsa comicità che (purtroppo) egli stesso ha voluto (o consentito di) costruire, ma persona seria, competente, matura e probabilmente (in caso di vittoria) con una forza sufficiente, nel partito.
anche stavolta voterò PD…e spero di non sbagliare.
Giordano, quoto.
Poi magari siamo noi che ci sbagliamo e Bersani magari sarà un brillante PresDelCon…però uno che non dice all’elettorato le riforme che farà, perché “se le dici poi non le fai” non mi ispira molta fiducia. E siccome di ragioni per perdere la fiducia del PD il partito ne offre a iosa, emntre le promesse rimangono sempre nel vago nel “non se no può più”, io voo qualcun altro.
Stai parlando di me, per caso?
Sì, certo: questa è la sensazione di tutti quelli definibili “liberal-democratici”. Social-liberali. Blairiani.
Ma siamo una fascia minore dell’elettorato, quindi non credo sia un grosso problema.
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