Ci sono molte cose che si potrebbero dire – e che si dicono – sui paradossi e le contraddizioni della formazione del governo Letta. Una di queste è ovviamente che il PD abbia fatto un governo nemmeno “col sostegno del PdL”, ma proprio con il PdL e i suoi ministri, dopo aver negato e rifiutato per settimane questa prospettiva. Piuttosto che parlare ancora delle articolazioni di questo paradosso – che avrebbe dovuto suggerire a Letta di citare anche Canossa, tra i riferimenti del suo intervento alla Camera – facciamola breve con le figure. La prima foto è stata scattata in occasione del voto per il Presidente della Repubblica, un percorso che costituzionalmente avrebbe dovuto essere di unità e condivisione: e per quella foto Bersani è stato linciato per un giorno intero. La seconda foto è uguale, ma rappresenta un’intesa più ampia (e improbabile) e quello che il PD ha negato per due mesi che sarebbe avvenuto: e però viene accolta in giro come un promettente segno delle possibilità del nuovo governo.
(le foto sono di Mauro Scrobogna/Lapresse e Franco Origlia/Getty)
Beh… ci mancherebbe che il presidente del consiglio ed un ministro del suo governo non si possano stringere la mano, semmai la critica si fa al fatto che sono nello stesso governo. Poi anche Bersani può prendere sotto braccio chi vuole, s’intende… siamo noi in italia che non ne sappiamo niente di democrazia e preferiamo demonizzare l’avversario al quale delegare tutte le colpe, e poi ci stupiamo che viene fuori un grillo qualsiasi che fa di quest’arte la sua forza.
Io continuo a pensare che l’unica alternativa realistica (tornare alle urne) fosse peggio. Il patto con lo scorpione era inevitabile…
Ma se fosse che semplicemente la seconda foto, dopo tutto quello che è successo, non stupisca più nessuno (in particolare degli elettori, o ex elettori, del centrosinistra?
“viene accolta in giro” è un’espressione che non ha alcun senso. Da chi? Da chi Bersani è stato crocefisso per quell’abbraccio, e chi starebbe lodando Letta per quella stretta di mano? 101!!! 101!!! O riprendiamo la vecchia cara abitudine di scandire i giudizi abbiandoli al loro contesto di produzione, alle particolari sezioni del mondo politico e sociale che li stanno esprimendo, o facciamo l’errore penstastellato di concepire solo la dicotomia “Noi popolo” “Loro casta” nelle sue varianti (elitaria: “noi che capiamo”, “loro popolo bue”; furbetta: “noi che abbiamo una visione politica”; “loro in balia dell’ideologia”; furbastra: “noi che vinciamo”, “loro che perdono”). Non cediamo al giochino, per favore. Neanche se serve come endorsement del governo “che è l’unica soluzione possibile”.
Nella prima foto è Bersani che va a cercare Alfano e lo abbraccia, nella seconda foto è Alfano che stringe la mano a Letta, il quale è girato dall’altra parte. Può sembrare una piccola differenza ma non lo è.
Posto che il problema di Bersani non è stata quella fotografia.
La foto di Bersani è quella nota, ma se guardi il video vedi che è un gesto rotondo, abbastanza rude e molto veloce, paragonabile a due giocatori di calcio di squadre avverse che si salutano a fine partita.
La foto di Letta, invece, non è quella significativa. MOLTO più significativa è quella di Letta soddisfatto e Brunetta soddisfattissimo, direi ilare, che si stringono la mano mentre Alfano scrive qualcosa di fianco a loro.
Credo che quando in futuro ripenseremo a questi giorni, e vedremo la carriera politica di Bersani che si conclude negli eventi della prima foto, e la carriera politica di Letta che decolla negli eventi della seconda, come i due momenti in cui la falsa alternanza politica centrosinistra/centrodestra si è definitivamente smascherata, e i rari momenti di sinistra appariranno, come sono stati, solo delle foglie di fico per non sputtanarsi di fronte a certi elettori.
E ce ne rammaricheremo come ci rammarichiamo oggi del re che non ebbe la forza di dire di no a Mussolini.
Se ci fermiamo alla foto – se, ho detto – le due foto sono molto differenti. Letta sembra salutare educatamente un avversario, Bersani abbracciare un amico. Da un punto di vista simbolico non mi pare proprio che si somiglino, affatto.
Bhè che dire se non che il PD è morto per davvero?
Letta e Bersani hanno la stessa cravatta.
Alfano la stessa di Alfano, berlusconi che cravatta avrà?
Beh il messaggio dipende da chi lo trasmette. Se il candidato premier fosse stato da subito Letta non avrebbe mai aperto al M5S. Problema di coerenza nel messaggio. Se uno si espone in un certo senso e manda poi segnale contrastante é ovvio che venga criticato. Poi é vero che una cosa é il governo una cosa il presidente. Ma questa é già una sottigliezza “tecnica” che non può essere colta dai più e in prima battuta.