A) “le frasi di Vincenzo De Luca contro Rosy Bindi sono uno spiacevole incidente di cui lo stesso De Luca è il primo a rammaricarsi e scusarsi, frutto di un momento di rabbia in una conversazione che si credeva privata. Nel PD non possono trovare spazio simili espressioni, per quanto eccezionali e spiegabili con uno sfogo del tutto umano: per noi la questione è chiusa e non va strumentalizzata”
B) “le frasi di Vincenzo De Luca sono l’imbarazzante e disdicevole espressione di un atteggiamento violento e arrogante presente in alcune persone e dirigenti del PD, inevitabile in un partito con dimensioni, ruoli e responsabilità così estese, responsabilità che devono pragmaticamente fare i conti anche con la concretezza e l’apporto di uomini come De Luca nella gestione del potere territoriale e del consenso in zone delicate del paese. La politica è compromesso e un grande partito ospita anche le contraddizioni del popolo che rappresenta”.
C) “è venuto il momento di allontanare Vincenzo De Luca da ogni ruolo rilevante nel partito e di prenderne le distanze, chiedendo le sue dimissioni da governatore, che questa è solo la goccia che fa traboccare il vaso di una serie di comportamenti teppisti inaccettabili per questo partito e per i suoi elettori perbene. Un partito che auspichi un cambiamento nell’impostazione dei rapporti e della convivenza civile e politica, non può mostrare questi modelli, né minimizzarli come se non fossero sintomo ennesimo di un modo prepotente e inaccettabile di intendere la politica. Rifiutiamoli una volta per tutte, concretamente, senza preoccuparci di perdere il voto dei congiunti o clienti di De Luca al prossimo referendum. Anche perché sennò perdiamo quello di molti altri”.
Vediamo cosa decide di dire e fare, la dirigenza del PD.
io dico la A
La A, tutta vita.
Più di quello non sono in grado.
Spero la A, le altre due posizioni le trovo francamente demenziali. Solo ipocriti e bugiardi possono pensare che De Luca si auguri che la Bindi venga ammazzata o addirittura che esorti qualcuno a farlo- parlando con un giornalista, poi. Il Fatto Quotidiano titola “De Luca minaccia la Bindi” – ecco, queste boiate lasciamole al Fatto Quotidiano.
B
A. Era una conversazione privata, a differenza del “cinghiale ferito, da abbattere” di Quagliariello (suona un po’ “e le foibe?” ma è così…)
Silenzio, silenzio assoluto. Non sapendo che linea adottare, stare zitti e sperare che tutto finisca presto nel dimenticatoio.
Nel Pd si caccia soltanto la gente per bene, esempio Marino a Roma, attraverso un’insolito notaio della capitale si mise fine alla giunta Marino, che poi inseguito, venne prosciolto dalle accuse infamanti. Invece per il signor De Luca si sono alzate delle barricate di veto da parte del PD. La Bindi quando varò l’editto o la lista degl’impresentabili aveva le carte apposto, visto che il De Luca dichiarò che l’avrebbe querelata, querela che attualmente non ci risulta depositata. Non si capisce questo acredine nei confronti della Bindi, visto che i fatti ormai erano passati, ed il De Luca venne eletto. Naturalmente i fatti descritti vennero presto dimenticati dall’opinione pubblica. La ragione di questo risveglio ci è sconosciuta. Sarebbe stato interessante saperne di più sulla vicenda. Sulla questione della cacciata dal PD di De Luca: si dice che in questo periodo di campagna referendaria, non si caccia via nessuno. Come nelle storie contadina quando si macella il maiale, che non si butta via nulla.
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/11/18/news/il_senatore_d_anna_contro_bindi_e_saviano-152267458/?ref=HREC1-1
A), quindi.
E niente, tutto a posto, no?
più o meno tutto a posto.
mancano le scuse della bindi a de luca per averlo per averlo fatto passare da colpevole (vigliaccamente) in una vicenda nella quale era innocente, ed è stato pienamente assolto