Di Maio chiede agli altri partiti di “smettere di essere arroganti e iniziare a essere umili”.
Poi l’umile e non arrogante Di Maio (“voltando pagina”, secondo il titolo di Repubblica) prosegue:
Politica da anni vuol dire cose brutte: corruzione, prepotenza, sprechi, privilegi, conflitti d’interesse, voltagabbana, tradimenti, casta, poltrone, soldi, clientele, tangenti, speculazione, bugie. Basta!
Per decenni i partiti hanno messo al centro i loro interessi, per decenni la formazione dei governi è avvenuta con il bilancino per accontentare gli appetiti dell’uno e dell’altro. L’obbiettivo erano sempre e soltanto le poltrone, mai gli interessi dei cittadini
Li hanno lasciati ai margini, noi ora i cittadini li rimettiamo al centro.
Ora insieme abbiamo la storica occasione di cambiare l’Italia. Io non voglio perderla e chi ha scelto di ostacolare a tutti i costi il cambiamento faccia pure, ma sappia che non si può fermare il vento con le mani e che noi nonostante tutto cambieremo l’Italia.
E qualcuno però vuole discutere di possibili collaborazioni del PD, restituendo senso al termine “collaborazionismo“.
Tutto questo è già successo. La cosa buona è che la seconda volta fa sempre meno male, quasi non ce ne accorgeremo.