Il vincolo di mandato

I molti critici delle mediocrità e inadeguatezze politiche e umane degli eletti nel M5S non hanno mai pensato che le responsabilità dei loro fallimenti stessero tutte sulle esili spalle dei suddetti eletti: a mettere nelle loro mani poteri che nel migliore dei casi non avrebbero saputo usare e con cui nel peggiore avrebbero combinato guai è stato un esteso concorso di promotori, utili idioti, saliti sul carro e infine elettori. È per questo che almeno poche righe ora vanno spese per dire “guardatevi allo specchio” ai complici e sostenitori di quella manipolata sciagura politica, che adesso si indignano per i presunti “tradimenti”, per le povertà di reazioni dei loro eletti, per il brancolare nel buio dei responsabili e parlamentari vari del partito che lo vedono in declino e non sanno fare altro che accelerarne il declino con palesi dimostrazioni di spaesatezza e incapacità di lettura, analisi o progetto. Vedo tra i “delusi” (ma appunto, delusi di che?) in un futuro prossimo la costruzione di un alibi storico analogo a quello usato da alcuni per il comunismo: “l’idea era valida, è stata applicata male”.

Adesso, che chi li ha sospinti dai media o dalle cabine elettorali si scandalizzi che degli scarsi si comportino da scarsi, fa ridere, ed è sintomo di parente scarsezza: se c’è una cosa che era stata detta da subito è “sono persone inadeguate alla politica”. In tanti hanno risposto “bene! così li vogliamo!”: adesso che li hanno ottenuti e che quelli stanno esercitando il mandato ricevuto sarebbe comprensibile il silenzio, se non l’imbarazzo. Ho la rispettosa impressione che in molti, nella solitudine delle loro camerette, lo stiano praticando: poi ci sono gli scarsi, che si indignano, delusi di se stessi.

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