Gli elettori del PdL come scudi umani

Una considerazione a margine dell’editoriale del Post, e in risposta all’articolo di ieri di Giuliano Ferrara su cosa dovrebbe fare Bersani: articolo che è interessante perché – tolti tutti i legittimi fastidi personali espressi dall’autore – si riduce a un unico argomento dialettico assai usato dal PdL in questi giorni. Quello per cui il rifiuto del PD di allearsi col PdL implicherebbe una “mancanza di rispetto per gli elettori del PdL”. Scrive Ferrara:

Milioni di voti regolarmente espressi. Una esperienza di molti anni e un assetto della vera società civile, quella dei piccoli imprenditori, delle casalinghe, dei pensionati, del sud e del mondo della produzione nordista, dei lavoratori dipendenti e autonomi di pezzi d’Italia in rivolta contro gli eccessi del carico fiscale, un terzo del paese.
Con questi, dice Bersani, non si parla.

Ma in tutto l’articolo Ferrara non fa mai menzione degli eletti del PdL, per cercare di difenderli: sa che è impossibile. Invece finge che il PD debba governare assieme agli elettori del PdL, e che sia con loro che Bersani non vuole parlare. È un trucco, uno straw man argument, reso necessario dall’impresentabilità degli eletti che costringe a rivendicare invece la presentabilità e rispettabilità degli elettori, che però nessuno ha mai messo in dubbio.

E in più, non si è mai visto che il rispetto per gli elettori che hanno votato gli avversari si debba dimostrare governando con gli avversari. Altrimenti varrebbe per qualunque altro partito, e varrebbe anche in condizioni diverse da queste: se il PD avesse avuto la maggioranza anche al Senato, avrebbe fatto un governo senza l’appoggio del PdL e senza i suoi identici milioni di voti, senza mancare di rispetto a nessuno.

Quindi questi argomenti sono figli di strategie del perdente nel caso del PdL, e di insofferenza per il  “vincente” nel caso di Ferrara: il fatto che il PD non abbia i numeri per governare non li rende più solidi, ma li mostra solo come un fragile ricatto. E intanto, sarebbe un’impresa titanica, le ragioni per dare credito alla rappresentanza parlamentare del PdL – dopo tutto quello che sappiamo, e che sa anche il direttore del Foglio – non si vedono da nessuna parte.

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31 commenti su “Gli elettori del PdL come scudi umani

  1. Michele Mauri

    Distinguere gli eletti dagli elettori è un’operazione maldestra che non nasconde comunque il disprezzo nei confronti degli elettori del PdL. Il sentimento diffuso fra gli elettori del Pd è invece proprio quello di considerare gli elettori del PdL ignoranti, facinorosi e disinformati, caratteristiche indispensabili per cadere nella rete di Berlusconi. Quindi questa pantomima degli eletti impresentabili e degli elettori rispettabili è stucchevole. Fa il paio con il vizio di considerare tutti i politici corrotti e malvagi, quasi fossero l’espressione di entità sconosciute. Molti dei nostri rappresentanti nelle istituzioni assomigliano invece ad una larga fascia degli italiani: irrispettosi delle più elementari regole del vivere civile, volgari profittatori e arroganti. In conclusione, abbiamo la classe politica che ci meritiamo, di centro, di destra e di sinistra. Questo pensano di noi all’estero, senza distinzioni levantine. http://alternativanomade.wordpress.com/

  2. MAGO

    Come al solito si pensa che il risultato elettorale “sbagliato” sia stato frutto di un “errore di comunciazione”… che barba che noia!

  3. ro55ma

    Se il PD avesse avuto la maggioranza anche al Senato avrebbe gestito il cerino democratico che gli elettori gli avevano messo in mano e, vista la situazione drammatica, avrebbe responsabilmente provato a rappresentare al meglio anche quei milioni di elettori “tifosi avversari”.
    Il problema è proprio che non avendo quella maggioranza ma volendo (legittimamente) provare ugualmente, dovrebbe (IMHO) tenere conto – nell’emergenza – anche di quei tifosi, concordando (se fattibile chè ognuno si prende le proprie responsabilità) alcuni punti e le relative soluzioni di compromesso.
    Nessun ricatto (da chi e per cosa con la casa che brucia..?) ma tentativo di spegnere l’incendio e andare ad elezioni meno sfasciati e almeno nel 2014.
    Altrimenti si abbia la serietà di spiegare, oltre al NO al RICATTO (ecc. ecc.) che non siamo in una situazione di emergenza, punto.

  4. johndoe

    Troppe seghe, e sospetto sempre più che si tratti di seghe ad arte, del vecchio buttarla in caciara quando non si hanno argomenti.
    Qui si tenta di buttare in politica, e in quelle che sono (tutte lo sono) opinioni legittime, una precondizione che non è soggetta ad interpretazioni, ne politiche ne di altra natura. La precondizione è quella rottura di palle che si chiama numeri. Quella di Bersani del “dovere di dare un governo al paese” è una supercazzola, ma quale dovere? Dovere se hai la maggioranza, se non ce l’hai si chiama ambizione.
    Quindi ci dica una buona volta cosa vuole fare, dopo aver sentito Saviano naturalmente, e con chi. Non vuole farlo con gli unici che hanno i numeri per consentirlo? E allora non si può, sono seghe e basta, e sono un segaiolo anche io che sto qui a parlarne.

  5. alex

    E quando Berlusconi diceva che chi votava a sinistra era un co…one, che faceva Ferrara? Lo invitava ad avere più rispetto degli elettori avversari? Ma come si fa a prendere sul serio quello che dice questo tipo?

  6. fp57

    Durante la campagna elettorale l’atteggiamento di Bersani e degli altri candidati del PD e’ stato “coerente” esempio di arrogante superiorita’ morale nei confronti di tutti i candidati e di tutti gli elettori degli altri partiti.

    Bersani non ha saputo ne’ ascoltare ne’ comunicare rispetto. Cito un paio di slogan: “noi non accettiamo lezioni da nessuno” “noi siamo il Partito Democratico”….come a dire siamo gli “unici democratici”.

    Quanti elettori di altri partiti ha convinto il PD? Come mai non ha convinto nessuno degli altri elettori?

    A proposito di cambiamento questo atteggiamento presuntuoso e ostile non e’ cambiato.
    Il rifiuto del PD di allearsi con il PDL dimostra sicuramente scarsa considerazione e scarso rispetto verso gli elettori del PDL.

  7. riccardo r

    Leggo con sorpresa i commenti.
    Ma perché il PD si dovrebbe fidare di quei politici che ripetutamente si sono dimostrati inaffidabili? Ricordate la famosa bicamerale?
    Ricordate chi ha fatto cadere Monti?
    Bersani non fa i conti col PDL perché son bugiardi e traditori, e perché non vuole perdere elettori PD.

  8. ro55ma

    Non è una questione di fiducia; quella entra in gioco nelle condizioni normali di confronto politico non quando la possibilità di declassamento (della nostra capacità di saldare il nostro debito..) è – in una scala 1:10 più vicina all’8… 9 di quanto non fosse a dicembre/gennaio o quando all’asta dei nostri ctz i compratori incominciano a tossire.
    Nessuno è in grado di trovare nel cappello i miliardi per pagare tutta la cassa in deroga necessaria per i prossimi 18 mesi e, contemporaneamente tagliare le entrate fiscali per ridurre il costo del lavoro e “amenità” varie, nessuno. Occorreranno scelte dolorose e priorità per provare a reggere e non lasciare macerie ai nostri figli e qui ci si prepara alle elezioni subito che con gli “impresentabili” non si parla, micca ci si può fidare.

  9. MAGO

    @tutti quelli che parlano di PDLlini inaffidabili: “guarda che mica devi fargli un prestito?!”, devi solo concordare punti di reciproca convenienza politica, “una mano lava l’altra e tutte due lavano il viso”. Questo post dovrebbe essere comprensibile anche da Bersani, è nel suo slang

  10. uqbal

    Ferrara è uno che non sa cosa sia l’onestà intellettuale. Il gioco era scoperto: stuzzicare quel sentimento abbastanza chiaro di disprezzo che a sinistra spesso si prova per tutto ciò che “sa di destra” e vedere se si riusciva a stimolare una reazione viscerale, del tipo “Se sono così cretini da votare Berlusconi, fatti loro!”.
    In altre parole, stava cercando di spremere ancora un po’ la vena aperta dalla Annunziata con “siete impresentabili!”.
    In realtà, se le persone in gioco fossero diverse, il discorso di Ferrara avrebbe anche un suo senso: se si fa appello alla responsabilità dei cittadini, lo si fa rivolgendosi a tutti i cittadini, a prescindere da chi abbiano votato, e a tutti gli eletti, che son cittadini pure loro.
    Il PD però è evidentemente scottato dal passato recente e sta facendo una sua legittimissima scelta politica: la scommessa è che all’Italia venga un bene maggiore da nessun accordo che dall’accordo che verrebbe fuori.
    Poi saranno gli elettori a decidere.
    E’ una scommessa che certe volte, per stanchezza, anche io lascerei perdere, nel senso di dire: “Basta, dateci un governo, uno, uno qualsiasi, poi chi se ne frega”. Però la verità è che questo è forse l’unico aspetto della politica di Bersani su cui concordo.

  11. gianmarco

    Se Sofri fosse Grillo farebbe un post relativo all’intrusione di Troll nel suo blog.
    Non ho capito? Veramente c’è qualcuno che crede veramente che occorra fare un governo Pd-PDl per rispetto degli elettori del Pdl? E il rispetto degli elettori del PD (che per quanto siano pochi, sono un po’ più dei Berluscones)?
    Inoltre, cinicamente, un accordo di questo tipo farebbe definitivamente morire il PD e campare per altri dieci anni il PDL o qualsiasi cosa Berlusconi voglia creare. E Grillo, naturalmente. E l’idea di un Italia nuova, anche.

  12. Luca P.

    Sembra che nessuno qui si stia ricordando di quella “cosina” chiamata Movimento Cinque Stelle, il primo partito tra gli elettori residenti in Italia.
    E` evidente che al PDL non interessa che alle prossime elezioni il M5S prenda il 40-50% di voti, perché il PDL è un partito che non ha futuro; è un partito morto da tempo e ormai puzza.

    I vertici del partito hanno voluto e organizzato una manifestazione di piazza per far acclamare colui che a queste elezioni ha fatto perdere 8 milioni di voti alla propria coalizione. Non si è mai vista una sceneggiata più ridicola e soprattutto più masochistica. Questi non hanno nessuna intenzione di vincere le prossime elezioni, hanno solo la necessità di tutelare le impellenti necessità del proprietario del partito.

    Allearsi con il PDL, a prescindere dalle valutazioni morali, significa andare a fondo con loro e consegnare l’Italia al M5S.

  13. Mario Valentino

    Mi sembra che Sofri il giovane continui nel suo sbarellamento. Semplificando (molto):
    1) per difendere le posizioni di Bersani, critica l’articolo di Ferrara che criticava le scelte di Bersani: Bersani alla fine avrebbe ragione (diciamo così) perché Ferrara (secondo Sofri) sbaglia: è evidente a tutti che un discorso così non regge sul merito delle scelte di Bersani;
    2) nello specifico, la tesi dello ‘straw man argument’ (lo sbaglio di Ferrara) non è applicata correttamente: è del tutto ovvio che Bersani non può che governare (in ipotesi) con gli eletti del PdL, non con gli elettori, sicché i primi non sono l’uomo di paglia dei secondi: gli eletti sono difatti l’espressione istituzionale dei citati da Ferrara. Non si può tentare di far credere che Bersani si alleerebbe col PdL se potesse farlo con i suoi milioni di elettori, ma non con i corrispettivi eletti: Semplicemente non ha senso;
    3) il rispetto per i milioni di elettori ‘altrui’ sembra richiesto nel caso di specie, ossia in quello di sostanziale parità e impossibilità di governo senza appoggi esterni, non certo in quello che il giovane Sofri contrappone sostenendo
    ; questo è talmente evidente che non richiede una specificazione ulteriore.
    Un’arrampicata sugli specchi che non fa onore né a lui né a coloro i quali vorrebbe difendere.

  14. Mario Valentino

    – Mi scuso per gli errori, la mia imperizia mi impedisce di editarli. Perciò ripropongo il commento senza (spero) errori (se l’amministratore può cancellarlo gliene sarei grato). Sorry. –

    Mi sembra che Sofri il giovane continui nel suo sbarellamento. Semplificando (molto):
    1) per difendere le posizioni di Bersani, critica l’articolo di Ferrara che criticava le scelte di Bersani: Bersani alla fine avrebbe ragione (diciamo così) perché Ferrara (secondo Sofri) sbaglia: è evidente a tutti che un discorso così non regge sul merito delle scelte di Bersani;
    2) nello specifico, la tesi dello ‘straw man argument’ (lo sbaglio di Ferrara) non è applicata correttamente: è del tutto ovvio che Bersani non può che governare (in ipotesi) con gli eletti del PdL, non con gli elettori, sicché i primi non sono l’uomo di paglia dei secondi: gli eletti sono difatti l’espressione istituzionale dei citati “milioni di voti regolarmente espressi” citati da Ferrara. Non si può tentare di far credere che Bersani si alleerebbe col PdL se potesse farlo con i suoi milioni di elettori, ma non con i corrispettivi eletti: semplicemente non ha senso;
    3) il rispetto per i milioni di elettori ‘altrui’ sembra richiesto nel caso di specie, ossia in quello di sostanziale parità e impossibilità di governo senza appoggi esterni, non certo in quello che il giovane Sofri contrappone sostenendo “se il PD avesse avuto la maggioranza anche al Senato”; questo è talmente evidente che non richiede una specificazione ulteriore.

    Un’arrampicata sugli specchi che non fa onore né a lui né a coloro i quali vorrebbe difendere.

  15. Loris

    Il discorso “mancanza di rispetto per gli elettori del PDL” non sta né in cielo né in terra. Punto. Bersani farà quello che ritiene opportuno, ma non c’entra niente il rispetto per gli elettori degli altri. Da quando in qua chi vince deve rendere conto agli elettori degli altri? (Tra l’altro Berlusconi definì “coglioni” gli elettori di sinistra, per dirne una sul rispetto)

  16. cinziaopezzi

    io… qualche piccolissimo dubbio su qualcuno degli elettori del pdl, in passato, molto in passato, l’ultima volta questa mattina, l’avrei espresso… giusto qualche perplessità.
    anzi, personalmente ritengo che sia tutta colpa loro, a parte qualcosa che è colpa del pd e un briciolo di tutti gli altri.

  17. cinziaopezzi

    parlando molto seriamente penso che bersani terrebbe pieno conto degli elettori del pdl, molo più di quanto sarebbe accettabile dal punto di vista degli elettori del pd. nel senso che nel momento in cui diventi presidente del consiglio lo fai con i voti del tuo partito, certo, ma lo fai per tutto il paese. quando sei all’estero rappresenti tutto il paese e se sei un autentico democratico e governi basandoti anche sul consenso, il consenso lo cerchi dappertutto.
    sono proprio quelli del pdl, i cari elettori, che ritengono di aver vinto, quando vincono, contro gli elettori del pd e quindi di aver diritti superiori e diversi dagli altri. che si aspettano corsie preferenziali, diritti/privilegi e altri echi del bel tempo che fu.

    a torino, prima di fassino, era sindaco chiamparino, pd, penso ex comunista, per inciso, alla seconda elezione ha avuto il 70 per cento dei voti, che significa anche i voti di elettori abituali di partiti di destra.

    io ho parlato con alcune di queste persone e ho preso nota dei loro sentimenti, fiducia, rispetto, sentimento di essere riconosciuti e calcolati…

    alla fine del mandato l’unica cosa che ha detto chiamparino è stata che era riuscito a fare le grandi opere, inclua la metropolitana rimandata per 30 anni, senza sacrificare i servizi d’emergenza, sociali, ecc.

    una tipica cosa da comunista, per dire

  18. fp57

    gli elettori TUTTI come scudi umani…dal momento che secondo me bersani sta perdendo un sacco di tempo tra incontri con le parti sociali e riunioni di partito mal riuscite

  19. MAGO

    Troll…troll… (quando la lingua italiana non ha un vocabolo equivalente è perchè il concetto da rendere è demenziale). Mi si spieghi qual è la funzione di un giornale che accoglie i commenti dei lettori: – scartata subito l’ipotesi che i commenti debbano servire ad arricchire qualitativamente i contenuti editoriali perchè noi lettori non siamo in grado di fare ciò in modo improvvisato e gratuito – è ammessa una dialettica di idee o deve servire solo al compiacimento onanistico dei compagni di partito?

  20. erelen

    “E in più, non si è mai visto che il rispetto per gli elettori che hanno votato gli avversari si debba dimostrare governando con gli avversari”
    Ma si sta parlando del movimento 5 stelle e del PD, oppure del PD e del PdL?
    Perché questa frase potrebbe usarla benissimo qualsiasi grillino…

    Ho un po’ di confusione, si chiede agli avversari (m5*) la responsabilità di votare per un governo guidato dal PD, ma si esclude la possibilità di chiedere agli avversari (PdL) di votare un governo guidato dal PD?

  21. giaimeddu

    Veramente non capisco di che cosa parliamo. Dopo un anno a governare con il PD, Berlusconi ha fatto una campagna elettorale come se fosse stato all’opposizione, dopo aver mandato all’aria il Governo. Il PD, allora, si prestò all’accrocchio per senso di responsabilità, si disse, con la promessa di fare 4 cose 4 in Parlamento per migliorare le istituzioni e cambiare la legge elettorale, mentre il Governo decretava d’urgenza su tutto quello che gli passava sotto mano. Ecco, il Governo ha decretato, il Parlamento è stato ostaggio di Berlusconi e i suoi.

    Se veramente si vuole essere responsabili, si voti la fiducia senza incarichi di Governo, poi si valuta caso per caso.

    Se il PDL entra nel Governo, è la morte della sinistra italiana, spero che questo sia chiaro più o meno a tutti. Fessi una volta si, 2 dopo tanti anni va pure bene, la terza, sarebbe veramente da sadomasochisti.

  22. paolo63

    Immagino che l’impresentabilità degli eletti PDL sia per quanto fatto nel mandato precedente e per la manifestazione al palazzo di giustizia di milano.
    Dato per buono questo, anche se condivido solo il giudizio sulla manifestazione (un partito di governo non manifesta, ma FA la riforma della Giustizia!) spiegami Luca il perché invece Bersani consideri presentabili quelli della Lega tanto da auspicarne l’appoggio. Il tono confidenziale è perché sono critico, ma in maniera amichevole. Basta con le barricate!
    Ps. Per CinziaOpessi: Quanto fatto di buono a Torino (e di cose buone ce ne sono davvero molte) adesso pesa sul bilancio comunale in maniera pressante. A far le cose si spende e ci si indebita oltremodo. A Parma ne sappiamo qualcosa. Ora, fatti giudiziari a parte: qua la sinistra è venuta con le pentole, a Torino sta zitta.

  23. odus

    Se gli elettori del centrodestra sono scudi umani, chi punterebbe loro addosso i razzi terra terra?

  24. odus

    E’ vero. Giuliano Ferrara, non certamente una cima, usa gli elettori del PDL come scudi umani nei confronti dei ba zoo ka di Bersani puntati sugli eletti dello stesso.
    Posto che la questione del “mancato rispetto” non si pone, mi chiedo: L.S., con le sue metafore di scudi umani, crede veramente che, al di là degli appelli di Giuliano Ferrara, gli elettori del PDL saranno fatti fuori dai ba zoo ka di Bersani – salvando gli eletti – e sul campo resterà solo quello sparuto manipolo del 20% degli aventi diritto al voto rappresentato dagli elettori del PD?
    Ammesso e non concesso che, fallito il tentativo di Bersani di formare un governo malgrado la sua richiesta rivolta non si sa a chi di “non impedire”, si vada poi al voto.
    Cosa che, considerata l’interpretazione italica del concetto di “democrazia” a partire dalle più alte cariche non elette, non credo che accadrà.
    Nelle cantine o nei solai della burocrazia politica, qualcuno per governare “in qualche modo” (espressione giornalistica e politica abusata in Italia) si troverà.

  25. maximpetrovic

    Mi sa che Luca Sofri non ha proprio capito il problema (e nemmeno l’articolo di Ferrara). Se Bersani avesse vinto le elezioni, cioè se avesse conquistato la maggioranza in entrambe le Camere, avrebbe potuto fare il governo senza trattare con nessuno. Ma siccome non ha ottenuto la maggioranza al Senato, se vuole fare un governo, deve per forza trattare: o con M5S o con il Pdl. Punto. Il rispetto per gli “elettori” non c’entra niente.

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