Oggi sono stato alla stazione di Firenze, entrando dal lato dei taxi, ma avevo cinque minuti e mi sono voluto affacciare su via Valfonda per vedere se avevano davvero buttato giù la pensilina di Toraldo di Francia. E wow, è una meraviglia: non ne è rimasto neanche un mattone, c’è tutta un’altra luce e un altro respiro, e insomma succedono cose buone.
Così di buonumore sono rientrato nella più bella stazione ferroviaria italiana e nel maggior capolavoro dell’architettura fascista e guardandomi intorno ho visto la vecchia sala d’attesa, dove non ho quasi mai messo piede, ma a volte sbirciavo affacciandomi i dettagli omogenei alle rifiniture di tutto il complesso: l’insegna, i rivestimenti di legno, le foto turistiche d’epoca in bianco e nero, l’orologio, le porte in vetro e ferro. Probabilmente non sbirciavo da parecchio, perché non avevo fatto caso che fosse diventata così.
Di che ti meravigli, direte voi? È esattamente il trattamento di squallida botteghizzazione (doppio insulto) che i fiorentini infliggono alla loro città e alle sue bellezze da decenni, che è traboccato fino dentro alla stazione dopo avere sistematicamente invaso tutto il centro. Dovevo aspettarmelo, direte voi. Ma mi ha ingannato quella boccata d’aria su via Valfonda, per un attimo.
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…però guai al tram, eh!
Non ho capito quel “più bella stazione ferroviaria italiana”. I gusti saranno gusti, ma sono fermamente convinto che in Italia nulla possa neanche lontanamente rivaleggiare con Milano Centrale.
Mi aspettavo obiezioni – e sono arrivate – che citassero Roma Termini.
Non ti preoccupare, le sale d’attesa sono scomparse (o sono sulla via) in tutte le stazioni italiane.
Il motivo? molto semplice, spazi in meno da manutenere e da sorvegliare di conseguenza riduzione di costi anzi, nuovi introiti visto che sono state trasformate in spazi commerciali. Inoltre qualche bel tomo di architetto/sociologo/imbecille si è inventato (secondo me ad hoc) il concetto di “tempo liquido” per cui il concetto di “attesa” semplicemente non esiste/deve esistere, ergo non serve uno spazio dove attendere.
Milano Centrale???
Milano Centrale è la più brutta, pesante, pomposa, infelice e scomoda stazione italiana. E il recente restauro non è che l’abbia migliorata granché.
La lotta è fra RM Termini e FI SMN.
Ogni edificio è frutto dell’epoca in cui fu pensato con i suoi relativi canoni estetici. Non dimentichiamo che le stazioni (almeno quelle delle grandi città) avevano anche il compito di “dimostrare” la grandezza del paese e che attraverso di esse, al pari di ogni altro grande monumento, si legge la nosta storia.
D’accordo con Luca: S.M. Novella è una delle poche opere di architettura moderna riuscita di cui si possa fregiare la storia dell’architettura. Parola di architetto!
Intendevo, la storia dell’architettura italiana…
@Carlo M Sono assolutamente d’accordo sul fatto che il restauro non l’abbia migliorata, anzi: cercando di modernizzarla, l’hanno peggiorata proprio perché il suo assoluto fascino sta proprio nella sua atmosfera decadente. Entrare sotto le arcate di acciaio e vetro di Fava è come viaggiare nel tempo alla Belle époque.
E’ una cosa talmente banale, che se c’è bisogno di argomentarlo significa che non c’è proprio speranza.
A parte il fatto che quando l’attuale stazione di Milano Centrale fu costruita la Belle Epoque era già passata da un pezzo, ogni epoca è intervenuta sui manufatti precedenti e qualcunaltro è intervenuto sugli interventi e così via… c’est la vie!