Sondaggi, fotografie e aliti di vento

Oggi Renato Mannheimer scrive una puntualizzazione molto corretta sul Corriere della Sera, a proposito dei sondaggi elettorali, anche se è facile pensare che lascerà il tempo che trova. La sintesi è “i sondaggi sono una fotografia delle cose al momento in cui vengono fatti, non una previsione di come andrà”. La differenza è rilevantissima, soprattutto in un paese come l’Italia in cui i movimenti di opinione elettorale sembrano sospinti ogni giorno da un diverso alito di vento. Quello che spiega Mannheimer è infatti che le indicazioni dei sondaggi valgono qui e adesso, e non varranno già più tra una settimana: abbiamo imparato tutti che improvvisi venti in poppa di questo o quel partito si esauriscono nel giro di una settimana (Mannheimer fa l’esempio delle primarie del PD e di come quell’effetto lì si sia già smorzato) e che la partita su queste variabili si gioca alla fine. Abbiamo già assistito ad alti e bassi per questo o quello in gran numero, e ognuno sparisce come lacrime nella pioggia nel giro di poco tempo.

Voi direte, e allora a che servono i sondaggi? Facciamoli solo nelle ultime due settimane, no? Se no è come se stessimo assistendo ai primi tre quarti di una partita di basket in cui i distacchi restano minimi. E avreste ragione: i sondaggi servono infatti ai partiti per capire cosa funziona e cosa no e se è il caso di correre ai ripari o battere certi ferri, e ai giornali per spacciarli come “previsioni” ai loro lettori, malgrado gli sforzi di puntualizzazione di Mannheimer. Lettori che ci si possono anche divertire: ma il campionato si gioca alle ultime giornate, quando anche Berlusconi da Santoro ci sembrerà un ricordo lontano.

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7 commenti su “Sondaggi, fotografie e aliti di vento

  1. LucaV

    E’ vero che i sondaggi sono una fotografia istantanea, ma non è vero che siano inutili in generale per predire il risultato finale. Avendo sufficienti dati su come i sondaggi in un dato momento correlano con il risultato finale, e su quali siano i bias specifici di ogni sondaggio, è possibile riuscire a predire come le cose andranno.

    E’ che in Italia, complici sia l’alto numero di partiti, sia le leggi elettorali che cambiano spesso, la base di dati necessari al momento non credo ci sia. In USA quella base c’è, e Nate Silver tra gli altri ci ha fatto la propria fortuna!

  2. extrasistole

    Una scoperta travolgente come questa ha ricevuto la meritata attenzione e l’atteso commento di levatura.

    Per fortuna siete rimasti voi opinionisti dalla schiena dritta, ultimi baluardi testimoni della verità, a fornirci le puntualizzazioni necessarie alla corretta comprensione dei fatti, ribadendole a dovere, nel caso passassero colposamente inosservate.

    Rimango sempre sorpreso dalle sue capacità di analisi : come la mente umana possa scavare così a fondo la natura fino ad afferrare le leggi che la governano è un mistero affascinante.

    Spero che a nessuno venga mai in mente di sfruttare commercialmente questa sua originale intuizione della “manovrabilità dell’ opinione pubblica” tramite metaforici “aliti di vento”, altrimenti rischieremmo di venire sommersi dalla pubblicità.

    Lei rappresenta l’avanguardia del giornalismo italiano, continui così che va alla grande.

  3. Marzio

    Purtroppo, relativamente ai sondaggi, in particolare, e alla statistica, in generale, in Italia c’è ancora un’enorme e profonda ignoranza scientifica.
    D’altra parte siamo una nazione di umanisti e questo non sorprende più di tanto.
    Ci si sofferma sempre sul valore di centrobanda e non si tiene mai conto dell’affidabilità di quel valore, generalmente fornita al 95%.
    Mi concentro su un esempio, ma la cosa potrebbe essere generalizzata. Ieri sera Chicco Mentana ha dichiarato che il partito di Silvio Berlusconi è in crescita nei sondaggi realizzati. E dal dicembre 2012 al gennaio 2013 è passato, secondo EMG, dal 16% al 18,4%. In realtà, però, gli intervalli di confidenza sono molto ampi. E, ad oggi, se facessimo 1000 sondaggi su un campione di 1000 persone rappresentativo, otterremmo nel 95% dei casi (circa 950 volte, anche se la legge dei grandi numeri è in agguato) un valore compreso tra il 16% ed il 20,8%. Quindi, nel caso specifico, il PDL attualmente, secondo EMG, il PDL, con il 95% di affidabilità, è dentro a quell’intervallo. Che non vuol dire ASSOLUTAMENTE che il PDL è al 18,4%.
    Se poi teniamo conto che gli intervalli di confidenza di dicembre e di gennaio sono parzialmente sovrapponibili tra loro, potremmo arrivare alla conclusione ancora più “potenti”.
    Quello che voglio dire è che il sondaggio è ormai diventato uno strumento per creare consenso. Lo si legge male, lo si interpreta male. E’ fantastico Enrico Mentana quando discute, ogni settimana, dell’oscillazione di centro banda di ogni formazione politica, creando l’illusione di una relazione di causalità tra eventi (dichiarazione di un politico —> modifica del valore del sondaggio) che non esiste.
    Mentana discute di oscillazione casuali del campione statistico nell’ambito dell’errore campionario.
    Mentana, in altri termini, ogni lunedì sera, discute del nulla.

    Ciao

    Marzio

    https://dl.dropbox.com/u/7111153/sondaggi%20e%20sb.jpg

  4. werner58

    Caro Marzio, anche tu esageri e racconti le cose come vuoi però. I dati che riferisci mostrano che nell’ultimo mese i voti per B. sono aumentati di due sigma, che è poco(*) ma non è “nulla”. E la sovrapposizione delle due code sx e dx di quelle distribuzioni *non vuol dire* che la probabilità dell’ipotesi nulla è il 50%.

    (*) 2σ è pochissimo per un fisico, ma ad esempio un biologo o per un medico si sentirebbero generalmente molto più soddisfatti – essendo purtroppo molto più raro nei loro campi riuscire ad ottenere di meglio.

  5. Marzio

    Si, Werner58, forse hai ragione e l’ipotesi nulla non è credibile.
    Tuttavia credi che in questi casi si possa eseguire un test di H0: x1=x2 facendo l’ipotesi di normalità?
    In questi ambiti l’n è sempre 600-1000 e saltano fuori sempre valori enormi di Z e l’ipotesi nulla non è mai credibile.
    Dubbi, dubbi, dubbi…
    :-)

    Ciao

    Marzio

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