“Il bareno è un utensile utilizzato per la lavorazione tramite asportazione di materiale ferroso di lunghe cavità cilindriche”, spiega Wikipedia. Una specie di trapano, insomma. Anni fa mi appassionai al tema delle parole delle canzoni che capiamo male, e per anni cantiamo sbagliate prima di improvvise e fortuite illuminazioni. Gli americani li chiamano “Mondegreen”, da quando una studiosa ne scrisse citando un suo equivoco su una ballata scozzese del XVII secolo. Hanno un nome anche in italiano, ma quasi nessuno lo sa: “batussi”, come in molti da bambini cantavano la canzone di Edoardo Vianello, ignorando cosa fossero I watussi. Ognuno ha mille esempi suoi del genere: dalla mia collezione mi ricordo “quella tua maglietta Fila” e “poi seduti accanto in un’osteria, bevendo un brodo caldo che bollìa”. Un lettore del mio blog, ricordando quei miei studi, mi ha scritto ora di avere sempre dubitato della “forza cieca di baleno” della Locomotiva di Guccini: da piccolo pensava fosse il possente maschio della balena, poi imparò cos’è un baleno e si chiese perché dovesse essere cieca la forza di un fenomeno luminoso. Ma la settimana scorsa ha scoperto l’esistenza del bareno e gli si è aperto un nuovo mondo di interpretazioni, purtroppo smentito dalle riproduzioni del testo che vede in giro. Ma non si è dato per convinto: « mi piace pensare che Guccini abbia scritto bareno, la prima volta. Poi si è messo a cantare, tutti capivano baleno e baleno è rimasto. Più semplice, vai a spiegare che cos’è un bareno…».
il mio personale “batusso” riguarda proprio questa canzone, guarda un po’. Per me i contadini era curdi, influenzato com’ero, quando ascoltavo per le prime volte quel pezzo, dal caso ocalan che allora occupava le prime pagine dei giornali. L’altro è portati un cinese invece di porta ticinese dei baustelle in un romantico a milano
Il mio preferito è “e me scolai la vodka con acqua tonica”, di Un Tempo Piccolo. Per un romano come me è abbastanza facile equivocare, soprattutto la versione del Califfo. Trovo che sia in qualche modo più poetica e adatta al personaggio di “e mescolai la vodka con acqua tonica”.
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Per anni ho creduto che Baglioni cantasse “Strada facendo, vedrai un gatto in mezzo al cielo”. Poi ho scoperto che era un “gancio”; a pensarci bene, però, non è che sia migliorata, anzi…