Dice questo blog, che ormai contiene di gran lunga più cose della mia memoria, che dieci anni fa uscì in libreria “il mio primo libro“, e quello che mi diede maggiori allegrie. Poi ne ho pubblicati altri due, e ne ho avuto ancora soddisfazioni in termini di vendite e di attenzioni, ma mai come da quello: parlavano di cose più serie – politica e patria, uno, giornalismo, l’altro – mentre quello era un libro di canzonette. Forse dovrei occuparmi solo di canzonette, già.
In realtà, lungi dal deludermi, questo confronto mi scalda il cuore, come tutte le cose che hanno a che fare con la musica: qualche volta ancora oggi qualcuno si avvicina con un libro su cui farmi scrivere una dedica, ed è quello; ogni anno mi arrivano le note contabili dell’editore, e ancora oggi, ogni anno, ci sono manciate di copie vendute di quello; per non dire di quelli che si ricordano una puntata di Ottoemmezzo – nella gestione a me postuma, Ferrara e Armeni – col seguente parterre a parlare del libro: io, Apicella, Paola Turci e Roberto Maroni. Una piccola ristampa recente lo ha mantenuto ancora in circolazione: e al Post ne abbiamo usato spesso le playlist, con rinnovate attenzioni (e lamentele: “manca questa!”, “manca quella!”). L’anno scorso ci eravamo detti, con Ottavio Di Brizzi – responsabile primo di quel libro (la seconda è Cinzia Poli che mi ha aiutato) -, di farne un’edizione nuova del decennale: progetto tentatore, ma temo di non essere più aggiornato come un tempo, e poi non voglio ritrovarmi a implicare che la-musica-oggi-è-molto-più.brutta; in più, allora stava succedendo qualcosa al modo con cui sentivamo la musica, che dava senso nuovo al tema delle playlist.
Tutto questo per dire che alla fine credo che nessuno dei complimenti ricevuti dai milioni di cose che ho scritto in giro, in diciassette anni che scrivo cose in giro, sia per me più caro di “mi hai fatto scoprire quella canzone”. E che quindi ai lettori grati di quel libro sono grato assai.
p.s. il titolo del post, già che ci siamo.
Acquistato su Amazon 2 mesi fa, dopo vari tentativi, ché lo davano disponibile e invece non c’era :-) è stato il mio autoregalo di compleanno. E sì, è bello, sotto molteplici aspetti.
killing me sofri
comprato uno per me all’epoca e negli anni ne ho regalati 3, un grande classico