Il maggioritario del pensiero

Scenario ipotetico 1.
– 200 mila elettori in Florida scelgono di votare Biden invece di Trump: sono circa l’1,6% dei votanti nello stato. Biden vince in Florida.
– 240mila elettori in Ohio scelgono di votare Biden invece di Trump: sono circa il 4% dei votanti nello stato. Biden vince in Ohio.
– 100mila elettori in North Carolina decidono di votare Biden invece di Trump: sono circa l’1% dei votanti nello stato. Biden vince in North Carolina.
– 100mila elettori in Pennsylvania decidono di votare Biden invece di Trump: sono circa l’1,5% dei votanti nello stato. Biden vince in Pennsylvania.
Risultato: alle 5 del mattino successivo alle elezioni Biden è annunciato presidente, “in a landslide”, un trionfo, Trump asfaltato, i sondaggi ci avevano preso e anzi è finita oltre le loro previsioni più favorevoli a Biden. Grandi titoli, la fine di Trump e del trumpismo, i Democratici risorgono, Biden era il candidato perfetto, l’America volta pagina.
Numero di elettori necessari a tutto questo: 640mila. Lo 0,42% del totale dei votanti.

Scenario ipotetico 2.
– 100mila elettori in Pennsylvania decidono di votare Trump invece di Biden: sono circa l’1,5% dei votanti nello stato. Trump vince in Pennsylvania.
– 50mila elettori in Georgia decidono di votare Trump invece di Biden: sono circa l’1% dei votanti nello stato. Trump vince in Georgia.
– 100mila elettori in Michigan decidono di votare Trump invece di Biden: sono circa l’1,8% dei votanti nello stato. Trump vince in Michigan.
Basterebbe a dare la vittoria a Trump.
Ma aggiungiamo poche decine di migliaia di elettori che lo votano al posto di Biden in Nevada e Arizona.
Risultato: Trump mercoledì mattina ha vinto largamente le elezioni, una sorpresa pazzesca, i sondaggisti vengono giustiziati nelle piazze, Biden umiliato, il sovranismo stravince, il trionfo di Donald Trump, l’America è di destra.
Numero di elettori necessari a tutto questo: 300mila. Lo 0,2% del totale dei votanti.

Scenario ipotetico 3
– 100mila elettori distribuiti nei 5 stati ancora in ballo decidono di votare Trump invece di Biden. Trump quindi li vince tutti ed è presidente.
Risultato: arriva dopo alcuni giorni di conteggi e incertezza*, ma alla fine vince lui, di un soffio. Trump è presidente: ha resistito, l’America resta trumpiana, pensavate di averlo fatto fuori e invece. Eccetera.
Numero di elettori necessari a tutto questo: 100mila. Lo 0,07% del totale dei votanti.

Questi sono i numeri su cui si decide la democrazia, ed è giusto così. Basta un solo voto.

Ma sono anche i numeri su cui si decidono le nostre letture della realtà, i titoli di giornali e dei siti, le analisi di fenomeni enormi, i commenti e le opinioni, le definizioni di cosa sia successo e cosa stia succedendo. Il 99,5% delle persone, in ciascuno degli scenari qui sopra, ha votato nello stesso modo: il 99,5% della realtà è lo stesso, identico. Ma ci basta lo 0,42%, o meno, a trasformare la nostra idea del 100% della realtà.

Lo 0,42% fa il modo in cui descriviamo il mondo.

Non è che voglia cambiare il sistema di pensiero della civiltà contemporanea e i suoi tic schematici di lettura delle cose che azzerano ogni complessità e ogni sfumatura, ci mancherebbe. Ma avere presente su quali meccanismi è fondato, aiuta. E la fa capire meglio, la realtà.

Postilla: lo so, ho scritto questa cosa la prima volta per le elezioni del 2004, con lo stesso titolo. Ed è il concetto del batter d’ali di farfalla eccetera. Oppure del canestro all’ultimo secondo.

Come dicevo, è un vecchio e affascinante tema: il tuo tiro da tre punti arriva un centimetro più in là e la tua nazionale di basket vince le Olimpiadi, trionfo, celebrazioni, titoloni, eccetera. Un centimetro più in qua – anello – e hanno vinto gli altri, trionfo, celebrazioni, titoloni, eccetera. Ed è giusto così, quel centimetro conta, come contano i 17mila voti. L’importante è non trarre da quel centimetro la conclusione che una squadra sia oggettivamente e definitivamente più forte e l’altra debba ripensare tutto il suo gioco, oppure viceversa.

*naturalmente la storia non si fa con i se, e le variabili che ho considerato avrebbero potuto cambiare i tempi della proclamazione dei risultati come li ho descritti.

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