Democrazie e mostri

Il fatto – un fatto rimosso da gran parte delle opinioni progressiste in tutto il mondo – è che una eventuale vittoria di Donald Trump alle elezioni americane sarà una grande vittoria democratica, una dimostrazione di funzionamento corretto della democrazia, e tutte quelle frasi un po’ retoriche (ma fondate) che usiamo quando celebriamo questo principio e questa pratica che abbiamo deciso di rendere la priorità maggiore delle nostre società. Possiamo chiamarla mostruosità o aberrazione quanto vogliamo, ma quello resterà: la conclusione corretta del processo democratico di cui tanto affolliamo le nostre predicazioni.

E le opinioni progressiste e i leader progressisti, piuttosto che gridare allarmi assai sterili (sterili: è dimostrato), dovrebbero chiedersi come mai l’applicazione corretta delle regole che loro stessi celebrano come somme e sacre – come mai il funzionamento della democrazia – premi gli avversari piuttosto che loro. Con un risultato che – trattandosi di applicazione corretta delle regole democratiche – è da ritenere persino confortante: rispetta il volere delle maggioranze, e grave sarebbe che il potere fosse invece ottenuto da qualcuno che quel mandato e quel consenso non ce li ha.

E questa cosa non vale solo per Trump, vale anche per Meloni, per esempio. Meloni e i suoi sono al potere – fascisti compresi – grazie al buon funzionamento della democrazia, e a una maggioranza di persone che lo ha voluto o ha deciso di consentirlo. Chi la contesta ha mille ragioni nel merito delle sue politiche e idee, ma deve prendere atto del fatto che sono politiche e idee premiate dalla democrazia: e che quindi male sarebbe se non fossero al potere. Non c’è più nemmeno l’alibi su cui la sinistra ha marciato per decenni con Berlusconi, quello della violazione delle regole, le televisioni, il conflitto di interessi, eccetera. Le vittorie dei suoi successori a destra, le vittorie delle destre in mezzo Occidente, hanno dimostrato che quel consenso c’era a prescindere, e Meloni lo ha ottenuto a prescindere.
Certo che questo avviene per coltivazione di ignoranza e per propaganda, in gran parte: ma ignoranza e propaganda sono previste dalle regole e non sono reato. Se prevalgono, prevalgono democraticamente, e per inadeguatezza di chi le avversa, impegnato a gridare alla mostruosità invece che a renderci meglio informati e consapevoli.

Sto dicendo che c’è da essere contenti – a essere persone di idee progressiste – di questi risultati? Ma va’. Sto dicendo che il problema non sono i risultati: a meno di non mettere in discussione la democrazia e le sue regole (lo si vuole?), il problema è che questi risultati sono proprio quelli che desideriamo come democrazie, quelli che produce ciò che difendiamo di più; il problema è che vincono altre idee e altre persone, legittimamente, con le cose che fanno e le cose che dicono, e che queste vittorie sono quello che la maggioranza degli elettori e delle elettrici vuole. E per quanto sia preoccupante, è giusto – democratico, non mostruoso – che sia così.

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