Dopo quattro giorni, le sensazioni su New Orleans sono complicate. La situazione non è univoca. Ci sono quartieri, come avevo detto, tuttora nello stato di distruzione totale in cui li ha lasciati l’uragano: e gli abitanti sfollati altrove (in città... Continua
Tanto meglio
Emanuele Ottolenghi sulla vittoria di Hamas: cosa fa unorganizzazione di terroristi quando vince democraticamente? National Review Continua
Sky high
Ieri notte ho fatto tardi, perché non riuscivo a staccare gli occhi dalla telepromozione di una serie di cd di canzoni degli anni Settanta. È che gli anni Settanta degli americani non sono esattamente come i nostri: noi nelle compilation... Continua
New York state of mind
New York si prepara allarrivo della più grande popstar dellAsia (si chiama Rain, il Justin Timberlake coreano), al Madison Square Garden. Nel frattempo, Billy Joel ha aggiunto una dodicesima data al Madison Square Garden, dopo che erano andate esaurite le... Continua
Il-paese-dei-paradossi
Il libro di cui si parla, in America, è il viaggio tocquevilliano di Bernard-Henri Lévy. Dopo averne parlato, lo si stronca, di solito New York Times Continua
Cameron ha una ragazza
Si chiama Margot James ed è la prima candidata dichiaratamente lesbica dei conservatori Observer Continua
Ragtime
Va a ruba un’incisione magna di Jelly Roll Morton (e sapete perché si chiamava così?) Economist Continua
Un doppio Ciappi, maionese e ketchup
Gli americani hanno un problema con lobesità. Dei loro cani Parade Continua
F for fake
Qualcuno sta piantando una grana a eBay per le merci false in vendita. Loro dicono che non è affar loro New York Times Continua
Ah, ecco
Tra le altre cose che leggo sullex prefetto Ferrante, mi è rivelatrice la notizia che avrebbe studiato Giurisprudenza a Pisa, dove immagino sia ancora diffuso il modo di dire chi sa sa, e chi un sa va a legge Macchianera Continua
Fop!
Prosegue la mia doppia passione, per New Orleans e per la tv americana. Della prima scriverò a tempo debito, mentre la visione della seconda mi ha riportato a una passione giovanile per il football americano. Del quale si può dire... Continua
And if you Singh, Singh, Singh…
Uno dovrebbe venire spesso in America solo per guardare la televisione. Adesso, non contento, sono ipnotizzato dal telepredicatore indiano che parla e si veste come Peter Sellers in Hollywood Party e costringe i discepoli a prendere appunti: “write it down!... Continua
La Lecciso degli americani
Vi giuro che per la terza sera consecutiva in tv ci sono dibattiti sulla puntata di Oprah in cui lei ha fatto un melodramma di fronte a quel deficiente (il libro sarà bellissimo, ma lui sembrava deficiente) che le balbettava... Continua
Crescent City Christmas Card
Poi verremo all’attualità, ma per ora anticipo un consiglio turistico: New Orleans è bellissima. E non c’è mai stato momento migliore per venirci, direi. Le parti più belle della città sono in buona parte “up and running”: ogni giorno riaprono... Continua
Do you know what it means to miss New Orleans?
Sono a New Orleans. Fa caldo, si sta in maniche di camicia. La sera no. La città è desolata, malgrado molte cose downtown abbiamo ricominciato a funzionare. Tra un mese arriva il carnevale, comunque. Stamattina sono stato a vedere il... Continua
Noi nel mezzo, tra Zechila e Oprah
Salvo le sciocche cattiverie su Selvaggia (che denotano una certa ansia da primato dell’”arguta corsivista”, che non ha capito che Selvaggia voleva fare la valletta di Mirabella, a costo di passare per arguta corsivista), che la spingono a sbagliare del... Continua
Meanwhile, in another part of the world
Valdemarin Continua
Il sorpasso
Sono a New Orleans in un bar che è un wi-fi hotspot, pieno di ragazzi e meno ragazzi con i portatili. Conto sette Mac e sei non Mac Continua
Le sorelle Bandiera
Va bene non essere troppo di sinistra, ma oggi siamo a farci ridere dietro. Per contestare una legge abbastanza inutile ma sensata voluta dal Polo, oggi il centrosinistra diventa forcaiolo persino sul vilipendio alla bandiera. Fassone, DS: da domani con... Continua
Adulti
Hall and Oates, quanti ricordi. Daryl Hall e John Oates. Diversi come Altai e Johnson: uno alto, biondastro, con l’aria da cowboy, l’altro nanerottolo nero coi baffoni, che pareva di Marsala. Invece erano di Philadelphia (“Io sono di Philadelphia…”). Li... Continua