A Natale del 1980 io e mio fratello ci facemmo regalare da qualche parente “Paris” dei Supertramp. Avevamo 16 e 14 anni, allora un doppio disco era una spesa onerosa e quindi stava in cima alla lista delle richieste, forse insieme a qualche squadra del Subbuteo. I Supertramp avevano fatto il botto mondiale l’anno prima col disco “Breakfast in America”, quello di The logical song e altre meraviglie (mia preferita Child of Vision), e noi li avevamo scoperti allora insieme a milioni di persone in tutto il mondo: di tutto quello che avevano fatto prima, altre meraviglie non ancora così popolari, scoprimmo sentendo poi quel doppio live, “Paris”, che era uscito a settembre 1980. Trentacinque anni fa. Era la registrazione di un concerto dell’anno prima al Pavillon del Paris, leggendaria sala da concerti dove per cinque anni suonarono un po’ tutti i grandi musicisti rock del tempo, e che si trovava nella zona degli ex mattatoi alla Villette.
Non bastasse questo robusto anniversario, oggi i giornali britannici raccontano con grande eccitazione di una imbarazzante biografia del primo ministro David Cameron, dove tra le altre cose si racconta che Cameron da giovane fumasse marijuana ascoltando i Supertramp (per colmo di coincidenze coi mattatoi, la stessa biografia ha un aneddoto a-hem che c’entra con un maiale).
E così sono andato a cercare delle vecchie cose che scrivevamo anni fa con Christian Rocca per ricostruire quali fossero i miei doppi live preferiti quando ancora avevo la memoria meno fragile. E “Paris” c’era sempre.
Caro Christian, per togliere il cd di Dylan dal lettore, io di solito premo il tasto con il triangolino. Ma la maggior parte delle volte nemmeno ce lo metto. Ti dico una cosa che mi metterà nei guai: io da tempo sospetto una certa sopravvalutazione di Bob Dylan, con tutto che è Bob-Dylan-un-mito-una-leggenda che come lui c’è solo il Papa. Ed effettivamente il Papa non ha nemmeno scritto Knockin’ on heaven’s door. Ma insomma, se a te piace. I miei cinque doppi live preferiti di tutti i tempi: Paris dei Supertramp, Live in NY dei Counting Crows, Peter Frampton Comes Alive, Babylon by bus di Bob Marley e Seconds Out di quelli lì, quelli con il batterista che è andato a Operazione Trionfo, oddìo al solo pensiero mi vergogno. Ma non riusciranno a gettar fango sui nostri anni migliori.
Incredibile, a 15 anni mi feci regalare anche io questo splendido doppio album, (appena uscito nei negozi), tra i miei preferiti di sempre.
Splendido album ,concordo, ma fra i migliori doppi live hai dimenticato il capolavoro : London Calling dei Clash.
Ho ascoltato lo stesso bellissimo disco che, nel 1991 in vacanza al club med, mi era stato prestato dallo chef di origini italiane. Lo ascoltai di notte, in formato MC, nel mio piccolo bungalow con l’odore della notte greca come coperta. Uno dei ricordi musicali più belli che abbia.
Certo, fa il paio con Appetite for Destruction dei GNR d’annata (quelli veri).
Va bene, però voglio dire: e “The concerti in central park” di Simon & Garfunkel? E “Bring on the night” di Sting?