Unclear, parola esatta

La settimana scorsa sono tornato al museo dell’11 settembre a New York, che è un racconto impressionante e ossessionante di quella storia impressionante e ossessionante, piena di storie dentro e di pezzi e di dettagli. Tra quelli che ho notato stavolta c’è la prima pagina del Wall Street Journal del 12 settembre 2001, la prima nella storia del giornale a scegliere un titolo a sei colonne dall’indomani di Pearl Harbour. La cosa che colpisce chi studia i meccanismi contemporanei dell’informazione – abituati a dare immediata priorità e misura di ogni catastrofe nel numero di morti, spesso sbagliandolo, esagerandolo, inventandolo, pur di esibirlo subito ai lettori – è come, 24 ore dopo una notizia di quelle dimensioni, un grande quotidiano americano non avesse nessun numero nei titoli (non c’era un numero affidabile, e non ci sarebbe stato a lungo), scegliendo evidentemente di non darne uno inesatto e nemmeno approssimato: “unclear”, il termine preciso da usare quando le cose sono imprecise.

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