La settimana scorsa sono tornato al museo dell’11 settembre a New York, che è un racconto impressionante e ossessionante di quella storia impressionante e ossessionante, piena di storie dentro e di pezzi e di dettagli. Tra quelli che ho notato stavolta c’è la prima pagina del Wall Street Journal del 12 settembre 2001, la prima nella storia del giornale a scegliere un titolo a sei colonne dall’indomani di Pearl Harbour. La cosa che colpisce chi studia i meccanismi contemporanei dell’informazione – abituati a dare immediata priorità e misura di ogni catastrofe nel numero di morti, spesso sbagliandolo, esagerandolo, inventandolo, pur di esibirlo subito ai lettori – è come, 24 ore dopo una notizia di quelle dimensioni, un grande quotidiano americano non avesse nessun numero nei titoli (non c’era un numero affidabile, e non ci sarebbe stato a lungo), scegliendo evidentemente di non darne uno inesatto e nemmeno approssimato: “unclear”, il termine preciso da usare quando le cose sono imprecise.
Unclear, parola esatta
Abbonati al
Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.
E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.
È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.