Scrivere una colonna sonora particolare e diversa dalle altre non è facile: il film impone dei vincoli, e si pensa che gli spettatori siano abituati a dei cliché di rapporto tra immagini e suoni, tra vicende e melodie, che quasi... Continua
Dischi
The fog – Ether teeth
Questi li ho scoperti da poco. È andata così: c’è un negozio di dischi, a Milano, con una solida storia. Ci sono stato il mese scorso e ho chiesto il cd di Smog, di cui avevo letto su una rivista.... Continua
Nitin Sawhney – Human
Non è che si nasce imparati. Magari ci sono anche delle persone normali, che leggono di questi dischi, e non li hanno mai sentiti nominare. E chiedono: ma tu, dove li trovi? In un sacco di posti. Nitin Sawhney, per... Continua
Vasilis Tsabropoulos – Akroasis
Con questo è più facile. Intanto è un disco della ECM, che è l’equivalente di Adelphi tra le etichette discografiche. Ma, come per Adelphi, a vederli da fuori ti sembrano tutti uguali. Venne il sindaco di Roma a un programma... Continua
Tindersticks – Waiting for the moon
Qui ho dovuto ricostruire, far delle telefonate. E alla fine non ci sono riuscito. Nessuno si ricorda come saltarono fuori. Eravamo a Pisa e c’era questa cassetta, nel ’97, del loro primo cd, che aveva una copertina stupenda con il... Continua
Polyphonic Spree – The beginning stages of
Con i tempi che corrono, 24 texani in tunica bianca potrebbero essere un incontro assai preoccupante per qualunque cittadino democratico, figuriamoci per quelli delle minoranze. Ma le reazioni sono state piuttosto sull’attonito, quando tutti e ventiquattro sono stati visti a... Continua
Tord Gustavsen Trio – Changing places
Tu, che hai tutti i cd di Keith Jarrett, e tu, che hai solo il Concerto di Colonia di Keith Jarrett, e anche tu, che hai il Concerto di Colonia ma anche “The melody at night, with you”, che è... Continua
Mariza – Fado em mim
Se vi trovate in questo momento arrampicati su al castello di San Giorgio, seduti sulle mura vicino ai leoni di pietra, e guardate giù Lisbona e il mare in fondo e il sole tramonta, e quel vento atlantico vi soffia... Continua
Mountain Goats – Tallahassee
No, questa pagina non è diventata la sezione “Nuovi suoni” di una rivista del settore. Un disco di rocketto americano ce lo troverete sempre, ma ve la voglio mettere così, invece di parlare dei racconti di queste canzoni, delle chitarre,... Continua
Simply Red – Home
Certo, a voi i Simply Red ricordano una certa stucchevolezza sintetica degli anni Ottanta, volatili e spensierate canzonette che a insistere oggi paiono datate, e poi lui abitava pure a Milano, per colmo di sfacciataggine, e le modelle, e le... Continua
Richard Hawley – Lowedges
Come lo vorreste, vostro papà, se foste una bambina di 13 giorni? Non lo vorreste grande, protettivo, con una voce profonda e dolce? Non vorreste che vi cantasse “Oh my child, it’s been a while”, quando torna a casa, la... Continua
Lisa Germano – Lullaby for liquid pig
Chissà com’era Lisa Germano quando aveva tredici giorni. Com’era il suo papà. Se immaginava che da quelli strilletti la bambina avrebbe tirato fuori questa voce sussurrata, che viene da chissà dove. Chissà se le filastrocche che le cantava lui somigliano... Continua
Damien Jurado – Where shall you take me?
Quando una bambina di tredici giorni sarà grande, le racconteranno che con questo disco si addormentava. Le diranno che nei momenti più difficili di quell’intenso periodo della sua vita, quando il papà cercava di convincerla con argomenti solidi e razionali... Continua
Minus 5 – Down with Wilco
A via delle Botteghe Oscure, il dibattito sugli avvenimenti e sul quadro generale delle uscite discografiche è tutt’ora molto acceso. Tutto viene vagliato, elaborato, commentato, spesso con la partecipazione di aderenti e simpatizzanti. Ci sono momenti, in cui la discheria... Continua
The dining rooms – Tre
“Uffa”. “Amo detto basta”. “Maddechè?”. “Bah”. Severe componenti veterorockettare hanno contestato la proposta di frange più avanguardiste di ascoltare con attenzione il disco di un duo milanese di difficile definizione. “Difficile una mazza, è ancora quella roba elettronica lounge, comesichiama”,... Continua
The mountain goats – Tallahassee
L’unità è stata rapidamente riguadagnata: quando all’ordine del giorno viene messo qualcosa che ricada sotto il grande ombrello riformista dell’alt-rock (definito da alcuni disfattisti “me pajono tutti Neil Young”), ogni fronda cade dall’albero. Uno ha letto da qualche parte che... Continua
Songs: Ohia – The Magnolia Electric Co.
“Va bene Neil Young, ma qui si esagera”, ha detto uno, pensando di fare lo spiritoso. Ma su queste cose non si scherza: se dopo torme e schiere di più o meno lagnosi emuli della versione ballata del canadese più... Continua
M. Ward – Transfiguration of Vincent
“Ma un nome non ce l’ha?”, hanno detto i soliti disfattisti, la corrente buona solo a criticare e fare opposizione. Quelli pronti per l’alternativa di governo hanno ignorato la contestazione e hanno segnalato che comunque si chiami di nome, il... Continua
Howe Gelb – The Listener
Avete presente Lou Reed? Bene. Avete presente Spike, il fratello di Snoopy? Quello che vive nel deserto in mezzo ai cactus, solo e malinconico, e racconta dei diversivi con cui passano il tempo, lui e i cactus? Bene. Adesso, immaginate... Continua
Bonnie Prince Billy – Master and everyone
Fuori nevica. Dentro è una stanza vuota, le pareti di legno, grandi finestre. Lui suona la chitarra, la pizzica, seduto su una sedia, e canta. Ma piano, più che cantare borbotta, sussurra, si sente la sedia che scricchiola e la... Continua