Vanity Fair

Cronache dalla fine

Barry McGuire adesso ha 73 anni, e ancora suona. È nato in Oklahoma e da ragazzo aveva fatto un po’ di tutto (compreso cercare di entrare in Marina a sedici anni), prima di cominciare a cantare nei bar e diventare... Continua

Cecilia

Non si sa se sia una santa, una ragazza, o un cane. Circolano varie versioni sulla “Cecilia” destinataria dell’allegra e rumorosa canzone di Simon e Garfunkel. L’ipotesi cane è stata propalata da Garfunkel, che una volta disse non risultargli alcuna... Continua

Mad Men è morto

Negli Stati Uniti è appena cominciata la terza stagione di Mad Men, e tutti i giornali ne hanno parlato: è la serie che piace alla gente che piace, e ai media. Vanity Fair americano ha fatto un ampio servizio sui... Continua

La tv e le primarie del PD

Pensieri estivi. A parte il debutto del nuovo Cult – traslocato sul 319: sarà all’altezza dei suoi trailer? – in tv non c’è niente. Ma niente niente. Oddio, non che fuori dalla tv ci sia questa eccitazione. In politica, ci... Continua

Qualcuno che mi usi l’iPhone

Posso guardare Carlos Gomez, l’esterno dei Minnesota Twins, recuperare un fuoricampo da quattro di Alex Rodriguez degli Yankees, andandolo ad agguantare oltre la barriera e riportandolo con sé tra il tripudio dei fans. Posso guardare l’ultimo video dei Green Day,... Continua

Canticchiando la fine

Io non lo so se quello a cui stiamo assistendo è davvero il declino di Berlusconi. Lo hanno suggerito in molti, e per molti è un thinking molto wishful. Quanto a me, mi convinsi – e lo misi ahimé nero... Continua

La televisiùn…

Circola un dibattito sul futuro della tv – “sottotraccia”, come si dice, mentre sul ponte si balla – che parte da una domanda candida ma non eludibile: perché la televisione non dovrebbe seguire il destino dei giornali, rispetto alla sua... Continua

Chiamatemi quando comincia

Constatato il fallimento della mia ambiziosa campagna per l’abolizione dei codici regionali dei DVD – quelli per cui non puoi guardare in Italia un DVD comprato su Amazon, per esempio – faccio una richiesta di compromesso ai produttori di DVD.... Continua

Crash into me

Non credo che Dave Matthews sfonderà più in Europa, ormai. E va anche bene così: è rassicurante sapere che ci sono dei grandi successi americani che qui non passano, punto. Certo, uno preferirebbe fosse il caso di Lily Allen, ma... Continua

Danny Wilde e Brett Sinclair

La serie di telefilm “The persuaders” andò in onda tra il 1971 e il 1972. In Italia si chiamò “Attenti a quei due”. Roger Moore e Tony Curtis interpretavano due ricchi playboy – uno inglese e l’altro americano – che... Continua

La creatività nel medioevo

La prima volta che ho visto lo spot dell’acqua Rocchetta – quello nuovo, senza Del Piero – è stato durante una puntata di Anno Zero. Emma Bonino aveva appena finito di sottolineare come la questione delle veline potenziali candidate alle... Continua

E lo chiamano approfondimento

Mandare via Enrico Mentana da Matrix e da Canale 5 è stata una pessima idea, e non vi è chi non lo sappia. Altri criteri diversi dalla qualità hanno orientato quella scelta, abbiamo pensato tutti. Ce ne siamo dispiaciuti, e... Continua

Passare l’estate

Si avvicina l’estate e si scaldano i motori nella sezione dischi-allegri-da-spiaggia, quelli che l’anno scorso fu l’estate di Jason Mraz, e prima Jack Johnson. Canzonette che le si canticchia mentre si aspetta l’onda, o più probabilmente mentre si guardano quelli... Continua

Quando ero piccolo

Quattro anni fa qua scrissi in questa rubrica di una canzone che uno spot della Coca Cola Light aveva ripescato dalla mia memoria infantile. Si chiamava “You’re my world”, e fu usata come sigla di un ciclo di film della... Continua

Chi c’è dietro

Dell’unico difetto di Ballarò ho già scritto: non si sopporta l’effetto claque degli applausi, che toglie credibilità a qualunque cosa venga detta, e lascia gli applauditi con quella soddisfatta faccia da tonti ah-gliele-ho-cantate-sì. Invece c’è un altro dettaglio formale di... Continua